Torna al teatro Rossetti di Trieste il musical "Magazzino 18" di Simone Cristicchi
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- Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2014 17:23
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Torna a Trieste, nel corso della sua fittissima tournée 2014-2015, al Teatro Rossetti, "Magazzino 18" di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, diretto da Antonio Calenda; sarà in scena alla Sala Assicurazioni Generali dal 6 al 9 novembre prossimi, accompagnato dall'Orchestra della Mitteleuropa del Friuli Venezia Giulia.
Così Cristicchi racconta la genesi di questo spettacolo: "sono sempre partito da grandi silenzi: quelli del manicomio, delle miniere, delle guerre mondiali. Dal giorno in cui, due anni fa, attraversai il vecchio portone del Magazzino 18, sono stato ossessionato dal silenzio imbarazzante che respirai lì dentro, tra le masserizie degli esuli in fuga dalla Jugoslavia dal 1947".
"L’esodo di italiani cancellati dalla storia. O la vicenda pressoché sconosciuta dei cosiddetti “rimasti”, che fecero la scelta opposta. La guerra di invasione voluta dal fascismo. Poi, le foibe e la strage di Vergarolla, la più grave mai accaduta in Italia. La piccola Marinella Filippaz, morta di freddo nel Campo profughi di Padriciano nel 1956. Il sogno infranto dei 2000 monfalconesi che credevano in un sol dell’avvenire che poi non è mai sorto, ma si è spento nel lager titino di Goli Otok. “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani…”"
"Con l’aiuto di Jan Bernas, mi sono immerso nell’umanità sconvolta da questo uragano della Storia, un esodo che le ideologie hanno strumentalizzato fin troppo, un dolore che non può avere un colore politico, ma solo rispetto; una storia che in qualche modo aspettava e meritava di essere narrata e cantata, dopo settant’anni di oblio".
In questa produzione, per Simone Cristicchi "è un grande privilegio essere diretto dal maestro Antonio Calenda, con cui abbiamo pensato lo spettacolo come una sorta di “musical-civile”, un’opera di “educazione alla memoria” in cui interpreterò vari personaggi, canterò i brani inediti scritti per lo spettacolo, accompagnato dalla grande FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dal maestro Valter Sivilotti, e un coro di 40 ragazzi".
Il pubblico seguirà l’avventura di uno sprovveduto archivista romano, inviato dal Ministero a redigere un inventario; incontrerà lo “spirito delle masserizie” e gli altri protagonisti nascosti tra gli oggetti. Video proiezioni, musica, canzoni e fotografie accompagneranno il pubblico verso un finale che è un tributo alle vittime, e nello stesso tempo la visione di un futuro possibile.
Un testo che non fa sconti a nessuno, e che proprio in virtù di questo si prefigge una auspicabile pacificazione tra le parti. Per andare finalmente avanti, insieme! Come dice Claudio Magris: "La memoria è la libertà dall’ossessione del nostro passato".
“Finis Terrae” un apologo sulla povertà per una riflessione collettiva
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- Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2014 07:10
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Trieste - Inaugura la stagione 2014-2015 dello Stabile regionale, mercoledì 22 ottobre a Trieste Finis Terrae di Gianni Clementi per la regia di Antonio Calenda. Protagonisti Nicola Pistoia e Paolo Triestino e un gruppo di artisti africani: per toccare, in un corto circuito di emozioni e prospettive, i difficili temi dell’immigrazione, della diffidenza, della povertà. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, sarà poi in tournée nazionale.
Le repliche dello spettacolo si susseguiranno fino al 26 ottobre, lo spettacolo sarà poi in tournée nazionale a Perugia dal 30 ottobre al 2 novembre e a Catania dal 17 al 21 dicembre.
Non a caso, è stato scelto uno spettacolo di produzione e di autore italiano vivente in apertura della Stagione di Prosa: un testo che affronta da un’angolazione particolare e non scontata i temi attualissimi e dolorosi dell’immigrazione, della diffidenza e del pregiudizio, dell’accoglienza.
Ne sono efficacissimi protagonisti Nicola Pistoia e Paolo Triestino assieme a Francesco Benedetto e a un talentuoso gruppo di artisti africani – capeggiati da Ismaila Mbaye Ashai Lombardo Arop e Moustapha Dembélé – tutti già molto applauditi al debutto assoluto avvenuto lo scorso luglio nella cornice della Festa del Teatro di San Miniato, coproduttore di Finis Terrae.
«In ogni tempo, l’umanità ha vissuto – quasi come fossero una condizione immanente della sua specie – imponenti trasmigrazioni, sotto la spinta della sofferenza, della paura, della fame… E in ogni tempo, il teatro ha tradotto il dolore, l’inquietudine dei grandi sconvolgimenti in testimonianza poetica e poi, in metafora della condizione esistenziale dell’uomo» commenta il regista.
