Economia
Electrolux, piano industriale per Porcia il 17 febbraio. I sindacati: basta tagli alle buste paga
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 04 Febbraio 2014 11:35
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Fvg - Electrolux ''conferma ufficialmente l'impegno'' a presentare un piano industriale per lo stabilimento di Porcia (Pordenone) il 17 febbraio.
È quanto afferma l'azienda in una nota nella quale precisa che ''in piena trasparenza e onestà intellettuale per Porcia ritiene ancora non completata l'indagine'', auspicando, contributi di soggetti locali o nazionali, con ''idee e provvedimenti migliorativi'', in grado di ''cambiare lo stato dei costi di prodotto''.
Il gruppo svedese dichiara inoltre "piena fiducia che si possa entrare in una nuova fase di discussione e confronto nella quale si esaminino eventuali controproposte, non negando i problemi o esasperando il conflitto o, in qualche caso, mistificando la realtà".
"L'annuncio sul piano industriale di Porcia è importante perché è un passo avanti rispetto alla chiusura che fino a questo momento l'azienda aveva dimostrato nei confronti dello stabilimento del Friuli Venezia Giulia. Naturalmente c'è ancora molto da fare perché siamo coscienti di tutte le criticità ma speriamo di poter lavorare adesso ad un piano industriale serio e che non investa solo la questione del costo del lavoro".
È quanto ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, al termine del tavolo regionale per la concertazione convocato sulla situazione Electrolux e per illustrare il progetto FVG Rilancimpresa, commentando la notizia dell'impegno di Electrolux a presentare un piano industriale per lo stabilimento di Porcia il 17 febbraio.
Nella nota che dà annuncio del formale impegno, la multinazionale svedese "rileva gli sforzi compiuti da Unindustria Pordenone per il piano territoriale" e esprime "apprezzamento e gratitudine alla Regione Friuli Venezia Giulia per la sua disponibilità concreta e dichiarata, nella certezza che elementi specifici e contabilizzabili possano affluire prima del 17 febbraio per aggiornare lo stato di contenimento del costo del prodotto nella fabbrica di Porcia".
Intanto i rappresentanti del coordinamento unitario di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, riunitisi il 3 febbraio a Mestre, hanno "rigettato completamente" il piano di tagli su occupazione e salari avanzato la settimana scorsa dal colosso svedese degli elettrodomestici, come condizione per mantenere la produzione in Italia.
I rappresentanti delle tre sigle hanno anche respinto con decisione ogni operazione industriale che preveda il sacrificio di uno dei quattro siti nazionali - Susegana, Porcia, Forlì, Solaro - come contropartita nella vertenza.
Per il governo, il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, intervenuto ad un convegno a Udine, ha assicurato che "il dialogo con l'Electrolux è aperto e speriamo - ha aggiunto - di fare passi avanti che consentano, da un lato, il rilancio dell'operatività dell'azienda nel nostro Paese, dall'altro, la salvaguardia dei posti di lavoro".
"Il governo è determinato a far sì che si creino le condizioni per la soluzione non solo di questa vertenza ma di tutti i tavoli di crisi attualmente aperti".
Utile a questo scopo, rilevano i sindacati, anche il tavolo nazionale sul settore elettrodomestico che si svolge martedì 4 febbraio, sempre al Mise.
Con l'azienda separatamente Fim, Fiom e Uilm non intendono riparlare. "Ripetere quanto ci siamo già detti a Mestre con l'azienda non serve a nulla", hanno sottolineato i rappresentanti sindacali.
Dal vertice di Mestre è stata infine sottolineata la indisponibilità del sindacato ad accettare "ulteriori riduzioni del costo del lavoro a carico delle buste paga dei lavoratori". Electrolux occupa in Italia circa 6.200 persone.