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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lo Schiaccianoci illumina Gorizia grazie al Ballet of Moscow

Lo Schiaccianoci illumina Gorizia grazie ai Ballet of Moscow

Gorizia - Dicono che il Natale è la festa più bella dell'anno. Sicuramente, dopo aver assistito al balletto dello Schiaccianoci, portato in scena ieri sera al Teatro Verdi dal Ballet of Moscow - National Russian Ballet, è la più magica e suggestiva che esista. Merito del talento della celebre compagnia russa, fondata nel '98 dai coreografi Alsou Kondraleevoy e Valery Anuchin e protagonista di numerose tournée in ogni parte del mondo, dalla Russia fino agli USA.

L'attesa per il grande evento ha trovato la propria soddisfazione fin dall'inizio, grazie alla scenografia spettacolare e sensazionale composta da luci e colori magici. Uno sfondo che ha rapito l'attenzione del pubblico, attratto dai numerosi giochi luminosi che si sono mescolati con estrema grazia e armonia ai corpi dei ballerini sul palco. Tanti sono bravi a danzare, ma lo spettacolo mostrato dagli oltre cinquanta personaggi è riuscito addirittura ad andare oltre, dipingendo attraverso i movimenti emozioni antiche di secoli.

La grandezza della musica di Cajkovskij si coglie fin dalle prime note, nell'incanto che ne deriva e attraversa gli anni senza mai smentirsi. Dal primo fino al secondo atto, l'antica favola di Hoffman, una delle più celebri e rappresentate in periodo natalizio, rivive nei gesti, nei passi, nella leggerezza che il Ballet of Moscow compie sul palco come se fossero la cosa più facile di questo mondo. Sfidano così la gravità, con balzi incredibili dei ballerini che ruotano su sé stessi e attorno al palco, senza riprendere mai fiato!

La fiaba la conosciamo tutti: la sera di Natale, agli inizi del XIX secolo, la giovane Clara si addormenta e sogna che un esercito di ratti, guidato dal malvagio Re Topo, la sta assalendo. Viene salvata dallo Schiaccianoci, regalo fattogli dal magico Drosselmeyer, che si anima e sconfigge gli orribili animali. L'eroe, trasformatosi in principe, entra in una foresta innevata, seguito da Clara, e quì danno vita a uno splendido Valzer dei Fiocchi di Neve. 

Giunti al palazzo della Fata Confetto, incontrano personaggi provenienti da ogni angolo della terra, che portano sul palco le tradizioni del proprio Paese, in danze sfrenate ed estremamente poetiche. Il tutto si sposa con l'animo cosmopolita della Russia a inizio 1800, epoca in cui l'opera nacque, il cui impero abbracciava popolazioni distantissime tra di loro. 

Alla fine, lo Schiaccianoci e Clara, interpretati rispettivamente da Alexander Stoyanov (Primo Ballerino del Teatro dell'Opera di Kiev) e Katerina Kuhar (Prima Ballerina del Teatro dell'Opera di Kiev), si svegliano dal sogno, felici per la grande avventura. E, insieme a loro, anche tutto il pubblico presente. L'unica pecca della serata è stata la poca affluenza di pubblico, che per un evento simile sarebbe dovuta essere eccezionale, mentre in platea risaltavano i posti vuoti. Un problema a cui il Verdi dovrà correre ai ripari il prima possibile.

 

 

"Magazzino 18" torna in Friuli Venezia Giulia. Rappresentazioni fino al 20 dicembre

FVG - La fortunata tournée di Magazzino 18 arriva anche nei teatri del Circuito ERT - Ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia. Lo spettacolo, interpretato da Simone Cristicchi - anche autore del testo assieme a Jan Bernas - si avvale della regia di Antonio Calenda e delle musiche di scena di Valter Sivilotti registrate dalla FVG Mitteleuropa Orchestra.

Magazzino 18 apre l’ultima settimana di programmazione ERT prima della pausa natalizia martedì 16 dicembre al Teatro Verdi di Maniago (ore 20.45), è poi ospite per due sere – mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre – del Teatro Comunale di Monfalcone (ore 20.45), prima di spostarsi venerdì 19 dicembre al Teatro Italia di Pontebba (ore 21) e chiudere la permanenza in FVG all’Auditorium Biagio Marin di Grado sabato 20 dicembre alle 20.45.

Il Magazzino 18 del titolo è un "luogo della memoria" particolarmente toccante che si trova nel Porto Vecchio di Trieste. In quel magazzino si trovano gli oggetti lasciati dagli italiani che, dopo il trattato di pace del 1947 che assegnava vasti territori dell’Istria e della fascia costiera alla Jugoslavia, furono costretti ad abbandonare le loro terre natali per proseguire la loro esistenza in Italia o altrove.

Attraverso sedie, stoviglie, fotografie, giocattoli e soprattutto attraverso le storie che ognuno di questi oggetti racchiude in sé, lo spettacolo racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento.

Magazzino 18 – lavoro prodotto dallo Stabile del FVG - è una sorta di “musical civile”: Simone Cristicchi narra ogni storia con un registro vocale, costume e atmosfera diversa, punteggiandola con canzoni e musiche inedite. 

