Economia
Latterie Friulane: via libera alla fusione con il gruppo Granarolo
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- Pubblicato Domenica, 16 Febbraio 2014 18:39
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Udine - Al termine dell'assemblea dei soci, svoltasi il 15 febbraio, Latterie friulane ha votato per la fusione con Granarolo con 28 voti a favore del gruppo bolognese, una a favore della proposta del Consorzio agrario regionale e sei astenuti.
Granarolo è attualmente la più grande filiera italiana del latte organizzata in forma cooperativa, prima per quote di mercato di latte fresco e yogurt intero in Italia, con un fatturato che nel 2012 ha raggiunto i 923 milioni di euro ed esportazioni in crescita a due cifre.
"Da questa sinergia - ha affermato Roberto Rossi, presidente di Latterie Friulane - nascerà un nuovo polo del latte radicato sul territorio regionale".
"La produzione rimarrà in capo allo stabilimento di Campoformido, i marchi storici resteranno comunque garantiti e tutti gli investimenti tecnologici effettuati saranno valorizzati dalla continuità aziendale e produttiva".
"Quindi, l’attuale sito produttivo non verrà smantellato ma, anzi, rafforzato grazie all’impegno di Granarolo e del suo forte rapporto con i mercati italiani ed esteri".
"Oltre a quanto già conferito dagli attuali soci, da Granarolo arriveranno in aggiunta altri 500-600 quintali di latte al giorno per essere lavorati a Campoformido e circa 20 milioni di litri di latte all’anno per la produzione di latte fresco e ricotta a marchio Granarolo, così da saturare le capacità produttive degli impianti della cooperativa friulana".
"Al termine del progetto di fusione - ha spiegato Rossi - ciò consentirà di garantire un prezzo remunerativo ai produttori di latte che sarà di circa 0,44 euro netti al litro. Intanto, l’assemblea ha anche deliberato di portare, fin da subito, il prezzo del latte a 0,42 euro al litro".
"È un importante passaggio quello che i soci produttori agricoli hanno compiuto oggi, esercitando in pieno la loro scelta democratica, senza condizionamenti e nel solo interesse della cooperativa e dei soci. Un passaggio fondamentale per la costituzione di una filiera italiana del latte che guarda oltre il 2016 per organizzare il superamento delle quote latte e si predispone ai nuovi mercati". Così ha commentato Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, intervenuto all'Assemblea del Consorzio Latterie Friulane.
Il Consorzio Latterie Friulane dispone di oltre 250 collaboratori, con più di 70 milioni di litri di latte ogni anno, provenienti dagli allevamenti dei 150 conferenti del Consorzio, per un fatturato complessivo di oltre 62 milioni di euro.
"Dobbiamo difendere la produzione italiana di latte - ha evidenziato Gardini - non con le polemiche o con i proclami ma con progetti concreti che si confrontano sul mercato con grande incisività ed efficienza".
"Quello approvato dai soci - ha concluso Gardini - è un progetto che mantiene in vita gli stabilimenti, difende la produzione di latte friulano, ne valorizza i marchi ed in particolare consentirà di promuovere e valorizzare maggiormente il Montasio, unica Dop del Friuli Venezia Giulia, sia nel mercato nazionale sia nei mercati internazionali".
Electrolux, salta per la crisi di governo l'incontro di lunedì al MiSe. L'azienda vedrà comunque i sindacati
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- Pubblicato Venerdì, 14 Febbraio 2014 17:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Porcia (Pn) - La crisi di governo si ripercuote sulla vertenza Electrolux: salta l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico in programma lunedì 17 febbraio per discutere del piano industriale dell'azienda. I vertici dell'impresa hanno tuttavia deciso di incontrare comunque le organizzazioni dei lavoratori, sempre a Roma, nella stessa giornata di lunedì.
