L'appello di Tarcisio Mizzau: "Proteggere rapporto tra Udine e Teatro Nuovo"
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- Pubblicato Mercoledì, 03 Dicembre 2014 08:37
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - É uno dei teatri più grandi del Friuli Venezia Giulia, se non dell'intero Nordest. Nel capoluogo friulano é stato ribattezzato simpaticamente il "Teatrone", ed é una delle realtà cittadine più dinamiche e vivaci che si trovino sul territorio. Parliamo del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, ovviamente, che quest'anno ha presentato una programmazione destinata al tutto esaurito in quasi tutte le occasioni.
Artefice di questo trend molto diverso da altri teatri italiani, anche blasonati, è il Presidente della Fondazione Teatro Nuovo, Tarcisio Mizzau. In carica da sei anni, questa sarà la sua ultima stagione, dopo un mandato contrassegnato da successi piuttosto evidenti (in primis gli abbonamenti) e una situazione manageriale che oggi si presenta tirata a lucido.
Incontrato pochi giorni fa, l'occasione è stata ottima per farci raccontare gli "ingranaggi" che si nascondono dietro il sipario e che fanno girare l'intero, complesso sistema di un teatro importante come quello udinese. Innanzitutto gli spettacoli che, ci racconta Mizzau, sono in genere 20 per la prosa, metà classici e metà moderni. Ci sono poi quelli più leggeri, destinati alle famiglie, <<ma non di minor impegno>>; i rifacimenti di testi classici, come l'Antigone attesissima e già prenotata dalle scuole; e infine l'operetta, acquistata dal Verdi di Trieste e che racchiude solo due spettacoli perché <<si pagano e le cose ben fatte sono rare>>.
A parlare di musica, poi, si tocca un tasto d'oro per il Teatrone. <<Escludendo la Fenice di Venezia, siamo tra i migliori nel Nordest>> afferma il Presidente, e non ha tutti i torti: solo con l'orchestra del Friuli Venezia Giulia sono già due, per arrivare a un totale di dieci, incluso quello evento del 5 dicembre di Patti Smith, in collaborazione con Azalea Promotion. E poi c'è il balletto, genere che richiama in media 1170 spettatori, arrivando praticamente ogni sera a riempire tutti i posti!
<<Se non c'è lo stesso programma tra direttore artistico e Presidente é un problema, ma negli anni passati la sintonia è stata grande>> continua nel ricordo di sei anni di attività Mizzau. Una sinergia, quella tra le tre figure (Presidente e direttori artistici di prosa e musica), che si rispecchia anche con il pubblico: questi due ultimi anni, infatti, hanno visto un incremento altissimo degli abbonamenti, con 4700 solo quest'anno! E sono ancora aperti, fino a marzo, quelli con gli spettacoli a scelta, per cui i numeri aumenteranno ulteriormente.
Una gestione, quella finanziaria del Teatro Nuovo, non prova di difficoltà. <<Il settore - racconta il Presidente - non è caratterizzato da tecniche manageriali, pochi teatri hanno i bilanci a posto ed è un errore grave>>. Perché i soldi che ricevono sono dello Stato, di tutti quindi, e vanno rispettati. Per questo Mizzau è stato molto rigoroso in questo, tagliando i costi che non davano risultati. Il teatro é stato affittato a terzi per monetizzare: <<E stato venduto tutto il "vendibile">> ammette.
Tarcisio Mizzau ha voluto esprimere un suo auspicio per il futuro, alla fine dell'incontro: <<Bisogna salvaguardare il rapporto tra pubblico e teatro>>. Dice di essere ottimista su questo, i direttori artistici (Bevilacqua e Ferruglio) sono stati riconfermati, per cui il rapporto avuto con la città ultimamente sarà custodito. Per continuare l'amore tra città e palcoscenico, fiaba meravigliosa che tutti vogliono continui per tanto, tanto tempo.
“Amianto senza confini”: uno spettacolo per raccontare che di amianto si muore
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- Pubblicato Lunedì, 01 Dicembre 2014 16:09
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Trieste – Mercoledì 3 dicembre alle ore 10.30 presso il Teatro ‘G. Verdi’ di Muggia avrà luogo, lo spettacolo ‘Amianto senza Confini’, di Sabrina Morena, con Giustina Testa. Una produzione TeatroBandus in collaborazione con EARA onlus.
Lo spettacolo, destinato alla conoscenza ed alla prevenzione delle problematiche legate all’amianto per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sul problema amianto, anche alla luce della sentenza della I Sezione della Corte di Cassazione che ha annullato senza rinvio la sentenza di Appello del Processo 'Eternit' di Torino. Una decisione che, a detta dello stesso procuratore della Cassazione, "...serve il Diritto ma non la Giustizia."
