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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Troppe incognite sul rigassificatore di Zaule: Regione e Ministero dicono "no"

Troppe incognite sul rigassificatore di Zaule: Regione e Ministero dicono

Trieste - La Regione Friuli Venezia Giulia trasmetterà al ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare parere favorevole rispetto all'avviato procedimento di revoca della compatibilità ambientale relativa al progetto rigassificatore di Zaule (Trieste) proposto dalla Gas Natural Rigassificazione Italia Spa.

Una decisione in tal senso è stata assunta dalla Giunta regionale. Lo rende noto la stessa Regione in un comunicato stampa del 27 dicembre.

La Giunta si è espressa dopo che l'assessore all'Ambiente, Sara Vito, condividendo la posizione ministeriale, aveva presentato la relativa delibera, invitando l'Esecutivo ad esprimersi in merito alla richiesta di parere urgente (entro il 7 gennaio 2014) ma non vincolante formulata dal competente dicastero lo scorso 23 dicembre.

La richiesta ministeriale esprimeva perplessità riguardo al progetto del rigassificatore. In seguito alla sospensione dell'efficacia del decreto di compatibilità ambientale, la società proponente aveva confermato la coerenza della localizzazione, mentre l'Autorità portuale aveva comunicato l'impossibilità di rideterminare le previsioni di sviluppo dei traffici rendendole compatibili con l'impianto di rigassificazione. Il permanere di troppe incognite ha fatto pendere la bilancia dalla parte del "no".

"La Giunta regionale - ha commentato Vito - ha fatto proprio il parere ministeriale, confermando la linea di condotta pubblica contraria al rigassificatore di Zaule".

Il Ministero, è stato evidenziato dall'assessore, ha avviato il preavviso di revoca del decreto di pronuncia di compatibilità ambientale sull'impianto triestino, ricevendo dalla Gas Natural una serie di osservazioni rispetto alle quali ha formulato le proprie valutazioni, concludendo per un non superamento delle criticità evidenziate nel provvedimento di sospensione e per l'obbligatorietà della revoca della pronuncia di compatibilità ambientale.

Unindustria Pordenone lancia la sfida per la competitività. Il 18 gennaio, le nuove strategie

Pordenone - "L'inizio del 2014 dovrà essere il tempo delle decisioni e andranno assunte anche se si tratta di scelte difficili".
 
E' quanto ha dichiarato Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone, nella chiacchierata di fine anno con la stampa, svoltasi questa mattina, 27 dicembre.
 
A giudizio di Agrusti, il rilancio del sistema economico produttivo provinciale può passare attraverso la messa in atto di soluzioni capaci di compendiare le positive esperienze costruite nel più recente passato con strumenti fortemente innovativi del sistema di relazioni per la competitività tra mondo dell’impresa, sindacale ed anche istituzionale.
 
L’obiettivo è creare le condizioni necessarie alla prima ripresa e al ridisegno dell’architettura di un territorio in estrema difficoltà affinché possa diventare attrattivo ai player economico - finanziari nazionali e internazionali. Un progetto straordinario compendiato nel «Laboratorio per una nuova competitività industriale», documento suddiviso in due fasi che sarà presentato il 18 gennaio prossimo e di cui il presidente Agrusti e il direttore Paolo Candotti, hanno offerto qualche breve anticipazione.
 
«Il 2014, soprattutto l’inizio – ha detto il presidente – sarà il tempo delle decisioni difficili, nel 2013 siamo stati attraversati da uno shock senza precedenti, tutti i settori – indistintamente – hanno patito i devastanti effetti della crisi. Unindustria ha predisposto alcune risposte rapide e in grado, a parer nostro, di contrastare l’idea del declino inesorabile». Il progetto centrale, accanto ad alcune iniziative che sostengono su fronti squisitamente commerciali e indipendenti da esso il settore del Legno Arredo (la già annunciata Valitalia e un’azione di push in Russia tramite un retail network) è quella di creare un’area altamente competitiva che si proponga sui mercati internazionali come luogo in cui è conveniente produrre e vivere, dove lavoro e altri fattori altamente strategici, quali ad esempio la formazione, siano elemento di competitività».
 
