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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Finis Terrae” un apologo sulla povertà per una riflessione collettiva

“Finis Terrae” un apologo sulla povertà per una riflessione collettiva

Trieste - Inaugura la stagione 2014-2015 dello Stabile regionale, mercoledì 22 ottobre a Trieste Finis Terrae di Gianni Clementi per la regia di Antonio Calenda. Protagonisti Nicola Pistoia e Paolo Triestino e un gruppo di artisti africani: per toccare, in un corto circuito di emozioni e prospettive, i difficili temi dell’immigrazione, della diffidenza, della povertà. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, sarà poi in tournée nazionale.

Le repliche dello spettacolo si susseguiranno fino al 26 ottobre, lo spettacolo sarà poi in tournée nazionale a Perugia dal 30 ottobre al 2 novembre e a Catania dal 17 al 21 dicembre.

Non a caso, è stato scelto uno spettacolo di produzione e di autore italiano vivente in apertura della Stagione di Prosa: un testo che affronta da un’angolazione particolare e non scontata i temi attualissimi e dolorosi dell’immigrazione, della diffidenza e del pregiudizio, dell’accoglienza.

Ne sono efficacissimi protagonisti Nicola Pistoia e Paolo Triestino assieme a Francesco Benedetto e a un talentuoso gruppo di artisti africani – capeggiati da Ismaila Mbaye Ashai Lombardo Arop e Moustapha Dembélé – tutti già molto applauditi al debutto assoluto avvenuto lo scorso luglio nella cornice della Festa del Teatro di San Miniato, coproduttore di Finis Terrae.

«In ogni tempo, l’umanità ha vissuto – quasi come fossero una condizione immanente della sua specie – imponenti trasmigrazioni, sotto la spinta della sofferenza, della paura, della fame… E in ogni tempo, il teatro ha tradotto il dolore, l’inquietudine dei grandi sconvolgimenti in testimonianza poetica e poi, in metafora della condizione esistenziale dell’uomo» commenta il regista.

«Ritengo che il palcoscenico possa e debba assumere tuttora tale fondamentale ruolo ed è questa tensione ideale che ci ha condotti nella creazione di Finis Terrae a seguito diun profondo itinerario di studio, ideazione, creazione che ho percorso assieme all’autore Gianni Clementi e ai miei collaboratori. Perché fin dal momento delle prime ipotesi drammaturgiche abbiamo fortemente cercato di muoverci verso un teatro di tangibile attualità, che restituisse però pensiero, emozione, e soprattutto il senso dell’etica più urgente».

Antonio Calenda ha scelto di completare la compagnia con un gruppo di attori e musicisti del Senegal, del Mali, del Burkina Fasu: Ismaila Mbaye, Ashai Lombardo Arop, MoustaphaDembélé Moustapha Mbengue, Djibril Gningue, Ousmane Coulibaly, Inoussa Dembele, Elhadji Djibril Mbaye, Moussa Mbaye. La loro potenza espressiva, la loro spontaneità a confronto con i pregiudizi e il cinismo incarnati dagli altri personaggi creano nel pubblico un corto circuito di emozioni e prospettive che è già catarsi.

Le scene sono di Paolo Giovanazzi, i costumi di Domenico Franchi, le luci di Nino Napoletano, il suono di Borut Vidau ed i movimenti coreografici di Jacqueline Bulnes. La produzione vede uniti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

Finis Terraeva in scena da mercoledì 22 a sabato 25 ottobre alle ore 20.30 e domenica 26 ottobre alle ore 16 in abbonamento Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I biglietti sono disponibili presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.itall’acquisto online.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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