Saranno presenti per il Comune di Muggia, Nerio Nesladek sindaco di Muggia, Laura Marzi vicesindaco ed assessore alla Cultura, Fabio Longo assessore all’ambiente. Fra gli ospiti Anna Muran e Valentino Patussi, della SCPSAL (Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro)-ASS. N. 1 ‘Triestina’.
Seguirà un dibattito, con scambio di opinioni e interventi sul tema amianto, e con il coinvolgimento da parte del pubblico in sala.
Il testo racconta a grandi linee la storia della produzione dell’amianto in Europa e in Italia, gli effetti letali sui lavoratori delle cave, delle fabbriche, dei cantieri e sulle popolazioni che vivono nelle zone limitrofe a suddetti impianti, come Casale Monferrato.
Racconta un pezzo di storia dell’Italia contemporanea dagli anni’60 ai nostri giorni, fino al processo di Torino del 2012, attraverso le alterne vicende della produzione dell’amianto nel paese, alle lotte per la sicurezza sul lavoro e le battaglie per impedirne la produzione e l’utilizzo.
Alterna la narrazione dei passaggi storici e scientifici alle testimonianze dei protagonisti di questa vicenda corale che comprende le mogli degli operai, i lavoratori portuali, gli operai, i medici e i giornalisti. Mette in evidenza lo scarso interesse delle autorità di fronte ai dati negativi provenienti dalle analisi sull’ asbesto. Esalta le battaglie per la salute e per l’informazione che sono state fatte e annuncia quelle che sono ancora da farsi.
Il racconto si focalizza in particolare sulle vicende del Friuli Venezia Giulia con qualche cenno ai territori e alle situazioni di cui si occupano le associazioni partners dell’EARA – European Asbest Risk Association, le quali hanno sede in regione, in Slovenia e in Croazia. Il problema dell’amianto e delle malattie ad esso correlate è infatti una questione internazionale. L’ambiente non ha confini, va salvaguardato da tutti coloro che lo abitano, vicini e lontani. La malattia e la sofferenza non sono patrimonio di una popolazione piuttosto che di un’altra, le esperienze vanno condivise perché le vittorie degli uni possano diventare anche le conquiste degli altri.
Evento organizzato da La European Asbestos Risks Association (EARA) onlus di Trieste, in collaborazione con il Comune di Muggia, la SPI-CGIL, FNP-CISL, UIL Pensionati e il Gruppo Amianto Muggia.
Grande successo per “Flebowsky - storie di ordinaria corsia” alla Sala Bartoli replica straordinaria
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- Pubblicato Sabato, 29 Novembre 2014 12:06
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Trieste - Recita straordinaria di Flebowsky - storie di ordinaria corsia, stasera sabato 29 novembre alla Sala Bartoli, alle 17. Lo spettacolo infatti, in programma da giovedì 27 fino a domenica 30 novembre, già prima di debuttare aveva segnato il sold out su tutte le recite regolari.
Un Nicola Pistonia che fa parlare un “Flebowsky” in “storie di ordinaria corsia” con ritmo e leggerezza, nella complicata vita di chi, ricoverato, è costretto ad adattarsi improvvisamente al mondo “alla rovescia” degli ospedali, ai "non luoghi" per eccellenza come li definisce l’antropologo Marc Augè, ma solo ridendo si diventa padroni del mondo e se lo dice Leopardi non possiamo che crederci.
Non basta - dice Flebowski – sentirsi male, aver dovuto rinunciare alla propria casa, ai vestiti, alle piccole comodità, al proprio bagno e al divano, alle fusa del proprio gatto. Bisogna anche capire le regole di un posto in cui appare impossibile orientarsi da soli: tutto infatti funziona al contrario. La “camera ardente” è il posto più gelido, al Pronto Soccorso entri velocemente con il “rosso” ma se hai il “verde” sei destinato ad aspettare per ore e le corsie? Nonostante il nome, guai a corrervi.
Un condensato di battute che non da tregua allo spettatore , ma gli offre l’opportunità di vivere sotto la lente d’ingrandimento l’esperienza di “un giorno in ospedale” italiano, parafrasando un giorno di ordinaria follia. Una carrellata di tipologie mediche umane messe in scena con maestria e abilità dalla regia di Gigi Piola, lavorando sul testo di Fabrizio Blini.
Accanto a Nicola Pistoia recitano l’eclettica Ketty Roselli e il bravo Armando Puccio, le luci sono di Marco Laudando, la produzione è di Nuova Compagnia di Prosa.
I biglietti per la replica di sabato 29 novembre alle ore 17 sono già disponibili presso il la Biglietteria del Politeama Rossetti e presso tutti i consueti punti vendita dello Stabile regionale o in internet attraverso il sito www.ilrossetti.it. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
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