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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Minuto per minuto il tavolo sull'Ideal Standard. CIG in deroga: forse l'accordo slitta ancora

Minuto per minuto il tavolo sull'Ideal Standard. CIG in deroga: forse l'accordo slitta ancora

Roma - Il tavolo di trattativa per la Ideal Standard presso il Ministero del Lavoro, svoltosi a Roma la mattina del 20 dicembre, si è concluso in modo interlocutorio. Alcuni passi avanti sono stati fatti soprattutto nel senso di accomunare i destini dei lavoratori di tutti e tre gli impianti. Da parte del Governo la proposta di rimandare a dopo il 20 gennaio l'incontro sulla CIG in deroga.

La riunione era presieduta da Giampiero Castano, responsabile del gruppo incaricato di gestire i tavoli di confronto per le Imprese in crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico. Per il Governo era presente il sottosegretario Claudio De Vincenti, economista; per la regione Veneto l'assessore Elena Donazzan e i delegati sindacali. Per la regione Lazio l'assessore Fabiani.

Erano presenti il delegato di Confindustria Ceramica, il segretario generale di Cisl chimica Sergio Gigli ed il segretario Uil chimica Igor Bertona.

Per la regione Fvg erano al tavolo: il vicepresidente Sergio Bolzonello, i segretari provinciali Franco Rizzo, Gianluca Diana, Giuseppe Pascale, Maurizio Sacilotto; il sindaco di Zoppola Francesca Papais.

L'azienda era rappresentata dall'amministratore delegato per l'Italia Domenico Antetomaso e dal direttore delle risorse umane del gruppo, Roberto Benedetto Gelsomino.

Di seguito la cronaca, tratta dal sito http://idealscala.org

L’assessore Donazzan si è dichiarata preoccupata per la tempistica, che rischia di indebolire l’intero gruppo. Ha chiesto informazioni su Orcenico in merito alla manifestazione d’interesse.

Gelsomino ha comunicato che ieri (19 dicembre, ndr.) si è svolto l’incontro con gli acquirenti e che è stato siglato un accordo di confidenzialità. Intorno ad aprile/maggio si concluderà la new diligence. La newsdiligence riguarderà tutti i settori della produzione. L’ing. Antetomaso presenta delle slides su questo tema.

Il sottosegretario De Vincenti ha raggiunto il tavolo alle 11.50. L'ing Antetomaso ha parlato di Orcenico, dicendo che l'acquirente ha un interesse concreto che ha delle fondamenta. Conferma il presidio del Welness e la disponibilità a continuare l'attività ceramica attraverso l'acquirente.

Gigli ha sostenuto con forza che i lavoratori (dei 3 stabilimenti, ndr.) sono tutti uguali. Le segreterie locali si sono allineate per trovare delle soluzioni.

Occorre capire - ha detto Gigli - che cosa chiede l’acquirente a Ideal Standard in merito agli impianti e il numero dei lavoratori che verranno reimpiegati.

Per Bonatesta, bisogna iniziare a costruire serenità all’interno del gruppo. Guardare al domani. Occorre cercare di capire i numeri e i tempi di saturazione di Tricchiana e Roccasecca.

Secondo Bertona servono soluzioni e risposte per dare prospettive a tutti. Orcenico deve entrare nelle discussioni.
Necessità di Cassa integrazione in deroga. Roccasecca può utilizzare ancora un anno di solidarietà. Bisogna andare avanti tutti insieme.

Sergio Bolzonello ha sottolineato come siano state dette parole importanti da parte di tutti. Vendere Orcenico significa fare un ragionamento più ampio. L’acquirente è interessato al contenuto e non solo al contenitore. Occorre tutelare lo stabilimento di Orcenico.

Il direttore Gelsomino dichiara la disponibilità a firmare a livello nazionale gli accordi siglati localmente che riguardano i volumi produttivi, ma anche la tecnologia necessaria per realizzarli.
Per Orcenico è opportuno che la società che andrà a rilevare dia informazioni più precise. La produzione mirerà ad una produzione di alta gamma.
 
