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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Ore decisive per l'Ideal Standard: una battaglia per il territorio. Il 19 gli auguri natalizi

Ore decisive per l'Ideal Standard: una battaglia per il territorio. Il 19 gli auguri natalizi

Orcenico – Nei prossimi tre giorni dovrebbe chiarirsi la sorte dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola. Il condizionale è d'obbligo: ci sono ancora troppe variabili in sospeso. Ne parliamo con i Rappresentanti sindacali unitari dei lavoratori di Orcenico, Gian Mario Petozzi (CISL) e Narciso Fabbro (CGIL).

“Il primo degli incontri decisivi è stabilito per domani 18 dicembre a Roma, presso il Ministero del Lavoro e Politiche sociali. - spiegano i sindacati - Qui, al tavolo convocato tra rappresentanze sindacali nazionali di settore, rappresentanti dell'azienda e Governo, si deciderà se i lavoratori potranno ottenere la Cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno”.

Al tavolo, per i sindacati, ci saranno Sergio Gigli (CISL), Emilio Miceli (CGIL) e Igor Buonatesta (UIL). L'azienda è rappresentata dall'amministratore delegato per l'Italia Domenico Antetomaso e dal direttore delle risorse umane del gruppo, Roberto Benedetto Gelsomino.

Il passaggio è essenziale in vista della seconda tornata di consultazioni, il 20 dicembre, presso il Ministero dello Sviluppo economico: in questo incontro, gli attuali vertici aziendali presenteranno un Piano industriale, a suo tempo contestato dai rappresentanti dei lavoratori e che dovrebbe ora prevedere la cessione dello stabilimento.

Cessione e non chiusura: questa la speranza dei circa 500 addetti di Orcenico, dove è in corso un presidio permanente ed il blocco delle merci.

“In questi giorni sono circolate notizie ufficiose sui nomi dei possibili acquirenti; – affermano le RSU – si tratta di voci di corridoio. L'unico elemento di cui siamo a conoscenza è che chi acquisirà lo stabilimento ha manifestato l'interesse alla produzione di bagni completi”. La manifestazione d'interesse peraltro è già pervenuta al Ministero.

Certo non si tratterà di una passeggiata: “In altre aziende che sono riuscite a ripartire grazie ad una nuova proprietà, i tagli al personale sono stati drastici”. D'altra parte, qui si combatte una battaglia per il territorio: “Se Ideal Standard ed Electrolux spariscono, la nostra area diventa un deserto”.

Tra fabbriche ed indotto, sono migliaia le famiglie del Pordenonese che rischiano di veder svanire certezze e redditi. “Di questo non è responsabile solo la crisi – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori. - Si tratta del risultato di politiche nazionali ed europee che hanno permesso l'ingresso di investitori orientati al puro profitto finanziario”.

Come si ricorderà, l'intera divisione “bath and kitchen” dell'American Standard co., nel 2007, venne acquistata dal fondo d'investimento privato Bain Capital. Un'operazione dal valore complessivo di 1,7 milardi di dollari (1,23 miliardi di euro, ndr), che fu effettuata a debito, con un meccanismo finanziario complesso, il “leveraged buyout”, molto in voga nel mercato americano ma che da noi, fino al 2003, non era consentito, in base all’articolo 2358 del codice civile che proibiva di accordare prestiti o concedere finanziamenti per l’acquisto di proprie azioni.

“Nel corso degli anni le restrizioni alle operazioni di finanza pura, sia in Italia che in Unione Europea, si sono attenuate – ricordano i sindacati. - Questo ha permesso da una parte l'ingresso di capitali esteri, ma ha anche aperto le porte a gruppi senza scrupoli che, dopo aver preso i loro benefici, non hanno esitato a mettere sulla strada migliaia di lavoratori. C'è solo un termine per definire questi soggetti: banditi”.

Con l'Ideal Standard Bain Capital pensava di replicare il copione, ma ha trovato pane per i suoi denti: i lavoratori di Orcenico resistono sulle loro posizioni, nonostante la strategia poco pulita dei manager, che hanno messo l'uno contro l'altro i tre stabilimenti rimasti in Italia (Orcenico, Pn; Trichiana, Bl; Roccasecca, Fr) ed hanno stilato piani industriali basati su dati di costo e produttività che sono stati poi smentiti dai sindacati.

“Ideal Standard ha spostato la produzione ormai quasi del tutto nei Paesi dell'Est: Bulgaria, Repubblica Ceca. È evidente che non ha interesse a mantenere gli stabilimenti italiani. Questo ormai è chiaro anche ai lavoratori di Trichiana”. Intanto, già 14 impiegati di Orcenico sono stati liquidati; in tutto, gli addetti amministrativi “tagliati”, in Italia, sono stati 250.

La crisi economica ha fatto emergere i danni che provoca una politica industriale nazionale miope e malaccorta. L'auspicio di lavoratori e sindacato è che la vicenda Ideal Standard sia di esempio per non ripetere tale errore in futuro ed incentivare invece gli investimenti che dimostrano di essere fatti con lungimiranza e per il vero bene del territorio.

Per farsi – e fare – quest'augurio, l'appuntamento è per il 19 dicembre alle 11 nella sala mensa dello stabilimento di Orcenico, dove ci sarà un piccolo ricevimento natalizio. Saranno presenti, tra le altre autorità, il vescovo di Concordia Pordenone mons. Giuseppe Pellegrini e il sindaco di Zoppola Francesca Papais.

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