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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Electrolux, mobilitazione generale della Regione. Sul piatto 98 milioni di euro per il rilancio

Electrolux, mobilitazione generale della Regione. Sul piatto 98 milioni di euro per il rilancio

Trieste - "Il nostro "mestiere" l'abbiamo fatto; ora ci aspettiamo che il Governo faccia il suo, istituendo e convocando il tavolo nazionale su Electrolux", ha affermato il 24 gennaio la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani illustrando, nel corso di una conferenza stampa, "FVG Rilancimpresa", il Piano di sviluppo del settore industriale regionale nel cui ambito è stato presentata una "piattaforma" di proposte per il mantenimento dell'impegno industriale del gruppo svedese per lo stabilimento di Porcia (Pn).

Le sorti della fabbrica saranno più chiare lunedì 27, quando il gruppo svedese presenterà i risultati dell'"investigazione" compiuta nei quattro stabilimenti italiani, con istituzioni, categorie economiche e parti sociali impegnate in una rincorsa per scongiurare le chiusure.

Il piano di rilancio della Regione si va ad aggiungere alla proposta di Unindustria Pordenone che aveva messo sul tavolo una riduzione dei costi, tra cui quello del lavoro, per rilanciare la competitività dell'area industriale pordenonese.

La situazione è ulteriormente complicata da due circostanze: anzitutto Debora Serracchiani appena qualche giorno fa ha chiesto le dimissioni del diretto interlocutore con la Regione, il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato; la seconda è che i sindacati Cgil e Cisl si sono dichiarati fortemente critici nei confronti della proposta Unindustria.

"L'obiettivo del "pacchetto" di proposte elaborato dalla Regione, pronti ad analizzarlo ed approfondirlo con il Governo e l'azienda, resta quello - ha indicato Serracchiani - di preservare la presenza Electrolux nel nostro Paese, senza rinunciare alla presenza di tutti e quattro gli stabilimenti della multinazionale in Italia".

"FVG Rilancimpresa" dedicato allo stabilimento Electrolux di Porcia, nel Pordenonese, prevede interventi da parte della Regione in quattro macrosettori, come hanno illustrato la presidente Serracchiani, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e l'assessore al lavoro Loredana Panariti: la Bolletta energetica, le Politiche del Lavoro, Fisco e Semplificazione, Ricerca, Sviluppo e Innovazione, nonché alcune misure espressamente dedicate all'indotto, "perché anche questo settore rende competitivo un territorio", ha detto la presidente.

Complessivamente la Regione per "FVG Rilancimpresa" mette a disposizione risorse per 98 milioni di euro, di cui "una parte importante", ha indicato Bolzonello, può essere indirizzata proprio per l'impegno regionale nei confronti di Electrolux: 10 milioni dall'extragettito per le aree di crisi (analogamente a quanto già fatto per la crisi della ferriera di Trieste); 69 milioni di fondi europei sugli Obiettivi 1 (Ricerca e Innovazione) e 3 (Competitività dei sistemi produttivi) del Por Fesr 2014-2010; 19 milioni di euro nell'ambito del "Progetto Occupazione FVG" e del "Progetto Formazione FVG", già approvati dalla Giunta regionale.

L'ultima parte del documento, quindi, dopo aver presentato le proposte messe in campo dalla Regione, è un "invito" al Governo nazionale, "al ministro per lo Sviluppo economico ed al presidente del Consiglio", per l'attivazione di alcune specifiche misure da adottarsi in quel tavolo di trattativa "che deve coinvolgere - ha confermato Serracchiani - Governo, Regioni, organizzazioni sindacali, categorie economiche, proprietà, le altre istituzioni del territorio".

"Valuti il Governo - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia - il riconoscimento della situazione Electrolux quale situazione di crisi industriale complessa, alcuni possibili interventi sull'innovazione dei processi produttivi e per l'ammodernamento ed efficientamento dei siti produttivi (con l'attuazione del decreto "Destinazione Italia"), la predisposizione di misure per le aree a burocrazia zero e l'attuazione di misure agevolative sulle imposte gravanti sugli immobili industriali".

"Valuti ancora il Governo l'inserimento del sito Electrolux nelle zone che possono fruire delle misure agevolative nella Carta italiana (in via di definizione) degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2014-2010 e - ha aggiunto Serracchiani - prenda posizione a livello europeo per la salvaguardia ed il rispetto delle clausole previste per gli investimenti fatti con fondi strutturali Ue, che non devono essere rivolti a operazioni di delocalizzazione all'interno del territorio dell'Unione europea".

Sul coinvolgimento dell'Europa preme anche l'opposizione: "La questione di Electrolux deve essere affrontata con la massima tempestività procedendo su binari paralleli sia a livello nazionale, sia nel contesto europeo" ha detto l'eurodeputato del Ncd-Ppe, Antonio Cancian.

"Oltre al tavolo nazionale, che continua a non essere convocato, il Ministro ed il Governo - afferma Cancian -, devono aprire un tavolo permanente europeo per stabilire la strategia generale e quella contingente. In attesa di una unione bancarie e fiscale che determinino delle regole che impediscano questa distorsione dei mercati, nell'immediato si deve agire sia con il Fondo Sociale Europeo sia con il Fondo della Globalizzazione".

"Questo distretto produttivo deve poter fruire, inoltre, per il prossimo periodo di programmazione europea fino al 2020 delle misure per le grandi imprese attraverso quelle possibilità di aiuti di Stato a finalità regionali".

Conclude Cancian: "La perdita di hub industriali come Conegliano S. Lucia - Susegana, di Porcia, di Forlì e Solaro provocheranno delle reazioni a catena con la delocalizzazione nel breve periodo dei distretti spoke della plastica e meccanica".

Le proposte regionali e inviti al Governo devono essere oggetto di confronto ed analisi in quel tavolo nazionale Electrolux "da avviarsi con una certa sollecitudine", ha rimarcato Debora Serracchiani, dando una "linea complessiva" sull'atteggiamento italiano nei confronti della presenza Electrolux.

Più in generale, nel settore dell'elettrodomestico bianco, nel nostro comprensorio - ha aggiunto Sergio Bolzonello - occorre mettere a sistema i contributi della Regione Friuli Venezia Giulia, di Unindustria Pordenone, del mondo sindacale, delle altre Regioni.

Nell'ottica "di tenere assieme tutti i territori coinvolti, senza alcuna guerra fra poveri".

"Lunedì - scrive Beniamino Pagliaro dell'Ansa - si inizierà a capire la vera distanza tra i 24 euro all'ora di Porcia e i 6,5 della Polonia, con il dubbio che sia già troppo tardi".

Ma Giulio Lauri, presidente del Gruppo Sinistra ecologia libertà in Consiglio regionale, intervenendo sulle vertenze Electrolux e Lucchini, ricorda che "se si comincia a inseguire il costo del lavoro della Polonia o della Cina non ci si ferma più, perché ci sarà sempre un altro Paese dove il costo del lavoro è più basso".

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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