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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Cabaret” firmato da Saverio Marconi primo musical della stagione al Teatro Stabile regionale

“Cabaret” firmato da Saverio Marconi primo musical della stagione al Teatro Stabile regionale

Trieste – Debutta domani, giovedì 17 novembre alle 20.30, Cabaret firmato da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia. Il celebre musical vanta una colonna sonora da favola, musiche di John Kander e una storia forte e universale interpretata da un cast eccellente. Nel ruolo del Maestro di cerimonie un grande Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello è la giovane star Sally Bowles, Alessandro Di Giulio è Cliff. Repliche fino a domenica 20 novembre per il cartellone Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

«Willkommen, Bienvenue, Welcome» canta il Maestro di Cerimonie davanti al sipario del suo locale: ammiccante e tentatore, ma anche inquietante, nell’interpretazione di Giampiero Ingrassia. Siamo nella Berlino degli anni Trenta, sull’orlo del baratro del nazismo e della seconda guerra mondiale. Ma la gente rifugge quelle prospettive o almeno ci prova… e allora perché non entrare al Kit Kat Club, come suggerisce il Maestro di Cerimonie?

Saverio Marconi, che affronta il titolo per la terza volta, ha concepito uno spettacolo raffinato, essenziale, in linea con le recenti edizioni internazionali e di ottima qualità. Un musical trascinante ma in cui – come si dice in un’altra canzone – «vi emozionerete, piangerete sicuramente e vi farete molte domande…».

«Uno spettacolo che conosco molto bene – spiega infatti Marconi – e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero. Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che – come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni. Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà».

A questa universalità e forza dello spettacolo concorrono molti elementi, a partire naturalmente dal testo di Joe Masteroff e dalle musiche di John Kander con le liriche Fred Ebb, tradotte da Michele Renzullo, una colonna sonora travolgente, che ha reso questo titolo un classico del teatro e anche del cinema, se pensiamo al film con Liza Minnelli.

L’allestimento della Rancia gioca tutti gli assi che testo e partitura offrono, contrapponendo all’incisività della linea registica, l’accuratezza delle interpretazioni e la potenza delle coreografie di Gillian Bruce, fra cui senz’altro resta memorabile la sensuale Mein Herr, in cui le ragazze del Kit Kat Club fanno da cornice alla star, la fragile Sally Bowles cui Giulia Ottonello regala un profilo ricco di sfumature.

La fumosa routine del Cabaret ed il commento del Maestro di Cerimonie fungono da filo rosso fra le tante vicende, i sogni, le delusioni di coloro che – avventori o artisti – frequentano quel piccolo mondo, che non resisterà per sempre al vortice incombente della Storia. Così Sally sogna di diventare una grande attrice e vive un amore tempestoso con il giovane romanziere americano Cliff Bradshaw, che cerca in quei luoghi un’ispirazione, e intanto gli innamorati Fräulein Schneider e il timido ebreo Herr Schultz sono costretti loro malgrado a separarsi, e poi ci sono la libertina Fräulein Kost, il temibile Ernst Ludwig… «La vita è un cabaret» canta nel finale con drammatica vocalità la protagonista, ed è quasi un monito: dietro lo sfavillio del sipario, la bellezza delle ragazze, le piume dei boa, infatti, un’epoca si chiude.

Al Politeama Rossetti, la scenografia di Cabaret firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio Marconi che “invaderà” il palcoscenico. Raffinati ed eleganti i costumi di Carla Accoramboni, frutto di un’attenta ricerca storica. Le luci di Valerio Tiberi regalano atmosfere ora intense ora quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, grazie alle coreografie di Gillian Bruce. La direzione musicale è di Riccardo Di Paola, la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli.

In scena applaudiremo Giulia Ottonello (Sally Bowles), Alessandro Di Giulio (Cliff Bradshaw), Altea Russo (Fräulein Schneider), Michele Renzullo (Herr Schultz), Valentina Gullace (Fräulein Kost), Andrea Verzicco (Ernst Ludwig). E, a sorvegliare tutti, come un personaggio brechtiano,l’eclettico Giampiero Ingrassia nel ruolo del Maestro di Cerimonie. Completano il cast Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Marco Rigamonti e Matteo Tugnoli.

Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia della Rancia. La compagnia di Cabaret incontrerà il pubblico sabato 19 novembre alle ore 11.30, nel corso di un incontro “Aperiteatro” all’Antico Caffé San Marco. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Lo spettacolo replica con lo stesso orario del debutto venerdì 18, sabato 19 novembre, mentre domenica 20 novembre la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

“Le Olimpiadi del 1936” al Politeama Rossetti scritto da Buffa, Russo, Frusca, e Sica

“Le Olimpiadi del 1936” al Politeama Rossetti scritto da Buffa, Russo, Frusca, e Sica

Trieste - Non si può dire che a Federico Buffa manchino l’energia, la versatilità ed il senso della sfida. Sfida che vince anche a teatro – come comprenderà subito chi seguirà al Politeama Rossetti, martedì 15 e mercoledì 16 novembre – Le Olimpiadi del 1936, di cui è coautore – assieme a Emilio Russo, Paolo Frusca e Jvan Sica – e protagonista, accolto ovunque da sold out e successi di pubblico e critica.

Nell’ambito della tournée ripresa per la seconda stagione, lo spettacolo si inserisce nel cartellone altri percorsi dello Stabile regionale.

Giornalista sportivo qualificato, volto famoso di Sky, altamente competente di basket, fra i massimi esperti italiani di NBA e sport statunitense, Federico Buffa è un professionista preparato ed eclettico, che arricchisce questo già notevole profilo guadagnandosi una popolarità straordinaria con la trasmissione Federico Buffa racconta storie mondiali in onda su Sky, subito dopo scrive il libro Storie Mondiali assieme al giornalista Carlo Pizzigoni, per approdare poi a teatro. Impegnato come autore? Anche, ma soprattutto come attore.

Ha affrontato il palcoscenico per raccontarci un’edizione dei Giochi Olimpici rimasta impressa  nella Storia, e non solo per questioni sportive: Le Olimpiadi del 1936 si intitola infatti lo spettacolo del quale è al centro, forte di una esperienza di story-teller televisivo lodata addirittura da Aldo Grasso, ma che comunque lo ha posto in comprensibile trepidazione.

«Caterina Spadaro, regista con Emilio Russo dello spettacolo,  mi ha plasmato – ha spiegato infatti Buffa – perché passare dalla televisione al palco è una rivoluzione: per come devi usare la voce, per come devi alzarti, muoverti, uscire di scena, centrare le luci. Devi parlare per due ore di fila, aumentare la potenza vocale…».

E perché deve incatenare l’attenzione del pubblico ad una storia di paradossi e sfide ardimentose, affiancato da Cecilia Gragnani, cantante-attrice e da tre musicisti. Il sortilegio a Buffa riesce perfettamente: gli spettatori sono rapiti dalla maestria del cast e dalla narrazione di uno dei piùimponenti eventi sportivi mai avvenuti, le Olimpiadi di Berlino. Hitler inizialmente era scettico sulle Olimpiadi, ma Gobbles, intuendone le potenzialità mediatiche lo convinse a farne un momento di clamorosa propaganda per la Germania e per la politica del nazismo.

Quelle del 1936 furono le prime Olimpiadi trasmesse in diretta radio-televisiva, furono riprese da Leni Riefenstahl ed organizzate alla perfezione… tutto per rappresentare l’apoteosi della razza ariana.

Invece fecero emergere episodi di profonda fratellanza, la forza della multiculturalità, riscattarono l’essere umano a dispetto dell’atteggiamento apatico che il mondo mostrava verso la pericolosità nazista.

Sono proprio questi gli aspetti che Buffa evidenzia nello spettacolo, incarnando talvolta il punto di vista del comandante del villaggio olimpico Fürstner al tempo degli eventi, e talvolta dando voce alle testimonianze successive di chi visse quei giorni, corse quelle gare, salì sul podio. Ecco allora il racconto di Jesse Owens, atleta di colore che vinse ben quattro medaglie, i documentari di Leni Riefenstahl immortalano il disappunto di Hitler alla premiazione, i ricordi degli eroi neri del salto in alto Jonshon e Dave Albritton, e quello del coreano Sohn Kee-chung che con un altro atleta corse e vinse la maratona portando sul podio i colori dell’invasore nipponico. Storie di vita, di coraggio, di sport.

Le Olimpiadi del 1936 è uno spettacolo scritto da Federico Buffa, Emilio Russo, Paolo Frusca, e Jvan Sica.