Lo ha annunciato il 14 febbraio su Twitter Gianluca Ficco, responsabile elettrodomestici della Uilm, che sul social network scrive: "Rinviato incontro Electrolux presso il Ministero dello Sviluppo economico previsto per lunedì 17. La nuova data sarà indicata a breve". Ficco rende noto inoltre che Electrolux "ha chiesto di incontrare comunque lunedì Fim, Fiom e Uilm a Roma per presentare il nuovo piano industriale".
"Confidiamo che ci voglia incontrare per confermare e dettagliare le aperture dichiarate nella lettera di venerdì scorso indirizzata a noi e al governo in cui si parla di un futuro per Porcia e di modifiche per il piano di Susegana" dichiara Ficco, che aggiunge: "Una vertenza così complessa può avere un esito positivo solo con il pieno coinvolgimento delle istituzioni".
Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso preoccupazione per la piega presa dagli eventi: "Migliaia di lavoratori non possono aspettare la crisi di governo, l'operatività deve essere garantita e io spero che si faccia velocemente".
Per le RSU della Electrolux il rinvio della riunione è "una pessima notizia ed un problema che conferma la fragilità e inaffidabilità del nostro Paese e della sua attenzione per le rilevanti questioni industriali. Auspichiamo che il MISE trovi il modo di mantene l'impegno".
"A questo punto - rilevano i sindacati - i tempi rischiano di diventare un problema serio pagato a caro prezzo dal Paese, dall'industria e dai lavoratori. Ora pesa come un macignio il tempo perso da Zanonato nei mesi scorsi nel convocare il tavolo ministeriale".
Per le RSU "rimane indispensabile la conferma di Electrolux del superamento del piano "A" per la costruzione di un piano condiviso da sviluppare in tempi immediati e certi, coinvolgendo tutte la parti sociali, le istituzioni territoriali su un tavolo a regia ministeriale".
Direttivo Fim Cisl regionale: 13mila i metalmeccanici coinvolti nella crisi
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- Pubblicato Mercoledì, 12 Febbraio 2014 22:33
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Udine - La Federazione metalmeccanici della Cisl regionale ha riunito il suo direttivo a Magnano in Riviera (Udine), il 12 febbraio, alla presenza del leader della categoria, Giuseppe Farina. "La situazione è drammatica", sintetizza il segretario regionale, Sergio Drescig.
Nella riunione sono stati analizzati i drammatici dati della crisi: i metalmeccanici del Friuli Venezia coivolti sono oltre 13mila e, malgrado gli indicatori nazionali di dicembre parlino di ripresa, in regione non si vede alcun spiraglio. Inoltre, la cifra è approssimativa, non comprendendo tutte le piccole imprese dove il Sindacato non è presente e che spesso sono destinate a non riaprire più. La disoccupazione giovanile, passata in 7 mesi dal 37% al 43%.
La crisi colpisce in particolare le province di Udine e Pordenone, con oltre 10mila lavoratori coinvolti. Ma non solo. Per la Ferriera di Trieste è stata firmata la cassa integrazione per 285 dipendenti e la Carraro di Gorizia è passata nel giro di qualche anno da 200 addetti a una settantina.
Tanti i fronti aperti, richiamati da Drescig, dalla Mangiarotti di Udine, il cui problema finanziario non è ancora stato risolto e ci sono commesse fino al 2017, alla Wartsila di Trieste, passando per gli esuberi annunciati di Insiel Mercato.
"Va poi considerato - aggiunge Drescig - che nei prossimi anni le aziende purtroppo si assesteranno verso il basso il che significa che, anche se ci sarà ripresa, non tutti i lavoratori saranno riassorbiti, anzi molto probabilmente verranno definitivamente espulsi dai cicli produttivi".
Di qui l'appello alla Regione, a costruire non solo solide politiche attive del lavoro, ma a concentrasi su un piano industriale, oggi assente, che faccia perno intorno al manifatturiero. "Non basta tappare i buchi e giocare in difesa", afferma il segretario della Fim, sollecitando misure industriali concrete e di prospettiva.
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