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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Per dire basta alla violenza contro le donne. Parole e canto a Trieste

Per dire basta alla violenza contro le donne. Parole e canto a Trieste

TRIESTE – Ci si prepara alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel capoluogo giuliano dove la Casa Internazionale delle Donne e il Goap centro antiviolenza, in collaborazione con la Provincia di Trieste, presentano lo spettacolo Sebben che siamo donne. Parola e canto contro la violenza.

Quindi sabato 22 novembre 2014 alle ore 17.00, sul palcoscenico del Teatrino Franco e Franca Basaglia di via Weiss 13 (parco ex OPP), il trio l’Orsa Minore – Artigianato vocale si esibisce in  una produzione che intreccia il canto popolare e sociale italiano con la testimonianza di donne che in un determinato momento della loro vita sono state vittime della violenza del proprio compagno o marito.

I racconti, che costituiscono la rappresentazione sono nati all’interno di “Rinarrate”- il laboratorio di scrittura creativa e vita vissuta proposto dal GOAP (il centro anti-violenza di Trieste) -  formano un unico torrente di parole, un coro in cui si fondono le storie individuali di donne.

A compensare la crudezza evocativa della parola, vi è la presentazione di serenate e ninnenanne tratte dal vasto repertorio del canto popolare di varie regioni italiane. Canti intimi e struggenti per lanciare il messaggio che l’amore non è abuso controllo o ricatto.

Che l’amore è qualcosa d’altro. Qualcosa che non può essere estorto ma semplicemente accade, nelle sue molteplici forme che ne escludono una sola, quella violenta.

Il repertorio prevede anche canti del lavoro e canti di lotta, a ricordare che le vite delle persone si muovono su uno sfondo culturale e sociale ben preciso, che storicamente ha sempre riservato alla donna una posizione subalterna all’uomo, sia dentro che fuori casa. Cultura cui le donne hanno risposto organizzandosi e lottando per i propri diritti.

Parola e canto di donne che alzano la testa per salvare sé stesse e i propri figli e figlie, e poi ne scrivono, e raccontano e cantano. E nel tempo, con ironia, imparano anche a riderne.

Il trio l’Orsa Minore – Artigianato vocale  nasce dalla consapevolezza che per vivere respiriamo la stessa aria e che scegliere di farla risuonare nel canto condiviso è fonte inesauribile di gioia e benessere ed è formato da:

Adriana Giacchetti  che attraversa ambiti teatrali e musicali come cantante, attrice, percussionista e autrice di testi. Ha collaborato con Velemir Teatro, Accademia della Follia, Fabbrica delle Bucce e l'attrice Roberta Biagiarelli. Fondatrice di Luna e L'Altra Teatro. Realizza reading poetici/letterari/canori. In ambito musicale attività con Banda Berimbau (poliritmia afrobrasiliana), Maxmaber Orkestar (musica klezmer e balcanica), Vocerìa (canto sociale italiano) e lezioni/concerto di storia sociale italiana attraverso il canto popolare e sociale.

Chiara Minca, cantante e percussionista, che si occupa di musica tradizionale. Ha collaborato con diverse realtà musicali in Italia (Maxmaber Orkestar, Detìndere Quintet, Sharg Uldusu Ensemble). Fondatrice assieme ad altri musicisti della Banda Berimbau, prima batteria di samba a Trieste. Ha lavorato con Giovanna Marini nella produzione “I Turcs tal Friul” di P.P.Pasolini. Fondatrice dell’associazione culturale “Fabbrica delle Bucce-arte e spettacolo” con la quale realizza spettacoli di teatro popolare di ricerca, spettacoli didattici e scientifici per le scuole, e organizza il festival “Caravanserragli”.

Daniela Gattorno che nasce artisticamente nel Circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei, dove vive per tredici anni. Attrice e regista, ha collaborato con varie importanti realtà artistiche nazionali e internazionali. Si è dedicata al Teatro di Strada, collaborando anche con i Furclap nel recupero della memoria del lavoro femminile friulano. Attiva nell’ambito del Teatro Ragazzi (produzioni del Teatro Stabile “La Contrada” di Trieste) e nel Teatro Danza (Dance-Project Festival organizzato dall’Actis di Trieste). Coautrice e conduttrice di una trasmissione radiofonica in onda tutti i giorni su Radio Magica Fondazione Onlus.

