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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Latterie friulane verso la fusione con Granarolo

 
Udine - Il Consiglio di amministrazione di Latterie Friulane ha dato oggi, 7 gennaio, mandato al presidente, Roberto Rossi, di portare a termine la fusione con Granarolo.
 
E' quanto si apprende al termine del consiglio, che ha confermato Rossi alla presidenza.
 
Sarà l'assemblea dei soci a dover deliberare la fusione con il gruppo emiliano.
 
Un mandato quasi pieno, giunto dal consiglio con soli tre voti contrari, che ha bocciato, come si ventilava, l'ipotesi di un accordo con il Consorzio agrario del Fvg.
 
Latterie Friulane vira, quindi, verso Bologna e ora Rossi dovrà convocare l'assemblea dei soci che, come prevede lo statuto, per avvallare l'operazione di fusione dovrà esprimersi a maggioranza assoluta, con almeno la metà più uno degli aventi diritto di voto.
 
E' stato anche rinviato il tavolo di crisi tra sindacato e azienda, inizialmente in programma per le 10 di giovedì 9 gennaio.

Competitività del Nord Est buona, ma il Friuli Venezia Giulia è fanalino di coda

Competitività del Nord Est buona, ma il Friuli Venezia Giulia è fanalino di coda

Mestre (Ve) - Se confrontato con le principali regioni europee che presentano una popolazione e una struttura produttiva simile alla nostra, il Nordest d'Italia non sfigura. Anzi, con la provincia autonoma di Bolzano sfioriamo addirittura le primissime posizioni della graduatoria.

Lo comunica il 3 gennaio 2014 la CGIA di Mestre, che ha calcolato l’indice di competitività di 10 realtà territoriali appartenenti ai paesi più grandi e avanzati d’Europa e lo ha confrontato con quello delle quattro aree del Nordest (Veneto, Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano).

Se al top di questa particolare classifica troviamo Stoccolma (100 punti), l’Alta Baviera (94,6 punti) si piazza in seconda posizione, mentre la Zuid-Holland (84,2 punti) si colloca in terza posizione. Al quarto posto troviamo Stuttgart (82,7) e al quinto Bolzano (72,5). Trento (48) è all’ottavo posto, mentre il Veneto (43 punti) si colloca al decimo. Tra le nostre realtà chiude al dodicesimo posto il Friuli Venezia Giulia (35,3 punti), che precede solo Paesi Baschi e Catalogna.

Gli indicatori presi in esame sono stati ben 12: sette che riguardano il mercato del lavoro; due la ricchezza prodotta, uno la produttività, un altro la povertà e l’ultimo la ricerca e l’innovazione.

“Se la crisi ha penalizzato la nostra posizione riferita agli indicatori del mercato del lavoro e del Pil – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – recuperiamo alcune posizioni quando analizziamo la produttività. Perdiamo meno degli altri quando osserviamo il trend del rischio di povertà, anche grazie alla presenza sia delle piccole imprese a conduzione familiare sia delle associazioni di volontariato che garantiscono un buon livello di coesione sociale”.

L’indice di competitività delle aree territoriali europee simili al Nord Est è stato costruito sulla base dell’andamento di 12 indicatori che descrivono il mercato del lavoro (tassi di disoccupazione e di occupazione), il prodotto interno lordo pro-capite, il valore aggiunto per addetto, il rischio di povertà e le risorse umane nel ramo scientifico-tecnologico.

La scelta delle aree territoriali competitor del Nord Est (10 regioni europee) è avvenuta sulla base dell’acquisizione di alcune informazioni statistiche relative alla totalità delle regioni europee identificate come

La scelta delle aree territoriali competitor del Nord Est (10 regioni europee) è avvenuta sulla base dell’acquisizione di alcune informazioni statistiche relative alla totalità delle regioni europee identificate come NUTS2 (Nomenclatura delle unità territoriali statistiche 2), cioè il livello regionale.

Il decalogo dei saldi. Come fare buoni affari senza cadere nelle trappole truffaldine

Il decalogo dei saldi. Come fare buoni affari senza cadere nelle trappole truffaldine

Trieste - Sabato 4 gennaio partono i saldi in Friuli Venezia Giulia come in tutta Italia, salvo in Campania dove sono iniziati il 2 gennaio. Le prospettive non sono rosee. Le previsioni di vendita calcolano una riduzione media del 12,5% rispetto ai precedenti saldi invernali.

Solo il 35% delle famiglie italiane prevede di fare qualche acquisto durante gli sconti (contro il 40% del 2013). La spesa media delle famiglie non supererà quota 200 euro. Tuttavia con qualche piccolo accorgimento e molta attenzione è possibile veramente risparmiare, specie sull'abbigliamento e negli articoli sportivi.

L'associazione di tutela dei consumatori Codacons mette in guardia dai saldi truffaldini ed invita i consumatori ad andare giovedì e venerdì nei negozi, in modo da controllare i prezzi effettivamente praticati e verificare la bontà dello sconto che sarà applicato sabato.

L'associazione di consumatori ricorda, infatti, che secondo le verifiche effettuate a campione lo scorso anno, un commerciante su 5, in occasione dei saldi, gonfia il prezzo vecchio, in modo da aumentare artificiosamente la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all'acquisto.

Un malcostume molto diffuso che si può aggirare andando prima della partenza dei saldi a verificare i prezzi. Così facendo si ha anche il vantaggio di trovare con calma i capi di abbigliamento che ci servono e che ci piacciono, in modo da poter andare, sabato, a colpo sicuro, evitando inutili code ed acquistando quello che interessa prima che la taglia sparisca.

Un altro modo per aggirare i trucchetti è diffidare di percentuali di sconto superiori al 50%. Un commerciante non può avere, infatti, salvo nell'alta moda, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

Di seguito i consigli del Codacons per fare buoni affari e prevenire i sempre possibili trabocchetti:

1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3) Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l'effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.

4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi viene presentato in negozio.

5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all'acquisto).  Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova". Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Truffe. Se pensate di essere stati vittima di una truffa rivolgetevi al Codacons o chiamate i vigili.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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