Economia
"Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro": protesta in piazza a Roma il 18 febbraio
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- Pubblicato Venerdì, 31 Gennaio 2014 14:39
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Pordenone - "Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro": imprenditori di Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani scenderanno in piazza nella capitale per chiedere con forza a governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica.
Alla manifestazione di protesta, che si terrà a Roma martedì 18 febbraio, alle 12,00, in piazza Santi Apostoli, è stata annunciata una massiccia adesione degli imprenditori del terziario della provincia di Pordenone
Per i rappresentanti locali dell’Associazione – come ha spiegato il presidente di Confcommercio Alberto Marchiori - obiettivo della protesta è "dare forte impulso allo sviluppo economico con misure urgenti che consentano alle imprese di resistere alle difficoltà e costruire una ripresa robusta e con più occupazione”.
Il presidente provinciale sottolinea che l’impegno del sistema Rete Imprese Italia è basato, in particolare, su tre punti: riduzione del costo del lavoro, flessibilità adeguata all’organizzazione del lavoro e all’evoluzione del mercato, semplificazione della burocrazia e della gestione dei rapporti di lavoro.
Altro tema forte della protesta è quello di liberare vincoli troppo stringenti sulla formazione e anche sull’apprendistato destinato ai giovanissimi che devono ancora completare la scuola. Bisogna quindi creare condizioni favorevoli alla crescita e alla ripresa dell’economia, mettendo le imprese nella condizione di avere strumenti coerenti con lo sviluppo, anche sul piano occupazionale. Per Confcommercio, quindi, bisogna mettere al centro dell’azione di governo l’impresa e il lavoro.
Per l’evento di Roma l’Ascom di Pordenone ha organizzato il trasporto dei partecipanti (oltre cento le aziende che già hanno dato la loro adesione) che raggiungeranno la capitale con il treno (info: segreteria Ascom, 0434.549411). In questi giorni saranno distribuiti alle attività commerciali della provincia cartelli che richiamano la protesta e in modo particolare uno a difesa dell’Electrolux: “Non si tocca! Difendiamo il nostro territorio!”.
Intanto per mercoledì 5 febbraio, alle ore 11.30, l’Ascom ha indetto una conferenza stampa nella sede di piazzale dei Mutilati 4 per spiegare le ragioni della manifestazione. Nell’occasione il direttore, Massimo Giordano, illustrerà anche il diario economico della provincia riferito agli ultimi dati di fine anno.
Trieste: in un unico accordo nazionale rilancio del sistema produttivo e tutela ambientale
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- Pubblicato Giovedì, 30 Gennaio 2014 22:30
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Rilancio delle attività industriali, riqualificazione e recupero ambientale, salvaguardia dei livelli occupazionali dell’area produttiva e portuale di Trieste, in particolare della Ferriera di Servola. È quanto prevede l’Accordo di Programma firmato il 31 gennaio a Roma, a margine del summit di Villa Madama tra i ministri dell’Industria dell’Unione europea.
L’intesa è stata siglata dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, dal ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Andrea Orlando, dal ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia, dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini, dal sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Rocco Girlanda, dalla Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dalla Provincia di Trieste, dal Comune di Trieste e da Invitalia.
Con la sottoscrizione dell'Accordo si avvia – spiega una nota del ministero dello Sviluppo economico -, in un arco temporale definito e concordato, l'individuazione di un percorso di reindustrializzazione del sito della Ferriera di Servola attraverso la valutazione e l'approvazione di un progetto di recupero e riqualificazione presentato dal soggetto imprenditoriale che sarà individuato dalla procedura di evidenza pubblica, promossa dall’Amministrazione straordinaria della Lucchini spa.
Si tratta della prima applicazione della norma contenuta nel Decreto “Destinazione Italia” che, ad appena un mese dalla sua approvazione, consente di contemperare in un unico progetto le esigenze del sistema produttivo e la tutela ambientale.
Al raggiungimento di questi obiettivi, l’accordo prevede un impegno di risorse per gli interventi di tutela ambientale a carico della parte pubblica, pari a euro 42.500.000, di cui 26.100.000 a carico della Regione Friuli Venezia Giulia e 15.400.000 che il governo si impegna a inserire nella programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2014 – 2020 in corso di definizione.
L'Intesa prevede inoltre interventi di riconversione e riqualificazione produttiva dell’area industriale di Trieste per la quale, è previsto lo stanziamento di circa 15 milioni di euro per agevolazione degli investimenti produttivi.
Sono programmati 4 milioni di credito d’imposta per gli investimenti relativi ai progetti integrati di bonifica e reindustrializzazione, come previsto dal decreto "Destinazione Italia".
Potranno essere inoltre attivati dal Ministero del lavoro e dal Ministero dello sviluppo economico interventi per la riqualificazione e formazione dei lavoratori, anche mediante il coinvolgimento delle Agenzie per il lavoro abilitate.
Con l’accordo, infine, il Governo sottolinea come il completamento dell’“Hub portuale” di Trieste rappresenti una fondamentale direttrice di sviluppo per l’intera area produttiva del Paese, nonché un'importante porta di accesso al mercato europeo.
Electrolux, governo insoddisfatto. Preoccupa il destino dello stabilimento di Porcia
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- Pubblicato Mercoledì, 29 Gennaio 2014 18:42
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Il governo è insoddisfatto del progetto di riorganizzazione industriale presentato da Electrolux perché basato prevalentemente sulla riduzione del costo del lavoro, ma il confronto prosegue nei prossimi giorni.
Lo ha detto il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, al termine dell'incontro svoltosi al Ministero il 29 gennaio con l'azienda, i sindacati e le quattro regioni dove è presente il gruppo svedese degli elettrodomestici (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna).
"Ci sarà un nuovo incontro nei prossimi 2-3 giorni" con l'azienda, ha detto Zanonato spiegando che resta la preoccupazione per il destino dello stabilimento di Porcia, che impiega 1.200 persone, e che potrebbe chiudere.
"Su Porcia l'azienda non ha detto che chiuderà, ma non ha nemmeno presentato un piano e questa è la nostra principale preoccupazione", ha aggiunto il ministro.
Il piano attuale di esuberi, secondo il ministro, prevede l'uscita di 600 persone, con turni di otto ore, o di 250 con turni di sei ore, escluso Porcia.
I sindacati sono stati nuovamente convocati al ministero per il prossimo 17 febbraio.
Secondo i governatori delle regioni interessate, oggi è stato fatto "un passo avanti". Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha sottolineato come sia emerso "che la trattativa si fa solo con tutti e quattro gli stabilimenti".
Il tavolo, ha detto Debora Serracchiani è stato "autorevole e importante e vi sono state poste le questioni che sono il nodo della vicenda". Affrontarla tenendo insieme tutti e quattro gli stabilimenti, ha spiegato, "è per noi un punto fondamentale e il risultato è stato straordinario, perché è stato messo un paletto imprescindibile all'azienda".
(fonti: agenzia Reuters; agenzia Ansa)
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