L'attrice teatrale Ariella Reggio insignita del San Giusto d'Oro

L'attrice teatrale Ariella Reggio insignita del San Giusto d'Oro

Trieste - È stato consegnato il 12 dicembre all'attrice Ariella Reggio il 48° San Giusto d’Oro, tradizionale riconoscimento che dal 1967 i giornalisti triestini attribuiscono a personaggi o realtà che si sono distinti per aver portato alto e dato lustro alla Città di Trieste. Lo comunica l'Assostampa del Friuli Venezia Giulia.

Promossa dal Comune di Trieste e dall'Assostampa del Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Fondazione CRTrieste, che mette a disposizione ogni anno la statuetta opera dello scultore Tristano Alberti, la cerimonia è stata aperta con l’indirizzo di saluto del presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic, cui seguono gli interventi del sindaco Roberto Cosolini, del vicepresidente del CdA della Fondazione CRTrieste Renzo Piccini, del presidente dell'Assostampa Fvg Carlo Muscatello, del critico teatrale Roberto Canziani.

Erano presenti tra gli altri anche il prefetto Garufi, i senatori Russo e Blazina, l'assessore regionale Peroni, il presidente della Provincia Bassa Poropat, gli  assessori comunali Tassinari e Kraus, il San Giusto d'Oro 1986 Camerini, nonché  il vicepresidente del Consiglio comunale Carmi e diversi consiglieri comunali.

Nel corso della cerimonia è stato anche conferito un riconoscimento speciale alla carriera per la giornalista triestina Bianca Maria Piccinino.

“Guardando i nomi che mi hanno preceduto in questo premio - ha detto Ariella Reggio, ricevendo la statuetta del San Giusto d'Oro - mi tremano le mani e la voce. Mi  avete commosso, sono veramente emozionata, ma io in fondo ho fatto solo il mio lavoro e non da sola. Il mio successo lo devo anche ai triestini e alle triestine, a tutti coloro che vivono e apprezzano questa città, che la amano come la amo io, senza smancerie”.

Ariella Reggio ha voluto ancora condividere questo premio con coloro che con lei hanno fondato, 38 anni fa, la Contrada, ricordando così anche Orazio Bobbio e Francesco Macedonio.

Pensando e guardando ai giovani non ha mancato poi di lanciare un forte messaggio di speranza: “siccome io sono riuscita anche a lavorare con Woody Allen penso che tutto possa accadere nella vita”.

“È stata - ha concluso - una meravigliosa giornata, che mi elargisce applausi e affetto e, soprattutto quando si va avanti con gli anni, l'affetto è prezioso”. Come da tradizione, Ariella Reggio ha firmato anche il “Libro d'oro” del Comune lasciando una sua dedica: “Viva il Teatro, viva Trieste e malgrado lo sciopero (ahimè) sono qui”.

Beniamina del pubblico triestino, Ariella Reggio è conosciuta in tutta Italia per la sua intensa attività teatrale, radiofonica, televisiva e cinematografica.

Recente Maschera d’Oro del teatro italiano come attrice non protagonista per il ruolo della domestica Berta in Boeing Boeing (stagione 2012/13), zia Sofia nella serie tv Tutti pazzi per amore e Carlotta del Belgio nella recente pièce teatrale Sissi a Miramar.

Ariella Reggio è stata fondatrice - nel 1976 assieme a Orazio Bobbio, Lidia Braico e Francesco Macedonio - dell'allora Teatro Popolare La Contrada, oggi Teatro Bobbio.

Ariella Reggio va così ad aggiungersi al lungo elenco dei prestigiosi premiati del San Giusto d’Oro, dove figurano: il chirurgo Piero Valdoni (primo  San Giusto d’Oro  nel 1967), l’archeologo Doro Levi, la pittrice Leonor Fini, il Trio di Trieste, il regista Giorgio Strehler, il medico ricercatore Brenno Babudieri, il compositore Raffaello de Banfield, il fisico Paolo Budinich, lo scienziato Giorgio Pilleri, l’economista Pier Paolo Luzzato Fegiz, il pittore Luigi Spazal, il bioingeniere Giorgio Bugliarello, il cantante lirico Piero Cappuccilli, lo scultore Marcello Mascherini, lo storico Diego de Castro, il violinista Franco Gulli, lo stilita Ottavio Missoni, il germanista Claudio Magris, il giurista Livio Paladin, il cardiologo Fulvio Camerini, il gallerista Leo Castelli, le Assicurazioni Generali, il critico d’arte Gillo Dorfles, la stilista Mila Schon, il musicista Lelio Luttazzi, lo scrittore Giorgio Voghera, il fisico Luciano Fonda, il campione sportivo Cesare Rubini, il vicepresidente di A.P. Claudio Erbsen, il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, l’architetto Boris Podrecca, l’eurobanchiere Tommaso Padoa Schioppa, Franco Gutti di Assicurazioni Generali, la cantante lirica Fedora Barbieri, La Barcolana, il presidente delle Comunità Ebraiche Amos Luzzatto, lo scrittore Boris Pahor, lo scrittore Manlio Cecovini, la stilista Raffaella Curiel, il medico UNICEF Marzio Babille, la cantante lirica Daniela Barcellona, il vescovo Eugenio Ravignani, il pittore Bruno Chersicla, IllyCaffè, lo scienziato Mauro Giacca, il coro Illersberg  e la scrittrice Susanna Tamaro. Riconoscimenti straordinari sono stati assegnati inoltre ai Giuliani d Australia e all’Associazione Triestini e Goriziani in Roma.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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