Economia
Turismo Fvg, condiviso il lavoro di Edi Sommariva
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Febbraio 2014 10:49
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Pordenone - “La sua professionalità è stata una risorsa importante che di fatto si è rilevata strategica per il territorio del Friuli occidentale. Gli va riconosciuto la capacità di sviluppare un programma che ha dato riconoscimento e connotazione, soprattutto dal punto di vista turistico, al capoluogo e all’intera provincia”.
Queste le prime dichiarazioni di stima rivolte a Edi Sommariva , che il 28 febbraio lascerà la guida della TurismoFvg per impegnarsi nella Confcommercio Veneto, dal presidente del Consorzio Pordenone Turismo Sergio Lucchetta e da Giovanna Santin, vicepresidente vicario dell’Ascom-Confcommercio, nonché presidente provinciale Federalberghi.
“Mai come in questo ultimo periodo - ha sottolineato Lucchetta - il territorio della Destra Tagliamento è stato coinvolto, in sinergia con l’area del Friuli Venezia Giulia, nell’attività di promozione turistica. Tutto questo è accaduto in condivisione con gli imprenditori del settore Terziario che, per lo sviluppo dei progetti di accoglienza turistica sono stati ampiamente consultati. Sotto la direzione di Sommariva molto è stato fatto, anche sotto l’aspetto del rilancio dell’enogastronomia e della valorizzazione dei prodotti del territorio. Per questo siamo convinti che, dopo questa positiva esperienza, ci sia ancora la volontà, da parte del governo regionale, nel voler implementare le potenzialità turistiche che sono la risorsa del nostro ricco patrimonio”.
Dello stesso parere anche Giovanna Santin, responsabile di Federalberghi, che, in questi mesi di collaborazione, ha detto di aver condiviso tutto il percorso fin qui svolto dal direttore generale di Fvg Sommariva.
“ Noi crediamo, sempre di più, che le attività imprenditoriali impegnate in prima linea sul territorio debbano essere ascoltate. Solo così si potranno dettare le linee guida per lo sviluppo turistico della regione”.
I due rappresentanti di categoria fanno poi un accorato appello all’attuale governance affinché la politica regionale attui, fin da subito, strategie e scelte rapide, al passo coi tempi. “Il Turismo - hanno detto- non è più in grado di aspettare i tempi lunghi imposti dalla politica”.
Giunge a Roma la protesta "Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro". Sangalli: siamo alla disperazione
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- Pubblicato Martedì, 18 Febbraio 2014 16:37
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Sono giunti il 18 febbraio a Roma da tutt'Italia, commercianti e imprenditori, artigiani e titolari di piccole e medie imprese, per la manifestazione di protesta “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”.
Moltissimi i partecipanti al corteo: gli organizzatori parlano di 7000 posti in treno, 2000 in aereo e 400 pullman. Folta la rappresentanza anche dal Friuli Venezia Giulia. Armati di striscioni colorati e slogan contro le tasse, sono decisi a farsi sentire dai governanti, chiunque essi siano.
La protesta è stata organizzata da Rete Imprese Italia, una aggregazione composta dalle maggiori associazioni di categoria: Confesercenti, Confcommercio, CNA, Casartigianato e Confartigianato. Le associazioni chiedono più rispetto visto il rilievo che hanno nell’economia nazionale: le piccole e medie imprese rappresentano il 94% delle aziende e contribuiscono al gettito fiscale per il 62%.
"È la prima volta nella storia, e c’è un motivo: la disperazione” afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Questo è un movimento di protesta, ovviamente, ma anche e soprattutto di proposta”. Tra le proposte rivendicate e dal movimento c’è l’abbassamento delle tasse. Infatti, per le piccole e medie imprese, la tassazione è fissata al 62% degli utili, cioè quasi due terzi degli utili vanno allo Stato.
"Siamo stanchi, chiediamo rispetto, meritiamo più rispetto". Così Sangalli ha arringato la folla di commercianti e artigiani circa 60mila, che sono in piazza del Popolo e dintorni, fin sulla salita del Pincio. Sangalli ha fatto riferimento alla politica che sotto elezioni tramuta le richieste degli imprenditori: "il programma parla di noi come il motore e l'architrave del Paese e poi, passata l'emozione, le riforme tornano nel congelatore. Per questo chiediamo rispetto".
