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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Electrolux, blocco delle merci. Il ministro Zanonato "ottimista" alla vigilia dell'incontro

Electrolux, blocco delle merci. Il ministro Zanonato

Pordenone - I tre ingressi dello stabilimento Electrolux di Porcia sono stati presidiati tutta la notte per impedire l'ingresso e l'uscita delle merci. All'alba si è aggiunto anche un altro centinaio di lavoratori che ha attuato un picchetto di protesta.

Dalle 8 è presente anche il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti. Sul piazzale antistante la fabbrica, si è formata un'enorme fila di mezzi pesanti in attesa.

Intanto il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato è intervenuto sulla vertenza Electrolux alla trasmissione televisiva "Agorà" su Rai 3, alla vigilia dell'incontro del 29 gennaio alle 15 presso il Ministero a cui parteciperanno, oltre a Zanonato, l'amministratore delegato di Electrolux Ernesto Ferrario, i sindacati, i governatori delle regioni coinvolte e la presidenza del Consiglio.  

"Mi impegno personalmente a fare in modo che tutta la produzione Electrolux resti in Italia e lo faremo senza aiuti di Stato" ha detto Zanonato a Rai 3. Sulla trattativa Electrolux "sono state date notizie false che hanno creato allarme. Non ci sarà un taglio degli stipendi del 40%".

Nel corso dell'intervista Zanonato ha ricordato che "Abbiamo risolto il caso Indesit. E fino al 2018 non ci saranno problemi. Oggi il quadro è più chiaro. Stiamo cercando di comprendere come mantenere la produzione in Italia. Ci possono essere accordi di solidarietà come si è fatto in altri casi".

Il ministro si è detto certo che si arriverà a una soluzione e ha assicurato che lo stabilimento di Porcia non chiuderà: "Andiamo con una fortissima determinazione a salvare le aziende, i lavoratori, i loro posti di lavoro e i redditi delle famiglie e dei lavoratori".

Sul tema delle dimissioni, invocate nei giorni scorsi dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Zanonato ha detto: "Io dò le dimissioni se me le chiede il primo ministro. Certo non mi ritengo ministro a vita, ma non mi piacciono le polemiche strumentali".

Da parte sua la Giunta del Friuli Venezia Giulia, tramite l'assessore al Lavoro Loredana Panariti, fa sapere che "la riduzione del costo del lavoro su base oraria e variabile da stabilimento a stabilimento, il blocco degli scatti di anzianità e del pagamento dei festivi, il taglio secco del premio di produzione e l'applicazione della riduzione dell'orario a 6 ore giornaliere sono le condizioni oggi poste dalla Electrolux": un'"innovazione", dichiara l'assessore, che si basa sul ritorno al passato, che offende la comunità locale e il tessuto sociale che ospita l'attività industriale.

"Un ritorno al passato" che peraltro pare non risolutivo per tutti gli impianti e che mantiene drammaticamente in bilico le sorti dello stabilimento di Porcia".

"Ai lavoratori di quello stabilimento viene richiesto un ulteriore sacrificio economico senza avere alcuna certezza sulla salvaguardia del posto di lavoro: "circostanza, questa, che rende irricevibile fin dalla premessa quanto comunicato dall'azienda", conferma Panariti.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha avanzato il proprio piano "Rilancimpresa" per soccorrere il settore industriale, a partire dal "bianco" che certamente soffre gli effetti della recessione europea da una parte e la comparsa di agguerriti produttori internazionali dall'altra, ricorda sempre l'assessore.

"A fronte di questa piattaforma di proposte, a fronte di un impegno della Regione per decine di milioni di euro, da Electrolux ci si attendeva una ben diversa risposta".

"Va detto, poi, apertamente, che i lavoratori del Friuli Venezia Giulia devono avere garanzia di parità di attenzione da parte delle istituzioni nazionali, perché ove ciò non fosse si darebbe implicitamente il consenso ad un gioco al massacro di divisioni territoriali, che il Pordenonese sta già dolorosamente sperimentando nella vertenza Ideal Standard, assolutamente incompatibile con una seria politica industriale nazionale", conclude l'assessore.

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