Antetomaso: la cassa in deroga sarà usata come surrogato dei contratti di solidarietà. Dopodiché si auspica che si concluda la trattativa e che i volumi gradualmente vengano spostati negli altri siti.
 
Se l’acquirente ha bisogno di tutti gli impianti Ideal Standard acquisterà le tecnologie necessarie per gli altri stabilimenti in una trattativa complessiva.
 
Il dr. Castano riassume così la situazione: bisogna avviare un contatto con società interessata per chiarire tutti gli aspetti.
 
Bolzonello: gli imprenditori saranno disponibili dopo aver formalizzato un piano industriale intorno a fine gennaio.
 
Gelsomino: la data del 13 gennaio è legata alla legge di stabilità e ai decreti attuativi.
 
Castano conclude con la proposta di rinviare l’incontro al Ministero del lavoro sulla Cassa in deroga dopo il 20 gennaio per poter incontrare prima l’acquirente.
 
Alle 13 si chiude l'incontro.

Ideal Standard, slitta l'accordo a Roma. Se ne riparla il 13 gennaio

Ideal Standard, slitta l'accordo a Roma. Se ne riparla il 13 gennaio
Orcenico (Pn) -  Ideal Standard: nessun accordo al tavolo convocato al ministero del Lavoro a Roma, a causa dell’assenza della Regione Veneto e di alcuni elementi legati all’attivazione dell’ammortizzatore.
 
Il vertice tra azienda, sindacati e due Regioni (delle 3 interessate) non ha prodotto, quindi, nulla di definitivo e le parti si sono date un nuovo appuntamento al 13 gennaio.
 
L'assenza del Veneto probabilmente è la ragione principale per la quale l'incontro è stato rinviato. Il Veneto attende infatti delle garanzie sul futuro dello stabilimento di Trichiana (Bl), cosa che potrebbe essere chiarita nel piano industriale che verrà presentato venerdì 20 al Ministero dello Sviluppo Economico.
 
Nell'incontro del 20 si attende che l'azienda presenti un piano industriale che, nell’attesa della cessione dello stabilimento di Orcenico, mantenga uniti i tre siti produttivi con relativa occupazione.
 
Attesa anche per l'ufficializzazione della manifestazione di interesse da parte della Glass di Oderzo per l’acquisizione della fabbrica pordenonese.
 
Domani, 19 dicembre, intanto, alle 11 a Orcenico è in programma una festa per lo scambio degli auguri, con la distribuizione del calendario realizzato da Rsu e sindacati per ricordare le tante battaglie promosse in questi mesi a difesa della fabbrica.
 
Parteciperanno allo scambio degli auguri il vescovo di Concordia Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini, il sindaco di Zoppola Francesca Papais, il presidente della Provincia Alessandro Ciriani, il presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, il prefetto Piefrancesco Galante, i segretari di Femca Filtcem e Uiltec, ed anche di Cgil, Cisl e Uil, oltre ovviamente a delegati e lavoratori.

Ore decisive per l'Ideal Standard: una battaglia per il territorio. Il 19 gli auguri natalizi

Ore decisive per l'Ideal Standard: una battaglia per il territorio. Il 19 gli auguri natalizi

Orcenico – Nei prossimi tre giorni dovrebbe chiarirsi la sorte dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola. Il condizionale è d'obbligo: ci sono ancora troppe variabili in sospeso. Ne parliamo con i Rappresentanti sindacali unitari dei lavoratori di Orcenico, Gian Mario Petozzi (CISL) e Narciso Fabbro (CGIL).

“Il primo degli incontri decisivi è stabilito per domani 18 dicembre a Roma, presso il Ministero del Lavoro e Politiche sociali. - spiegano i sindacati - Qui, al tavolo convocato tra rappresentanze sindacali nazionali di settore, rappresentanti dell'azienda e Governo, si deciderà se i lavoratori potranno ottenere la Cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno”.

Al tavolo, per i sindacati, ci saranno Sergio Gigli (CISL), Emilio Miceli (CGIL) e Igor Buonatesta (UIL). L'azienda è rappresentata dall'amministratore delegato per l'Italia Domenico Antetomaso e dal direttore delle risorse umane del gruppo, Roberto Benedetto Gelsomino.