"È a rischio la pace sociale. - Ha aggiunto Sangalli - È pericoloso lasciare le famiglie e le imprese sull'orlo della disperazione".
Rivolgendosi al prossimo governo, il presidente di Confcommercio ha detto: "A Renzi chiediamo innanzitutto una riforma fiscale. Oggi la pressione è così elevata da essere incompatibile con qualsiasi ipotesi di sviluppo". A Renzi i commercianti chiedono anche di "rilanciare i consumi, oggi desolatamente fermi".
I numeri: in cinque anni hanno chiuso in media 1000 imprese al giorno, il reddito prodotto è sceso del 9%. Nel settore si raggiungono i 1,2 milioni di disoccupati. La pressione fiscale costituisce il 44,3% del Pil. Per ogni euro di fatturato le tasse prendono 54 centesimi. Soltanto la burocrazia, secondo alcune stime, costa alle imprese 30 miliardi di euro.
Electrolux, piano industriale per Porcia. 32 milioni di investimenti e 316 lavoratori in meno
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- Pubblicato Martedì, 18 Febbraio 2014 09:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Saltato l'incontro al Ministero per la crisi di governo, nel pomeriggio del 17 febbraio i vertici di Electrolux hanno incontrato egualmente i rappresentanti sindacali ed hanno presentato il piano industriale 2014-2017 per lo stabilimento di Porcia (Pordenone), dove si producono lavatrici.
Il piano prevede investimenti per 32 milioni di euro e 316 esuberi calcolati sullo schema delle 6 ore giornaliere più 2 di solidarietà (l'unico percorribile per l'azienda), puntando sull'innovazione del prodotto ed il rafforzamento dell'alta gamma.
Il piano viene considerato un passo in avanti rispetto all'iniziale ipotesi di chiusura, anche se i sindacati sollecitano una rapida ripresa del tavolo istituzionale, con risposte precise dal governo.
"Lo consideriamo solo l'inizio della trattativa, un punto di partenza da cui proseguire per sviluppare un discorso più articolato e più soddisfacente", commenta la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, confermando che la Regione "è pronta a mantenere gli impegni presi ma questo non può valere a senso unico".
Electrolux, nel corso dell'incontro guidato dall'amministratore delegato per l'Italia, Ernesto Ferrario, con i sindacati dei metalmeccanici, ha anche presentato un nuovo piano industriale per Susegana: porterà nella fabbrica trevigiana una parte della futura piattaforma di frigoriferi ad incasso "Cairo 3" con 94.000 pezzi annui aggiuntivi, rispetto all'iniziale previsione di trasferire la produzione di 158.000 pezzi in Ungheria.
Inoltre, la multinazionale svedese ha confermato la riduzione di tre euro sul costo dell'ora lavorata ma ha assicurato che questa non avrà un impatto sui salari perché si agirà sulla decontribuzione e sulla defiscalizzazione.
Per Porcia la Electrolux ha indicato 316 esuberi (298 operai e 18 impiegati), con l'applicazione dello schema 6+2. Per il coordinatore nazionale Uilm del settore degli elettrodomestici, Gianluca Ficco, il piano comporterà invece "450 esuberi (432 operai e 18 impiegati) su 1050 dipendenti, a causa di una riduzione progressiva dei volumi da 1,15 milioni di pezzi odierni a 750 mila nel 2017", calcolati sulle 8 ore.
Ma l'azienda considera indispensabile e percorribile solo il ricorso ai contratti di solidarietà. "È molto importante quanto emerso nella riunione; il piano industriale contiene infatti investimenti per 150 milioni di euro nei prossimi quattro anni destinati agli impianti di Porcia, Susegana, Solaro e Forlì, con una missione produttiva per ognuna", sottolinea il segretario nazionale della Fim-Cisl, Anna Trovò.
Anche per il segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico, Michela Spera, "le azioni messe in campo dai lavoratori hanno un primo risultato. La dichiarazione che Porcia non chiude si è sostanziata in un investimento sullo stabilimento e nelle produzioni".
Il confronto "non facile" andrà avanti ma "il quadro è cambiato". Da martedì ci saranno le assemblee dei lavoratori e si dovrà decidere anche sull'allentamento dei blocchi nelle quattro fabbriche. Richiesta portata al tavolo dall'azienda.
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