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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Trieste è il primo porto italiano per merci in transito. Volumi aumentati del 15% nel 2013

Trieste è il primo porto italiano per merci in transito. Volumi aumentati del 15% nel 2013

Trieste - L'Autorità portuale di Trieste ha diffuso in una nota del 10 febbraio i dati sul traffico dello scalo. Ne emerge che nel 2013 Trieste è stato il primo porto in Italia per volume di merci in transito, con 56 milioni di tonnellate (+15,11%), e il decimo tra i primi 20 grandi porti d'Europa.

Secondo è il porto di Genova, con 49,5 mln (-3,7%). La voce di maggior rilievo è il petrolio: 41,3 milioni tonnellate (+18%). Altro risultato significativo: la percentuale di crescita del numero di Teu, dal 2010 al 2013 del 63% (+11,49% sul 2012). Nel 2013 sono stati movimentati 458 mila Teu.

I veicoli su ferry sono stati oltre 270 mila, il 45,46% in più rispetto ai dodici mesi precedenti.

Buone notizie anche per l'occupazione: nel 2013 sono state assunte nel porto 15 persone, con un aumento del 15% rispetto al 2012; in tutto gli addetti sono 600. La voce di maggior rilievo per le merci in transito è il petrolio, con 41,3 milioni di tonnellate (+18% rispetto al 2012).

Firmato l'accordo per la cassa integrazione in deroga all'Ideal Standard

Firmato l'accordo per la cassa integrazione in deroga all'Ideal Standard

Roma - Siglato il 10 febbraio alle 13 al Ministero dello sviluppo economico l’accordo di cassa in deroga per i lavoratori della Ideal Standard. Il periodo va dal 1à febbraio al 30 aprile. L’accordo interesserà Trichiana e Orcenico e coinvolgerà, a rotazione, circa 954 unità. Le modalità operative ricalcheranno quelle già definite nella gestione dei contratti di solidarietà e saranno ulteriormente approfondite a livello locale. Le competenze di cassa saranno anticipate dall’azienda la quale ritirerà, tra l’altro, la procedura di mobilità. Le parti si incontreranno, successivamente, per definire un ulteriore trimestre di cassa.

Il tavolo, fissato per le 11, era iniziato poco dopo mezzogiorno.

All'incontro erano convocati l’azienda, le tre organizzazioni sindacali nazionali, Confindustria, Confindustria Ceramica, Unindustria e i rappresentanti delle Regioni interessate.

Presenti anche i rappresentanti provinciali di Femca, Filtcem e Uiltec: Franco Rizzo, Giuseppe Pascale e Maurizio Sacilotto, mentre non ci sono le RSU di stabilimento.

Per la mediazione del prefetto di Pordenone, il blocco alle merci in uscita da Orcenico era stato tolto: i dipendenti avevano avuto la garanzia, da parte dell'azienda, che la trattativa sarebbe ripartita dall'accordo raggiunto a fine dicembre, che prevedeva la Cassa integrazione in deroga per tre mesi per i lavoratori del Gruppo Ideal Standard.

E così infatti è stato. Le famiglie possono tirare un sospiro di sollievo.

Il pagamento della Cassa integrazione garantisce un certo lasso di tempo perché possa affacciarsi l'eventuale nuovo acquirente di Orcenico; stabilimento di cui il piano industriale dell'azienda aveva già sancito la cessione.

Marcia indietro Electrolux: piano B, Porcia non chiude

Pordenone - Lo stabilimento di Porcia non chiude, il piano per Susegana può essere migliorato, il taglio dell'orario di lavoro a 6 ore sarà messo in campo solo se la perdita di salario sarà sostenuta da ammortizzatori sociali.
 
Electrolux cambia rotta, ed in una lettera indirizzata a Governo e sindacati preannuncia un "piano B", la disponibilità a superare i nodi della vertenza che avevano sollevato più preoccupazione. La lettera è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, 7 febbraio, ai sindacati.
 
"Annuncia che ci sarà un nuovo piano industriale, con investimenti per Porcia, e miglioramenti al piano per Susegana", ha spiegato spiega il coordinatore nazionale per il settore elettrodomestici della Uilm, Gianluca Ficco; E "viene chiarito che lo schema di lavoro a 6 ore è da intendersi esclusivamente come modalità di utilizzo di ammortizzatori sociali".
 
Il gruppo svedese "fa marcia indietro, la lotta dei lavoratori ha pagato. La convinzione di lottare per difendere fabbrica, salari e prospettive industriali ha vinto", commenta il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: "L'azienda si è evidentemente resa conto che scaricare tutto il peso sui lavoratori era sbagliato. Ora il confronto riparte su basi diverse". Sono "buone notizie" per il ministro dello Sviluppo Favio Zanonato, un primo risultato per andare ancora avanti: "Adesso - dobbiamo muoverci con maggiore insistenza"; già in giornata il ministro, che dovrebbe incontrare nei prossimi giorni azienda e sindacati, aveva espresso fiducia ("quando si fa una battaglia la si fa convinti di poterla vincere") e aveva ribadito l'impegno del Governo respingendo le critiche ("mi arrendo alla congiura mediatica di essere partito in ritardo").
 
"Soddisfazione" anche da Unindustria Pordenone: "È una prima importante risposta che premia gli sforzi di quanti si sono impegnati a produrre proposte concrete, tali da creare le condizioni per una nuova competitività del territorio". I rumours su un "piano B" sul tavolo dell'azienda sono circolati per tutta la giornata , già ore prima che ai sindacati arrivasse la lettera con una sostanziale conferma. La Rsu di Susegana (Treviso) nel pomeriggio aveva riferito dell'intenzione della direzione del gruppo di convocare a breve, pare entro mercoledì prossimo 12 febbraio, un incontro con i vertici sindacali nazionali e il coordinamento delle Rsu; e, sulla base delle prime notizie trapelate ma ancora senza conferma, aveva ipotizzato che in arrivo ci fosse la formalizzazione del superamento del piano 'A', quello dei tagli, e la predisposizione di un piano alternativo, indicandone i possibili contenuti: una soluzione alternativa per lo stabilimento di Porcia senza la chiusura, una soluzione per il contenimento del costo del prodotto senza intaccare il salario.
 
Poi contratti di solidarietà e cassa integrazione, ed uno studio di valutazione per conservare allo stabilimento di Susegana la produzione del frigorifero modello Cairo 3, secondo le prime indicazioni, era destinata all'Ungheria dal 2015.
 
Paolo Rubino (Ansa)

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