«Ritengo che il palcoscenico possa e debba assumere tuttora tale fondamentale ruolo ed è questa tensione ideale che ci ha condotti nella creazione di Finis Terrae a seguito diun profondo itinerario di studio, ideazione, creazione che ho percorso assieme all’autore Gianni Clementi e ai miei collaboratori. Perché fin dal momento delle prime ipotesi drammaturgiche abbiamo fortemente cercato di muoverci verso un teatro di tangibile attualità, che restituisse però pensiero, emozione, e soprattutto il senso dell’etica più urgente».
Antonio Calenda ha scelto di completare la compagnia con un gruppo di attori e musicisti del Senegal, del Mali, del Burkina Fasu: Ismaila Mbaye, Ashai Lombardo Arop, MoustaphaDembélé Moustapha Mbengue, Djibril Gningue, Ousmane Coulibaly, Inoussa Dembele, Elhadji Djibril Mbaye, Moussa Mbaye. La loro potenza espressiva, la loro spontaneità a confronto con i pregiudizi e il cinismo incarnati dagli altri personaggi creano nel pubblico un corto circuito di emozioni e prospettive che è già catarsi.
Le scene sono di Paolo Giovanazzi, i costumi di Domenico Franchi, le luci di Nino Napoletano, il suono di Borut Vidau ed i movimenti coreografici di Jacqueline Bulnes. La produzione vede uniti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.
Finis Terraeva in scena da mercoledì 22 a sabato 25 ottobre alle ore 20.30 e domenica 26 ottobre alle ore 16 in abbonamento Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I biglietti sono disponibili presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.itall’acquisto online.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Premio Giovani Realtà Teatrali: vincono la Liguria e la Puglia
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- Pubblicato Lunedì, 20 Ottobre 2014 12:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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I liguri Elisabetta Granara e Giancarlo Mariottini con il progetto "Proclami alla Nazione" e i pugliesi Elio Colasanto e Alessia Garofalo con " Nella gioia e nel dolore" vincono il premio Giovani Realtà teatrali 2014, attribuito dalla giuria artistica. Duemila euro ai primi e mille ai secondi.
Al progetto teatrale " Chi ama brucia", e alla sua interprete Alice Conti è andato invece il premio di mille euro della Giuria dei giornalisti.
Nella categoria monologhi la scelta è caduta su Ksenja Martinovic, interprete di "Diario di una casalinga serba", del Friuli Venezia Giulia. Premiato anche " In trincea" ( 500 euro) degli attori lombardi Michele Di Giacomo, Federico Manfredi e Umberto Terruso e la "Tana" dei toscani Laura Belli e Lorenzo Terracchi. A loro la giuria Docenti ha attribuito 500 euro. "I gruppi scelti e premiati sono la testimonianza di un teatro giovane estremamente vitale, attento alla contemporaneità e alle sue problematiche", ha commentato in chiusura di serata Claudio de Maglio, direttore della Civica Accademia Nico Pepe di Udine che promuove e sostiene con coraggio un evento che non soffre la crisi del settimo anno, anzi. Tanto che de Maglio, nell’anticipare la prossima kermesse , rilancia e propone per l’edizione 2015, uno "spin off" internazionale dedicato alle arti performative. "
Il concorso è visto da molti partecipanti come una "start up", ha aggiunto poi, i vincitori di questa edizione potranno, su richiesta godere di una sala prove offerta gratuitamente dalla Nico Pepe. Tutti gli inediti, premiati nelle diverse categorie avranno inoltre la possibilità di essere seguiti fino alla realizzazione degli spettacoli".
Un'occasione importante dunque che offre non solo una chance di confronto con esperti del settore ma anche una platea utile per capire, a chi è regista di un progetto, se il suo spettacolo funziona oppure no. Lombardia Puglia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino, Lazio, Liguria, Toscana, Campania, Molise e Friuli Venezia Giulia le regioni di provenienza dei partecipanti. Sul palcoscenico, a congratularsi con i premiati, anche l'ospite d’onore del Premio, il regista di "Zoran. Il mio nipote scemo”, Matteo Oleotto, artista e professionista “speciale”, dato che si è diplomato alla Nico Pepe e poi ha intrapreso la carriera cinematografica frequentando la Scuola Sperimentale di Cinematografia a Roma, dalla quale ha spiccato il volo. A lui il compito di aprire anche l'intensa giornata di gara e di esortare i partecipanti ad avere coraggio e a portare in scena la passione per un mestiere difficile, incerto ma straordinario.
L’iniziativa ha ricevuto l’importante riconoscimento del Patrocinio concesso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, al quale si aggiungono quelli dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e della Milano Teatro Scuola Paolo Grassi. Le due primarie istituzioni di formazione teatrale nazionali consapevoli le scuole di teatro saranno protagoniste del futuro assetto del teatro nazionale che la riforma dello spettacolo prevede per il 2015. Ricordiamo che i partners istituzionali del concorso teatrale sono la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, ai quali si affianca con il suo sostegno la Fondazione Crup.
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