• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Mer10232024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Intervista a Lino Marrazzo regista ed autore della contemporanea "Artemisia Gentileschi"

Intervista a Lino Marazzo regista ed autore della contemporanea Artemisia Gentileschi

 

Trieste - Debutto serale per Artemisa Gentileschi, ieri sera venerdì 7 novembre, alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti, pièce scritta e diretta da Lino Marrazzo, interpretato da Silvia Siravo Fulvio Falzarano con effetti sonori di Maurizio Bressan, resterà in scena fino a domenica 9 novembre con lo spettacolo pomeridiano alle ore17.

Racconto e denuncia al tempo stesso, lo spettacolo messo in scena da Lino Marrazzo, che mette a nudo  l’emblematico rapporto padre-figlia, intriso di zone d’ombra. Ancora prepotentemente attuale l’argomento di cui si narra, trattato con incisività ed immediatezza in un linguaggio che non lascia spazio a fraintendimenti.

E lì la storia antica narrata per ogni donna, per ogni uomo, per ogni persona che vuole guardare dritto dentro al problema, in una crescente tensione emotiva che la bravura dei protagonisti ha saputo rendere efficace.Una storia che serve da monito per ognuno di noi, per quella donna che ha avuto il coraggio di denunciare, per quella che non ce l’ha fatta, per quella che potrebbe non farcela.  Un racconto per dire ora, quello che un tempo solo pochi avevano il coraggio di denunciare, ma che incredibilmente tante donne, ancora, subiscono in silenzio e come allora sono intimate al silenzio.

Nata nel 1593 a Roma da Prudenzia e Orazio Gentileschi, Artemisia rimane orfana di madre e cresce con il padre pittore che la avvia all’arte sotto influenze caravaggesche. Mostra un talento immediato e potente, ma si scontra con i limiti della condizione femminile di allora. Di lei non si conosce molto altro, se non le note di uno scarno diario, la sua pittura, gli atti di un doloroso processo per lo stupro subito da un pittore amico del padre, il quale a propria volta le riserva morbose attenzioni.

L’attualità del tema ha indotto a riservare una replica straordinaria dello spettacolo - che si terrà lunedì 10 novembre in matinée – agli studenti delle scuole superiori che seguiranno Artemisia Gentileschi nell’ambito del già citato progetto dedicato alla promozione e divulgazione della cultura contro la violenza sulle donne dell'Assessorato Pari Opportunità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Abbiamo scambiato due parole con il regista Lino Marrazzo

Cosa ti ha portato a lavorare su un testo come Artemisa Gentileschi, di non facile rielaborazione.    

I suoi quadri, espressivi, significativi e di un naturalismo spietato. La sua vita sorprendente e tanto attuale, le violenze che ha subito e che dopo 500 anni rimangono purtroppo presenti nella vita e cronaca di tutti i giorni. Così ho cercato e letto quel poco che esiste su di lei, compresi gli atti del processo e il suo percorso iconografico fermandomi su un episodio sconosciuto, la visita del padre alla figli dopo 5 anni che non si vedevano.

L'argomento della pièce teatrale non è dei più leggeri, ma hai saputo trasmettere lo strazio vissuto da Artemisia, e trascinare il pubblico con incisività e delicatezza... ti ritrovi?

Certo, anche se questo lo dovrà decretare il pubblico.

A chi ha guardato e guarderà il tuo spettacolo che imprinting vuoi lasciare?

Voglio fare cultura, desidero che lo spettacolo apporti cambiamenti significativi nella mentalità e nelle azioni di ogni giorno. Voglio che escano con la consapevolezza che la violenza verso la donna esiste non perché esiste l'uomo bensì una mentalità e cultura errate.

Ci racconti un tuo progetto futuro?

 Ne ho diversi, anzi tanti ma per il momento preferisco non dirlo, sono una persona che cambia spesso idee e progetti.  

 

Informazioni sullo spettacolo al sito www.ilrossetti.it alla vendita on line.

Foto di Rita Badalucco

 

"Stand Up Balasso" a San Daniele, un delirio di comicità fa sold out

San Daniele del Friuli (Ud) - Un microfono vintage, una sedia rossa accanto e, davanti, un teatro completamente esaurito. É iniziata così la stagione teatrale 2014/15 di San Daniele, organizzata dall'Ert e inaugurata dalla comicità di Natalino Balasso ieri sera.

