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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

La presidente Serracchiani al presidio Electrolux: la Regione chiede "impegno chiaro" all'azienda

La presidente Serracchiani al presidio Electrolux: la Regione chiede

Porcia (Pn) - "In questa grande fabbrica, patrimonio inestimabile di conoscenza del territorio, una grande storia italiana e di orgoglio di questa terra, voi qui oggi siete a casa vostra".

Lo ha detto Pietro Mancino, a nome di tutte le Rsu dell'Electrolux di Porcia, rivolgendosi alla presidente della Regione Debora Serracchiani e al vicepresidente Sergio Bolzonello, in visita al presidio dei lavoratori l'11 febbraio.

"Un presidio - ha commentato Mancino - che è diventato una comunità, con spirito solidale compatto e vivo, e che ha grande voglia di raggiungere il risultato: mantenere viva la produzione qui e guadagnarsi da vivere dignitosamente".

"Sappiamo - ha concluso il componente Fiom, a nome delle Rsu - che la difesa di questo patrimonio la potranno fare i lavoratori con il loro sacrificio ma potendo contare, come hanno potuto fare sino ad adesso, sulle istituzioni regionali".

"Qui a Porcia si fa la storia e io vorrei fosse una bella storia". Ha affermato nell'occasione la presidente Serracchiani: "questo è un caso emblematico nazionale e internazionale. Credo sia importante considerare anche la reazione di un Paese che ha guardato a voi con interesse".

"Volevo incontravi - ha esordito Serracchiani - per dirvi di persona che senza di voi non saremmo arrivati dove siamo oggi perchè la forza dei lavoratori è stata importante per ribaltare una situazione che era partita malissimo: noi abbiamo fatto la nostra parte e adesso siamo in grado di trattare con l'azienda in modo completamente diverso dall'inizio".

Serracchiani ha ribadito - anche a nome degli altri presidenti delle tre Regioni coinvolte - "il no assoluto al piano industriale come era stato presentato il 27 gennaio: questo - ha detto - è il punto fermo dal quale ripartiamo".

Nell'infondere la speranza - "sono convinta che riusciremo a portare a casa un risultato importante, ce la possiamo fare" - la presidente ha poi messo in guardia comunque su un "percorso intricato e difficile: non è che oggi la chiudiamo in bellezza, anzi siamo all'inizio e ognuno deve continuare a fare bene il proprio mestiere".

E in merito all'incontro del prossimo 17 febbraio non ha alimentato false illusioni. "È l'inizio della trattativa. Le cose importanti si avranno nelle settimane future. A quel punto sapremo di che natura sarà la proposta dell'azienda per lo stabilimento di Porcia. Quando avremo il progetto in mano e tutte le parti avranno messo sul tavolo la loro proposta allora partirà la trattativa vera".

Serracchiani ha ricordato che la Regione chiederà alla multinazionale svedese un "impegno chiaro" su investimenti che permettano di guardare al medio e lungo periodo positivamente e ha fatto appello all'unità.
"Siamo qui perchè siamo stati compatti. Se riescono a dividerci diventiamo più deboli e se ci indeboliamo diventa più complicato portare fino in fondo la trattativa".

Due parole chiare, quindi, rispetto al piano presentato dalla Regione. "Il nostro piano è profondamente diverso da altre proposte: noi siamo pronti anche a compensare il disagio che voi tutti avete già con i contratti di solidarietà. Noi siamo convinti che la soluzione non sia tagliare lo stipendio dei lavoratori. Dietro a questa storia c'è tutta l'anomalia italiana: il nostro Paese ha la busta paga lorda più alta d'Europa e la netta più bassa. E' qui che bisogna agire".

La Regione, ha confermato Serracchiani, supporta la richiesta per la decontribuzione dei contratti di solidarietà, "un istituto - ha sottolineato - sul quale vogliamo insistere perchè permette ai lavoratori di non uscire dal processo di produzione".

"E perchè - ha aggiunto - è un taglio effettivo del costo del lavoro e non dello stipendio ed è una partita immediata, dopo si potrà fare un percorso di più ampio respiro sul processo lavorativo, sull'innovazione e sulle altre richieste oggettive che siamo d'accordo di supportare".

(Fonte: Comunicati Giunta Regionale FVG)

Lavoratori della Ferriera di Trieste: firmato l'accordo per la Cassa integrazione straordinaria

Lavoratori della Ferriera di Trieste: firmato l'accordo per la Cassa integrazione straordinaria

Trieste - È stato sottoscritto l'11 febbraio a Trieste, nella sede dell'assessorato regionale al Lavoro, l'accordo relativo all'utilizzo della CIGS-Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria da parte della Lucchini SpA in amministrazione straordinaria per il sito industriale di Servola (Trieste). Lo rende noto la Giunta regionale in un comunicato.

La cassa verrà utilizzata per due mesi a decorrere dal prossimo 19 febbraio per un numero massimo di 285 lavoratori a rotazione su un organico in forza pari a 476 lavoratori.

"Ritengo importante - sottolinea l'assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti - che un passaggio molto delicato come quello odierno sia stato definito con l'accordo di tutte le parti presenti al Tavolo, delle quali va apprezzato il senso di responsabilità dimostrato".