L’ingresso è libero.

“Triestiner” a tutta Forza al Teatro Bobbio. Intervista al regista Emiliani

“Triestiner” a tutta Forza al Teatro Bobbio. Intervista al regista Emiliani

Trieste – Non si è fermato al libro Massimiliano Forza con “Triestiner. Storie di triestini che vivono a London” ma ha firmato l’adattamento teatrale insieme al regista di Giuseppe Emiliani, e debutterà in prima nazionale venerdì 21 novembre alle ore 20.30 al Teatro Bobbio, dove resterà in scena fino al prossimo 30 novembre.

Il libro arrivato alla cinquina finale del Premio Letterario “Regione del Veneto-Leonilde e Arnaldo Settembrini-Mestre”, oltre ad essere stato al suo debutto fra i più venduti in Friuli Venezia Giulia, è ora anche, pièce teatrale.   Forza non si è fermato, nemmeno al luogo fisico del teatro, ma lo ha esportato, parlandone ai ragazzi del liceo classico Petrarca di Trieste nei giorni scorsi, su come sia messa mano al testo del libro per trarne un copione teatrale.

“Triestiner” è la storia surreale e poetica di una piccola comunità di triestini che nella capitale britannica conducono una sorta di esistenza bohémien. Quasi fossero incapaci di affrontare la realtà, i triestiner se ne inventano una del tutto personale, vivendo Londra quasi fosse Trieste, sforzandosi di replicare ogni particolare della quotidianità triestina, ritrovandola trasfigurata in una tassonomia personale che li riporta sempre lì, a Trieste, città amata/odiata ma di cui parlano di continuo, crocevia di insanabili e gustose contraddizioni, metro di misura del mondo, della superficialità e del disamore.

La regia firmata e condotta dal regista Giuseppe Emiliani ha riportato in scena il riadattamento, con l’occhio di chi fa questo mestiere con stile e alta professionalità, da tanto tempo. Abbiamo dialogato con lui.

Cosa l’ha portata a dirigere lo spettacolo "Triestiner" di Forza?

Il romanzo di Massimiliano Forza è dotato di uno stile brioso, teatrale. Ricco di sfumature: si passa dalla sottile crudeltà alla pungente ironia. Mi ha subito colpito la sua musicalità, il suo ritmo vivace. Mi ha subito catturato la capacità di Massimiliano di comporre con rapide pennellate un ritratto surreale di Trieste. Il romanzo è una poetica allegoria sulla triestinità. 

Qual è stata l’immagine iniziale, se c'è stata, da cui è partito per mettere in scena la pièce teatrale?

Ho immaginato un vecchio regista che vuole mettere in scena quello che gli sta raccontando, con grande partecipazione emotiva, un giovane triestino che ha passato un periodo della sua giovinezza a Londra.  Il narratore ricorda e rivive quel periodo condiviso con i suoi inseparabili amici: un vivace gruppetto di triestiner indolenti, sfaccendati, scanzonati, simpatici, in perenne fuga da Trieste, città imbalsamata… Trieste vissuta come amata e odiata matrigna. Trieste città-nido da cui si vuole scappare. Triestiner in perenne fuga, fragili, incapaci di trovare un luogo di serenità.

Si è concentrato di più su quale aspetto?

Vorrei restituire con lo spettacolo la sottile ironia mista a malinconia che domina il romanzo. Ho cercato di dare forma a personaggi perennemente in fuga o in attesa. Personaggi che vivono quasi sospesi, al limite… Personaggi sradicati che cercano ancora un’isola felice dove “stare”. Forse neppure a Cadice riescono a trovare la serenità del vivere perche forse sono “malati dentro”.


Da non triestino parla al pubblico triestino, cosa non da poco, per raccontare...?

