Economia
Da Pozzo sulla crisi: "non si dimentichino piccole e medie imprese"
- Dettagli
- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Mercoledì, 05 Febbraio 2014 12:07
- Scritto da Fabiana Dallavalle
- Visite: 887
La crisi non colpisce solo le grandi aziende: migliaia di piccole imprese di tutti i comparti stanno fronteggiando enormi difficoltà. Soprattutto quelle che operano sul mercato interno – e sono la maggior parte – si trovano a convivere con una complessità di problemi, di mercato, di credito, di burocrazia, di asfissia fiscale, che portano troppi imprenditori a chiudere e fanno desistere tanti giovani dall’aprire un’attività economica.
Gli investimenti importanti di denaro pubblico verso le principali situazioni di crisi, che pur restano fortemente preoccupanti, non devono trascurare questa miriade di micro imprese e Pmi che, aggregate nei numeri, sia in termini occupazionali sia di produzione e partecipazione al Pil, nulla hanno di meno di quelle realtà che ampiamente e giustamente vengono portate quotidianamente all'attenzione dei massimi livelli politici e dell’opinione pubblica». Così il presidente di Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo, che fa appello alla politica regionale. «Oltre a intervenire giustamente sulle gravi situazioni di crisi industriali – anche se, nel caso di Elettrolux, più che di crisi industriale sarebbe il caso di parlare di riposizionamento strategico ed economico della proprietà –, è necessario mettere al centro quella piccolissima, piccola e media impresa che non abbandona il proprio territorio, che con le proprie maestranze, dipendenti e collaboratori vive molte volte un rapporto di familiarità e attaccamento reciproco», dice il presidente. «È questo – aggiunge – il vero fondamento di quel “Made in Italy”, quel saper fare italiano che fa ancora la differenza, contribuisce significativamente alla crescita del Pil e alla fiscalità complessiva, con numeri e valori incredibilmente rilevanti».
Da Pozzo punta il dito anche sull’insuccesso delle politiche di federalismo fiscale. «Tra i principali problemi delle piccole e medie imprese, oggi, riscontriamo che alle difficoltà di reperimento del credito si somma il carico fiscale indiretto e improprio causato da una sciagurata fiscalità locale, aumentata a dismisura negli ultimi anni». Anni durissimi, «in cui è stata importante l’azione di ammortizzatore creditizio del mondo dei Confidi - continua Da Pozzo -, che a causa del degrado della situazione economica generale hanno registrato un forte aumento delle sofferenze, mettendo a rischio i propri mezzi patrimoniali».
Ecco, per tutte queste piccole imprese, il presidente di Unioncamere Fvg chiede «un’azione decisa di rafforzamento patrimoniale di quei Confidi che assicurano di operare nella massima trasparenza e con un utilizzo corretto dei fondi pubblici, che possono attivare immediati interventi a sostegno dei problemi di liquidità delle imprese, attraverso la garanzia, e consentire condizioni creditizie che vedano anche il sistema bancario, mai come ora messo all’indice dall’opinione pubblica, porsi con un atteggiamento più proattivo al sostegno della economia del Fvg». E Da Pozzo conclude. «Non abbiamo la certezza di essere all’inizio della ripresa: anche se taluni piccoli segnali vi sono, il percorso sarà certamente lungo e complesso e richiederà non solo una grande attenzione allo sviluppo di nuova economia ma soprattutto il sostegno a quella esistente, l’economia fatta in regione da 100 mila imprese, oltre il 96% di piccole e piccolissime dimensioni, che in tutti i settori non demordono e cercano con coraggio e sacrifici di rimanere sul mercato, pur con le criticità note da troppo tempo».