Alla stesura del documento, ha precisato ancora Agrusti, hanno contribuito alcune personalità del mondo dell’economia e del diritto in affiancamento al direttore e al responsabile del Centro studi di Unindustria Pordenone, Luigi Campello: Tiziano Treu, Innocenzo Cipolletta, Maurizio Castro e Riccardo Illy, «un contributo operativo importante da chi ha aderito alla nostra idea di confezionare un piano sia emergenziale sia strategico che affrontasse la situazione a prescindere da interventi legislativi».
 
Le ragioni di questo agire, secondo Agrusti, stanno anche nel condizionamento che le risposte delle istituzioni potrebbero subire dal clima di incertezza politica e finanziaria del momento. «Ci possiamo basare esclusivamente sul quadro normativo in vigore, agiremo pertanto in questa direzione. Vogliamo creare le condizioni affinché le nuove generazioni abbiano un accesso rapido e sicuro al lavoro, alla vita. Mettendo in campo tutte le volontà senza cedere al pessimismo – ha aggiunto – si potranno creare effettive condizioni di rilancio».
 
Di cui dovrà beneficiare, trasversalmente, l’intera economia locale: «Le aziende morte nel silenzio, soprattutto le piccole, sono molte, ecco perché la nostra è una proposta di sistema che non riguarda solo le crisi più eclatanti».
 
La prima parte del documento «fotografa – ha spiegato Candotti – l’evoluzione della crisi in tutto il suo percorso storico ed è rivolta alla gestione delle emergenze e al nuovo patto territoriale. Occorre passare da uno status relazionale passivo – seppur positivo – a una fase in cui ci si concentrerà sul rilancio competitivo delle nostre aziende. La seconda è composta da sei linee guida contenenti proposte ed azioni concrete rivolte sia alle imprese e alla loro capacità di rimettersi in gioco sia all’attore pubblico per focalizzare misure di sostegno e rilancio della competitività. Il nostro contributo al tavolo di concertazione avviato dalla Regione».
 
Luigi Campello ha infine sottolineato come la crisi del sistema coincida in senso lato anche a quella di «energia: ci siamo tutti fermati in attesa di cosa non lo so – ha osservato l’ex direttore generale Electrolux Italia – arroccati su quello che ci resta e senza più la voglia di rimetterci in gioc o e investire. Vogliamo dare una scossa altrimenti non se ne esce».
 

Cauto ottimismo sulla vertenza Ideal Standard: volontà condivisa di giungere all'accordo

Cauto ottimismo sulla vertenza Ideal Standard: volontà condivisa di giungere all'accordo

Orcenico - Nella serata del 20 dicembre, le rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola hanno manifestato un cauto ottimismo sui risultati emersi dal tavolo di consultazione svoltosi presso il Ministero dello Sviluppo economico a Roma. Qui la cronaca dell'incontro.

Riportiamo il testo integrale del comunicato, che si può consultare - insieme a tutta la documentazione utile per comprendere la crisi dell'Ideal Standard - sul sito www.idealscala.org.

"Nell’incontro che si è tenuto oggi presso il mise sono emersi alcuni elementi che giudichiamo positivamente e che creano le condizioni per un definitivo chiarimento in ordine alle prospettive della compagnia Ideal Standard e in particolare del sito di Orcenico:

1 – l’azienda ha confermato l’esistenza di una chiara e concreta manifestazione d’interesse che si è formalizzata attraverso un primo ed importante accordo confidenziale la cui verifica “due diligence” proseguirà nella prima decade di gennaio e terminerà tra marzo e aprile;

2 – il percorso, in caso di esito positivo, dovrebbe portare alla realizzazione di un piano industriale destinato al rilancio della produzione ceramica sanitaria con la conseguente acquisizione in capo al potenziale acquirente;

3 – l’azienda  ha comunicato, inoltre, in modo chiaro ed inequivocabile che la possibile alienazione dello stabilimento comprenderà anche il contenuto impiantistico e tecnologico qualora richiesto dall’acquirente;

4 – la riunione ha visto per la prima volta la volontà di tutti i soggetti di arrivare velocemente ed in modo responsabile a realizzare un accordo che, dentro un equilibrio industriale  condiviso, coniugato all’utilizzo della cassa integrazione in deroga, possa garantire un futuro ai tre siti produttivi.

Considerata la delicatezza della trattativa le parti hanno convenuto sulla necessità di mantenere quale unico tavolo quello ministeriale. A tale scopo il ministero ha già espresso la volontà di voler incontrare il possibile acquirente già nel mese di gennaio".

(Foto tratta da www.idealscala.org)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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