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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lo spettacolo “Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni” : per dar voce ad una Trieste multilingue e multiculturale

Lo spettacolo “Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni”: per dar voce ad una Trieste multil

Trieste - “Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni”nasce da due diversi testi teatrali, entrambi inediti e commissionati proprio per questo progetto e scritti l’uno - quello di Marko Sosič, in lingua slovena, l’altro, di Carlo Tolazzi in italiano.

Lo spettacolo verrà presentato in anteprima, stasera giovedì 13 alle ore 20.30 e la prima in abbonamento andrà in scena, domani venerdì 14 novembre alle ore 20.30 al Ridotto del Teatro Stabile Sloveno. Le repliche in questa sala proseguiranno fino al 30 novembre. Dal 2 al 22 dicembre lo spettacolo proseguirà il suo percorso alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, inserito nel cartellone Prosadel Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I due testi, dove le storie di chi è partito per il fronte e di chi attende il suo ritorno sono trattate in un intreccio di elementi realistici e trasfigurazione poetica, sono stati uniti in un unico racconto teatrale dal giovane regista triestino Igor Pison e dalla drammaturga Eva Kraševec.

“Kakor v snu”(“Come nel sonno”) - di Marko Sosič e “Il pane dell’attesa” di Carlo Tolazzi raccontano, ognuno a proprio modo, il periodo bellico. Da una parte con la rappresentazione della vita quotidiana in una città caratterizzata dalla vicinanza del confine, dall’altra con la riflessione poetica dei singoli nel loro approccio alla grande catastrofe. L’indirizzo comune impresso dal regista all’allestimento e alla drammaturgia assume come punto di vista lo sguardo di generazioni di persone che non hanno vissuto le vicende belliche in prima persona e che comprendono la difficoltà e la responsabilità di trasmettere al di là di ogni retorica contenuti ancora pienamente validi, a un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale.

 “Attraverso quali occhi vuoi che racconti una storia che sarà solo una tra mille?”-  la domanda che troviamo nel testo contiene in sé gli interrogativi e le risposte che autori e cast si sono posti nell’intraprendere questo progetto. Per questo motivo l’allestimento rimane ancorato al nostro tempo mettendo in scena un set cinematografico dove attori e regista rappresentano vicende e sentimenti legati al primo conflitto mondiale. Se all’inizio si percepisce la distanza data dalla finzione nella quale emergono frammenti di memoria, presto i protagonisti proveranno invece un coinvolgimento che trascende la semplice rappresentazione per entrare nella riflessione e nel sentire profondo di ognuno. Il passato e il presente convivono per raccontare l’assurdità della guerra attraverso l’attesa delle donne, il dolore di chi ha vissuto le trincee, capitoli di storie individuali tra le quali non si può scegliere una vicenda emblematica, ma solo abbracciarle tutte in una comune dimensione umana e tragica.

La valenza dello spettacolo, oltre per il contenuto trattato, nasce, anche, dalla capacità di essere riusciti a realizzare l’intero progetto, partendo dai testi commissionati,  in una molteplicità linguistica e culturale. La produzione, infatti, nasce da soggetti che sono emblema di tale molteplicità, il regista appartiene a questo complesso e prezioso tessuto, lo spettacolo è recitato in sloveno, italiano, con qualche parola in tedesco da una compagnia mistilingue che dopo cent’anni, armonizza attraverso il teatro là dove la guerra ha diviso e distrutto.

Per questo è sembrato importante, a coloro che hanno curato la nascita e la messa in scena di questo spettacolo, illustrare al pubblico, invitandolo a partecipare ad un ciclo di incontri, tre per l’esattezza, ad ingresso libero, al Teatro Sloveno e al Politeama Rossetti, tutte le fasi della sua creazione, avvalendoci della preziosa testimonianza degli artisti che ne sono stati i creatori.

Così nella giornata di venerdì 28 novembre al Teatro Sloveno alle ore 19, si potranno incontrare gli autori Marko Sosič e Carlo Tolazzi,a moderare l’incontro il direttore del Teatro Rossetti Franco Però. Il confronto verterà sulle  rispettive poetiche drammaturgiche e sui punti di vista scelti per trattare il tema della Grande Guerra.

Lunedì 1 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30, avrà luogo l’incontro con Fabio Todero, la dramaturg Eva Kraševec ed il regista Igor Pison. Tema dell’incontro: “Dalla pagina alla scena” : a questa delicatissima fase creativa hanno collaborato la Dramaturg Eva Kraševec e il regista Igor Pison che hanno fuso i due lavori drammaturgici in un unicum armonico e significante, adatto ad essere agito sulla scena. Interverrà all’incontro lo storico Fabio Todero che con la sua consulenza ha assistito gli artisti della Casa del lavoratore teatrale nella prima fase del progetto.

Incontro conclusivo, venerdì 12 dicembre al Politeama Rossetti alle ore 17.30, con il regista Igor Pison, il costumista Igor Pahor e tutti gli attori: Nikla Petruška Panizon, Lara Komar, Maria Grazia Plos, Tadej Pišek, Massimiliano Borghesi, Primož Forte, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Roberta Colacino e Lorenzo Zuffi. Per illustrare il percorso che va dal magico momento delle prove, dalla prima lettura e comprensione del testo, alla memorizzazione, al momento in cui diviene vivo sulla scena. Scopriremo la creazione dei personaggi, della loro anima e del loro aspetto, la tensione dei loro rapporti, la poetica della messinscena in un incontro con gli artisti che sono i protagonisti di tutte queste fasi.

Lo spettacolo in prima assoluta “Trieste, una città in guerra/Trst, mesto v vojni” regia di Igor Pison  è  una coproduzione multilingue realizzata con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - Il Rossetti e la Casa del lavoratore teatrale, su testi scritti espressamente per questo progetto da due autori che rappresentano la varietà culturale della regione Friuli Venezia Giulia: Marko Sosič e Carlo Tolazzi.

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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