Federico Buffa ne è il protagonista, affiancato dai musicisti Alessandro Nidi al pianoforte e direzione musicale, Nadio Marenco alla fisarmonica, Cecilia Gragnani, voce. Firmano la regia Emilio Russo e Caterina Spadaro. I costumi sono di Pamela Aicardi, le luci di Mario Loprevite. Lo spettacolo è prodotto da Tieffe Teatro Milano – Centro di produzione.

Le Olimpiadi del 1936 va in scena martedì 15 e mercoledì 16 novembre alle ore 20.30 alla Sala Assicurazioni Generali, primo appuntamento della Stagione altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Alma Pallacanestro Trieste organizzano un incontro con Federico Buffa, giornalista sportivo e protagonista de “Le Olimpiadi del 1936”.

L’appuntamento è per mercoledì 16 novembre alle ore 18 nell’atrio del Palatrieste. Sarà presente l’AD e General Manager dell’Alma Trieste Mario Ghiacci e condurrà la conversazione il presidente Giovanni Marzini, anch’egli giornalista sportivo. L’incontro è aperto a tutti gli interessati, fino ad esaurimento posti.

Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

Per i più piccoli con “Ti racconto una fiaba” va in scena “Tranquilla Piepesante”

Per i più piccoli con “Ti racconto una fiaba” va in scena “Tranquilla Piepesante”

Trieste - Nuovo appuntamento per i più piccoli organizzati dal Teatro La Contrada di Trieste domenica 13 novembre alle 11 al Teatro Orazio Bobbio nell’ambito delle rassegne “Ti racconto una fiaba” e “A teatro in compagnia”. 

Di scena “Il viaggio tranquillo di tartaruga piepesante” di Daniele Dainelli e Giovanni Ferma con la compagnia Fratelli di Taglia di Riccione, pièce liberamente tratta da “Tranquilla Piepesante” d Michael Ende.

Una placida e ostinata tartaruga viene a sapere che il suo amico leone, Re degli animali, sta per sposarsi, e si mette in cammino per partecipare alla festa. Lungo la strada incontra diversi animali tra cui il ragno Fatimo Crocedifilo che la prende in giro per la sua lentezza, la sua amica la chiocciola Serasade Scialucente che le sconsiglia vivamente di continuare: un viaggio simile non è roba per una creatura lenta come lei! 

Ma le tartarughe, si sa, arrivano sempre a destinazione, e anche Tranquilla ce la farà, dimostrando per l'ennesima volta che chi va piano va sano e va lontano. Una piccola favola contemporanea che si ispira alla tradizione classica e regala al giovane spettatore di oggi una "morale" semplice e divertente: importante in un viaggio, come nella vita, non è arrivare prima, ma il viaggio stesso, con tutti gli incontri belli o paurosi che si possono fare… ognuno lascerà a Tranquilla un regalo che le sarà utile durante il percorso. 

In un mondo che va sempre più veloce, la nostra tartaruga vuole raccontare che prendersi un po’ di tempo da perdere, per soffermarsi ad ascoltare, osservare, conoscere, giocare,  non è mai tempo perso. Anche se all’arrivo possono trovarsi delle sorprese!

Lo spettacolo Bobbio replicherà lunedì 14 novembre alle 10 nell’ambito di “A teatro in compagnia”. Tutte le iniziative del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada godono del patrocinio del Comune di Trieste e della collaborazione di Bluenergy Group.

Per la rassegna domenicale di Ti racconto Una Fiaba, ingresso unico 7€, card per 5 ingressi 25€, card per 8 ingressi 36€. Per il ciclo delle scolastiche di A Teatro In Compagnia, ingresso unico 5€, gratuito per gli insegnanti e gli operatori che accompagnano i ragazzi.

Lunedì 14 ottobre alle 18 grande attesa anche con gli Amici della Contrada e il teatro a leggio. Di scena “Quella mamma buonanima della signora” di Georges Feydou per la regia di Elke Burul. Sul palcoscenico del Bobbio una commedia borghese matrimoniale ricca di equivoci e gelosie, un  classico di Feydeau e del teatro del secolo scorso. Un testo brillante, basato sul ritmo incalzante della scrittura e la comicità dei fraintendimenti, un vero gioiello nel suo genere. Interpreti: Francesco Godina, Valentino Pagliei, Elke Burul e Daniela Gattorno.

 

 

Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

 

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