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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Alta capacità, l'Ascom “benedice” il tracciato alto verso Pordenone

Pordenone - Una proposta sensata, che darebbe maggior impulso al comparto manifatturiero del Friuli Occidentale, andando incontro agli investimenti compiuti da Interporto per la stazione elementare. Ma, al contempo, un risparmio di costi non indifferente che, in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando ora, non è cosa di poco conto.

Apprezza e condivide il presidente dell'Ascom Confcommercio di Pordenone Alberto Marchiori la proposta avanzata dall'eurodeputato Antonio Cancian durante il convegno “Focus on logistic” organizzato da Interporto Centro Ingrosso della Destra Tagliamento qualche giorno fa a Ronchi dei Legionari.

In quell'occasione il parlamentare del Nordest ha motivato l'inutilità, ora e in futuro, della quadruplicazione delle linee dedicate all'alta velocità e alta capacità, poiché si potrebbero utilizzare – rafforzandole e adeguandole ai parametri richiesti dall'Europa – quelle esistenti.

Ma, ed è questo il passaggio sul quale il presidente focalizza la sua attenzione, è lo spostamento dell'alta capacità riguardante il traffico merci lungo la direttrice Treviso-Pordenone-Udine, ciò che convince in modo particolare Marchiori.

“Da una indagine compiuta da Interporto – spiega il massimo rappresentante dell'Ascom provinciale – emerge in modo evidente come molte realtà produttive del Friuli Occidentale vedano di buon occhio il potenziamento della movimentazione merci su rotaia, prospettando di delegare questa funzione - compiuta fino ad ora al proprio interno - a favore di Interporto. Ciò consentirebbe di fare massa critica e quindi ridurre in modo considerevole i costi di trasporto via treno ora sostenuto dalle singole aziende. In un comparto fortemente manifatturiero qual è quello della provincia di Pordenone, tagliare i costi legati alla logistica significa ad esempio incidere in modo positivo sui prezzi, tornando quindi ad essere competitivi".

"Se è vero che ci sono altri colli di bottiglia come il cuneo fiscale e il costo dell'energia, incominciare a limare partendo dal trasporto, ci consente di intraprendere una giusta strada. Guardiamo ad esempio a due grandi aziende pordenonesi che ora sono nell'occhio del ciclone ossia Electrolux e Ideal Standard. Se la logistica - gestita nel primo caso in proprio e nella seconda a Brescia - verrà concentrata nel nostro Interporto, potremmo dire che i benefici saranno immediati. Stesso discorso vale anche per il comparto del mobile. Tutto ciò ha un senso ancora maggiore e trova piena rispondenza nella proposta avanzata dall'eurodeputato, se proprio per Pordenone passerà l'alta capacità, facendo diventare il nostro capoluogo di provincia uno dei nodi cruciali della rete. Questa scelta non taglierebbe fuori Cervignano e Trieste: grazie alla bretella di Udine, il traffico si innesterebbe sul corridoio Adriatico Baltico proseguendo poi verso Tarvisio. Stesso dicasi per Portogruaro, con la bretella che la collegherebbe a Casarsa”.

Ma se questi sono i motivi di ordine “pratico” a sostegno della tesi dell'alta capacità lungo la Treviso-Pordenone-Udine, non meno importanti sono le valutazioni economiche e ambientali a supporto della tesi di Cancian. “Utilizzando le reti già esistenti – spiega Marchiori - saremmo pronti a partire subito con l'alta capacità, rispondendo con immediatezza alle esigenze espresse dall'imprenditoria. Una velocità, quella del mondo economico, che spesso non fa il paio con la lentezza della burocrazia e della politica, con conseguente allungamento dei tempi e rischio di insabbiamento delle scelte più logiche ed efficienti".

"Non dimentichiamo poi l'aspetto finanziario che richiederebbe sia per l'alta capacità che per l'alta velocità una spesa complessiva di 1 solo miliardo rispetto ai 7 di un nuovo tracciato. In tempi come questi, la spesa ha un enorme significato, seppur si debba ragionare nell'ottica di un orizzonte temporale molto lungo. Ed infine, ma non ultimo, l'ambiente: la soluzione illustrata da Cancian permetterebbe di non sacrificare altro territorio, evitando il fiorire di comitati che produrrebbero come conseguenza l'allungamento dei tempi per la realizzazione di un'opera che il mondo economico ed imprenditoriale attende da tempo”.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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