In un Auditorium Alla Fratta sold out, con l'aumento degli abbonamenti del 30% quest'anno, il comico veneto ha portato in scena il suo attesissimo spettacolo "Stand Up Balasso". Un appuntamento che ha già fatto il giro di mezza regione, grazie all'Ente regionale teatrale e il Css, raccogliendo applausi e risate dal pubblico e critica.

Al centro del palco c'è lui, Balasso, in oltre due ore dove rimane in piedi (stand up, alzato, appunto) e racconta storie con una carica di humor a 220 Watt che non lascia scampo: in pochi minuti sei piegato in due dalle risate , in un teatro che "tuona" dal ridere. Da buon caro, vecchio cabarettista catalizza su di sé l'attenzione e non la molla più.

In una carrellata "non-sense" (anche se, alla fine, un senso c'è sotto sotto), l'attore rodigino sfodera racconti nati in oltre 10 anni di palcoscenici in tutta Italia. Dall'Iliade alla discesa di Cristo e San Pietro sul delta del Po, passando per l'Odissea e i mille dialetti veneti diversissimi tra loro e incomprensibili.

Comicità ma anche momenti drammatici, più cupi dove si riflette l'ombra di tutto questo ridere. Balasso sottolinea, tra il fragore degli applausi e dei sorrisi, gli aspetti di questo nostro mondo assurdo e lo fa con tutto il fiato che ha in corpo. Con usi della lingua velocissimi e intricati, ma magari un po' lungo con i tempi, lo spettacolo canta eroi e vili, doppie facce della stessa medaglia che tutti noi indossiamo.

Per Silvio Orlando nuova prova d’autore in “Il mercante di Venezia” al Teatro Verdi di Pordenone

Per Silvio Orlando nuova prova d’autore in “Il mercante di Venezia”

Pordenone - In prima regionale, andrà in scena da stasera venerdì 7 a domenica 9 novembre, nel Teatro Verdi di Pordenone,  lo spettacolo “Il mercante di Venezia” con Silvio Orlando, regia èdiValerio Binasco, in programmazione oltre a stasera, sabato alle 20.45 e domenica alle 16.

“Il mercante di Venezia”,una delle opere più famose e rappresentate di Shakespeare, nuova grande prova d'attore per Silvio Orlando – che alterna i ruoli teatrali alle interpretazioni cinematografiche con i più importanti registi italiani – nei panni di Shylock.

E’ un testo di straordinaria attualità, che tocca temi come intolleranza e razzismo, senso dell'etica, denuncia delle false apparenze e in cui prevale il potere del denaro. Tutto si compra, tutto si vende, anche un brandello di carne umana, anche l’amore”.

A portarlo sul palco saràla Popular Shakespeare Kompany, nata in seguito al successo di Romeo e Giulietta (produzione Teatro Eliseo 2011, con Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan)  che ha avuto il suo battesimo ufficiale con lo spettacolo la Tempesta all’interno del Festival Shakespeariano di Verona nel 2012. La compagnia ogni anno si impegna a mettere in scena un classico, con l’intento di continuare ad offrire al pubblico grandi testi, con modalità produttive nuove, che trasformino la crisi in occasione di rinnovamento e creatività.

Nella sua messa in scena si indaga profondamente nelle categorie di “bene” e di “male” fino a rimescolarle. “Nel Mercante – spiega il regista Binasco - tutto gira intorno a un gruppo di amici.Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. Il testo appare dunque come “una cupa contro-favola”, una storia che sembra una favola, ma che fa sorridere solo gli adulti, perché han perso ogni speranza. Noi non dobbiamo cedere a questa tentazione. Anzi: noi dobbiamo fare del mercante una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza. E queste sono le intenzioni.

Il Mercante alla fine è una commedia. Tuttavia a leggerlo si prova anche un certo cupo disagio. La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock, giusta o non giusta che sia, mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte.

In occasione dello spettacolo venerdì e sabato alle 19.30 tornerà anche l’happy hour curato dal Ristorante Moderno, con i prodotti del territorio e a chilometro zero di Confcooperative. Prenotazioni (a 9 euro) entro le 12 del giorno stesso allo 0434 29009 e informazioni in biglietteria (0434 247624).

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook e Twitter (@teatroverdipn), #unabellastagione, telefono: 0434 247624

 

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.