Io amo molto Trieste. Pur da non triestino intuisco le sue contraddizioni, la sua “stranezza” intuisco il profondo legame dei triestini per la loro città e nello stesso tempo il loro desiderio di fuga. Mi piace molto il dialetto triestino. Una lingua vivace, pieni di colori e sfumature. I triestiner di Massimiliano Forza pur essendo a London non rinunciano a parlare il loro dialetto. E’ impossibile per loro tagliare quel cordone ombelicale linguistico che li lega indissolubilmente a Trieste. Per loro stare a Londra o in qualsiasi altra città sarebbe la stessa cosa. Ovunque vivrebbero la nostalgia del ritorno e, nello stesso tempo, il desiderio di fuga.


C’è qualche sfumatura che l'ha più emozionata di questo testo?
Questo testo, al di la di tutto, è una grande storia d’amore.

Credo che il pubblico abbia ancora bisogno di storie di amore…“Amori de ieri e de oggi, storie che no mori mai, storie che quando te son in leto e no te arivi a dormir, le xe la con ti, appese al tuo respiro, ferme in gola…”

Questo spettacolo è un affettuoso omaggio a Francesco Macedonio, al suo grande amore per il teatro. E’ un omaggio al teatro dove “basta una parola, un gesto,un nome: e come per magia “tuto riapppari…

Giuseppe Emiliani firma la regia dello spettacolo che viene affidato al talento di Ariella Reggio e Virgilio Zernitz affiancati da Paolo Fagiolo, Marzia Postogna, Francesco Godina, Gualtiero Giorgini, Franko Korosec, Myriam Cosotti e Laura Antonini.

Le scene e i costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche originali sono di Massimiliano Forza con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin, il disegno luci di Bruno Guastini.

“Triestiner” è il secondo spettacolo in abbonamento della Stagione 2014/2015. Lo spettacolo rimane in scena, con delle repliche fuori abbonamento, fino a domenica 30, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30, riposo giovedì 27.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it.

Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

Voce a Pasolini con la prova d’attore di Roberto Herlitzka al Rossetti

Voce a Pasolini con la prova d’attore di Roberto Herlitzka al Rossetti

Trieste – Da stasera, martedì 18 alle ore 21, fino a domenica 23 ritorna in scena allo Stabile regionale Rossetti Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna,  spettacolo pasoliniano prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013 e con il sostegno della Fondazione CRTrieste.

«Pasolini oggi è più vivo che mai. Si discute, ci si confronta, si litiga ancora sulle sue tesi, sulle sue previsioni, sulle sue metafore. Ma cosa direbbe Pasolini di noi, dei nostri tempi oscuri e confusi? E cosa direbbe di sé, della sua vita e anche della sua morte? Cosa lo spinse, ad esempio, a andare fino all’Idroscalo di Ostia quella tragica notte di tanti anni fa? Da queste domande è nata l’idea di questo spettacolo-monologo. Ho immaginato che improvvisamente, anche soltanto per un giorno, Pasolini tornasse tra noi e ci parlasse, con la stessa passione, la stessa lucidità d’allora, ma anche con quel distacco, quell’humour sottile di chi non è più coinvolto nelle cose terrene.

Compito tutt’altro che facile, perché dovevo a un tempo non forzare gli scritti e i pensieri del poeta ma anche lavorare di fantasia, e sia pure con la massima verosimiglianza, per colmare i vuoti inevitabili e riempire le pagine lasciate involontariamente bianche. Il monologo non è infatti una sequenza di testi pasoliniani, ma la riscrittura di brani, testi, pensieri della più diversa provenienza, rifusi e rielaborati fino a farne un testo assolutamente originale e autonomo».

Con queste parole, lo scorso anno, Gianni Borgna presentava il proprio attento lavoro di drammaturgia alla base di Una giovinezza enormemente giovane. Staroridnaria la prova d’attore di Roberto Herlitzka per la regia di Antonio Calenda. Lo spettacolo è stato recentemente registrato da Rai 5.

Una giovinezza enormemente giovane è un monologo presago, quasi divinatorio che da un lato evoca il pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso la sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisce la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico.

Lo spettacolo va in scena da martedì 18 a giovedì 20 novembre alle ore 21; venerdì 21 inizia alle ore 21.30, sabato 22 novembre nuovamente alle ore 21 e domenica 23 si terrà l’unica pomeridiana alle ore 17. I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito

Informazioni al: www.ilrossetti.it alla vendita on line.

 

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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