Il passaggio è essenziale in vista della seconda tornata di consultazioni, il 20 dicembre, presso il Ministero dello Sviluppo economico: in questo incontro, gli attuali vertici aziendali presenteranno un Piano industriale, a suo tempo contestato dai rappresentanti dei lavoratori e che dovrebbe ora prevedere la cessione dello stabilimento.

Cessione e non chiusura: questa la speranza dei circa 500 addetti di Orcenico, dove è in corso un presidio permanente ed il blocco delle merci.

“In questi giorni sono circolate notizie ufficiose sui nomi dei possibili acquirenti; – affermano le RSU – si tratta di voci di corridoio. L'unico elemento di cui siamo a conoscenza è che chi acquisirà lo stabilimento ha manifestato l'interesse alla produzione di bagni completi”. La manifestazione d'interesse peraltro è già pervenuta al Ministero.

Certo non si tratterà di una passeggiata: “In altre aziende che sono riuscite a ripartire grazie ad una nuova proprietà, i tagli al personale sono stati drastici”. D'altra parte, qui si combatte una battaglia per il territorio: “Se Ideal Standard ed Electrolux spariscono, la nostra area diventa un deserto”.

Tra fabbriche ed indotto, sono migliaia le famiglie del Pordenonese che rischiano di veder svanire certezze e redditi. “Di questo non è responsabile solo la crisi – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori. - Si tratta del risultato di politiche nazionali ed europee che hanno permesso l'ingresso di investitori orientati al puro profitto finanziario”.

Come si ricorderà, l'intera divisione “bath and kitchen” dell'American Standard co., nel 2007, venne acquistata dal fondo d'investimento privato Bain Capital. Un'operazione dal valore complessivo di 1,7 milardi di dollari (1,23 miliardi di euro, ndr), che fu effettuata a debito, con un meccanismo finanziario complesso, il “leveraged buyout”, molto in voga nel mercato americano ma che da noi, fino al 2003, non era consentito, in base all’articolo 2358 del codice civile che proibiva di accordare prestiti o concedere finanziamenti per l’acquisto di proprie azioni.

“Nel corso degli anni le restrizioni alle operazioni di finanza pura, sia in Italia che in Unione Europea, si sono attenuate – ricordano i sindacati. - Questo ha permesso da una parte l'ingresso di capitali esteri, ma ha anche aperto le porte a gruppi senza scrupoli che, dopo aver preso i loro benefici, non hanno esitato a mettere sulla strada migliaia di lavoratori. C'è solo un termine per definire questi soggetti: banditi”.

Con l'Ideal Standard Bain Capital pensava di replicare il copione, ma ha trovato pane per i suoi denti: i lavoratori di Orcenico resistono sulle loro posizioni, nonostante la strategia poco pulita dei manager, che hanno messo l'uno contro l'altro i tre stabilimenti rimasti in Italia (Orcenico, Pn; Trichiana, Bl; Roccasecca, Fr) ed hanno stilato piani industriali basati su dati di costo e produttività che sono stati poi smentiti dai sindacati.

“Ideal Standard ha spostato la produzione ormai quasi del tutto nei Paesi dell'Est: Bulgaria, Repubblica Ceca. È evidente che non ha interesse a mantenere gli stabilimenti italiani. Questo ormai è chiaro anche ai lavoratori di Trichiana”. Intanto, già 14 impiegati di Orcenico sono stati liquidati; in tutto, gli addetti amministrativi “tagliati”, in Italia, sono stati 250.

La crisi economica ha fatto emergere i danni che provoca una politica industriale nazionale miope e malaccorta. L'auspicio di lavoratori e sindacato è che la vicenda Ideal Standard sia di esempio per non ripetere tale errore in futuro ed incentivare invece gli investimenti che dimostrano di essere fatti con lungimiranza e per il vero bene del territorio.

Per farsi – e fare – quest'augurio, l'appuntamento è per il 19 dicembre alle 11 nella sala mensa dello stabilimento di Orcenico, dove ci sarà un piccolo ricevimento natalizio. Saranno presenti, tra le altre autorità, il vescovo di Concordia Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini e il sindaco di Zoppola Francesca Papais.

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