"Altrettanto importante - prosegue l'assessore regionale - è che i rappresentanti dei lavoratori abbiano evidenziato la necessità di accompagnare fin da subito l'ammortizzatore sociale con percorsi di riqualificazione per il tramite di interventi formativi. In questo senso, la sollecitazione dei lavoratori troverà puntuale riscontro da parte degli uffici competenti".

Anche oggi la procedura ha confermato che il bando di gara per la vendita del sito di Trieste sarà pubblicato entro la fine del mese di febbraio.

"L'Amministrazione regionale - conclude Panariti - continuerà ad impegnarsi perché la cessione sia perfezionata quanto prima possibile, forte di quella credibilità che le deriva dall'avere favorito la sottoscrizione in tempi estremamente contenuti dell'Accordo di Programma propedeutico alla cessione stessa".

Electrolux, Ferrario al Senato: "Siamo tornati alla produzione del 1987". La governatrice a Porcia

Electrolux, Ferrario al Senato:

Porcia - È in corso l'11 febbraio a Roma l'audizione in Commissione industria del Senato dell'amministratore delegato di Electrolux Italia Ernesto Ferrario: "Siamo tornati alla produzione del 1987, con 15 milioni di apparecchi prodotti come oggi" ha affermato.

"La contrazione del mercato interno è significativa, ma non è il problema principale". Per Ferrario, gli investimenti saranno possibili solo a patto che la competitività migliori.

L'amministratore delegato ha inoltre annunciato che il piano industriale dell'azienda sarà presentato nell'incontro del 17 febbraio, convocato dal Ministero dello Sviluppo.

Al tavolo, che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 17 febbraio, sono stati chiamati dal Governo l'azienda, i sindacati e le regioni interessate. Lo hanno reso noto fonti sindacali, che hanno ricevuto la convocazione.

Intanto nel pomeriggio dell'11 la Presidente della Regione, Debora Serrachiani, partecipa al presidio dei lavoratori Electrolux a Porcia, dove il blocco merci è ancora parzialmente attivo. Infatti le Rsu hanno deciso che da lunedì 10 sia fatto uscire il numero di lavatrici strettamente necessario a evitare la messa in libertà dei lavoratori.

Il ministro Zanonato era intervenuto in più occasioni nei giorni scorsi sulla vertenza Electrolux, dicendo tra l'altro che "vogliamo vedere il piano industriale e dobbiamo metterci d'accordo su un punto fondamentale: alla fine di questa vicenda i prodotti, lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, devono essere venduti nei mercati mondiali".

"Questa è la battaglia da farsi fino in fondo - aveva detto ancora il Ministro - con l'obiettivo di salvare tutti gli stabilimenti, compreso quello di Porcia, e una produzione importante nel campo dell'elettrodomestico dove siamo il primo paese in Europa nella produzione e nell'esportazione in tutto il mondo"

Da parte loro i sindacati non si sbilanciano: "Continuiamo ad ascoltare un insieme di voci e dichiarazioni sulle prospettive di Electrolux che giungono per vie traverse da azienda, governo ed istituzioni locali".

"Per quanto ci riguarda la nostra posizione rimane quella espressa in sede ministeriale: la multinazionale svedese, attraverso il suo management che la rappresenta, si presenti con un leggibile piano industriale al tavolo del dicastero dello Sviluppo economico appositamente convocato" ha dichiarato il leader della Uilm, Rocco Palombella.

"Teniamo a tale precisazione - ha continuato - perché i dati sulla produzione industriale, diffusi ieri dall'Istat, confermano lo stato pericolante in cui versa la struttura manifatturiera di questo Paese".

"Siamo stanchi di udire ciò che si potrà fare a livello industriale, quando tuttora manca una precisa indicazione di politica in tal senso. Di sicuro rimane il rischio di desertificazione industriale contro cui occorre agire coi fatti e non con le parole".

"Il fatto che Electrolux rimanga a produrre in Italia con i suoi quattro siti (compreso quello di Porcia) è un dato di prospettiva che attendiamo trovi riscontro ufficiale nel prossimo incontro tra le parti. Il resto sono chiacchiere" ha concluso il rappresentante Uilm.

Il Governo però si trova in forte difficiltà: "non c'è una sola azienda da incentivare, ogni meccanismo tende a moltiplicarsi per le diverse situazioni e le risorse in questa fase sono ridottissime" ha spiegato il Ministro Zanonato nel suo intervento alla Camera, in seguito fortemente contestato dal deputato del Movimento 5 Stelle Walter Rizzetto, che ha affermato: "Zanonato è lo spettatore passivo di un ricatto".

Zanonato ha spiegato il piano del governo: sono stati individuati alcuni strumenti che possano sostenere il gruppo svedese perchè resti in Italia come i finanziamenti a "sostegno di progetti di ricerca e innovazione che non rientra nell'aiuto di Stato".

"Le Regioni, in particolare il Friuli e il Veneto, sono disponibili a mettere risorse ma anche in questo caso bisogna rispettare la normativa europea".

Alla Camera Zanonato ha affermato che sarà possible fare ricorso alla cassa integrazione e agli ammortizzatori, che a fronte di una riduzione di orario consentono ai lavoratori di mantenere il loro reddito.

Mercoledì 12 febbraio, alle ore 14.30, la Commissione Industria ascolterà le comunicazioni del Ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, sulle prospettive del gruppo Electrolux.

(credits: Presidio Electrolux di Porcia)

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