Spettacolo di grande attualità: The Pride con Zingaretti per parlare d’identità, amore e non solo al Rossetti
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- Pubblicato Martedì, 13 Dicembre 2016 09:56
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Trieste - Si deve alla sensibilità e all’intuizione coraggiosa di Luca Zingaretti, se The Pride di Alexi Kaye Campbell è dal 2015 sui palcoscenici italiani. Una sfida, quella assunta dall’eccellente artista, che da regista e interprete ha scelto di proporre uno spettacolo interessante ma portatore di
argomenti attualissimi e delicati. Lo spettacolo arriva al Politeama Rossetti, fra i titoli più attesi della Stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, mercoledì 14 dicembre alle 20.30 e vi replica fino a domenica 18.
Luca Zingaretti ne è il regista e il protagonista con Valeria Milillo e Maurizio Lombardi: completa l’eccellente cast Alex Cendron. I loro personaggi sono Philip, Silvia e Oliver: i protagonisti di The Pride però non sono tre, come potrebbe sembrare, ma sei, e ad essi si aggiunge un ulteriore personaggio. Perché The Pride intreccia continuamente due storie, ognuna delle quali è vissuta da figure che portano lo stesso nome e che da punti di vista diversi affrontano i medesimi temi: identità, solitudine, amore, omosessualità. Due storie, quindi, che si rinforzano l’un l’altra: autonome nel plot, ma strettamente legate per le problematiche trattate. Problematiche che si riflettono nell’una e nell’altra vicenda in un contrappunto che induce il pubblico a pensare, a porsi domande.
The Pride è enigmatico, avvincente, costruito splendidamente: opera di Alexi Kaye Campbell, autore greco-inglese che con questo testo ha esordito a Londra nel 2008, meritando subito i più prestigiosi premi per la drammaturgia e ovazioni da pubblico e critica.
Due stagioni più tardi The Pride è a Broadway, poi viene prodotto in Australia, in Corea, ed in una nuova edizione, nel 2013 ritorna nel West End per avviare da lì una tournée nazionale.
Luca Zingaretti lo porta in scena con successo da due stagioni sui palcoscenici nazionali obbligando gli spettatori a porsi interrogativi scomodi, ma urgenti per ciascuno: chi siamo, se siamo davvero diventati ciò che avremmo desiderato, come sono i rapporti interpersonali che abbiamo costruito, quali voragini di solitudine ci attanagliano.
Oltre al tema, è l’elevato livello artistico a calamitare il pubblico su The Pride: lo si evince dalla qualità del testo, dall’incisività della regia, dalla costruzione scenografica centrata, dal virtuosismo degli attori tutti impeccabili, nel difficile compito di “entrare e uscire” continuamente da personaggi diversi di cui tratteggiano caratteri e psicologie con coerenza e ricchezza di sfumature.
The Pride intreccia una vicenda che si svolge nel 1958 ed una che ha luogo nel 2015. Gli avvenimenti si susseguono, passando dall’uno all’altro tempo, dall’una all’altra ambientazione. Nel 1958, in un interno da middle class londinese, Sylvia – ex attrice reduce da un esaurimento nervoso – si appresta ad una serata speciale. Presenterà a Philip, suo marito, lo scrittore per l’infanzia Oliver, del cui libro lei sta curando le illustrazioni: l’incontro fra i due uomini però, avrà sviluppi perturbanti. Londra 2015. Una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con Philip, un fotoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, vuole capire perché Oliver sta sabotando una relazione tanto significativa. Il destino, il milieu, connotano le due storie in modo diverso, ma resta il fatto che in entrambe Philip, Oliver e Sylvia lottano disperatamente per quella che sperano sarà una vita più facile.
The Pride di Alexi Kaye Campbell va in scena nella traduzione di Monica Capuani, è interpretato da Luca Zingaretti – che ne cura anche la regia – e da Valeria Milillo, Maurizio Lombardi, Alex Cendron. Le scene sono di Andrè Benaim, i costumi di Chiara Ferrantini, le luci sono di Pasquale Mari e le musiche di Antonio Annecchino. La produzione è Zocotoco Srl.
Per abbonamenti “con le stelle” e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
L’anatra all’arancia commedia raffinata e divertente in scena al Rossetti
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- Pubblicato Mercoledì, 30 Novembre 2016 09:39
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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«L’anatra all’arancia è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi un modo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suo unico amore anche dopo 25 anni» racconta Luca Barbareschi, che ritorna ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dopo il grande successo ottenuto nel 2012 con Il discorso del re.
Va in scena la commedia da stasera, mercoledì 30 novembre alle ore 20.30 al Politeama Rossetti con replica in orario serale fino a sabato 3 dicembre, l’unica recita pomeridiana si terrà domenica 4 alle ore 16.
ll Politeama Rossetti per il cartellone Prosa propone uno spettacolo cult del teatro comico, titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita comicità con classe e attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale.
Anche regista, Barbareschi ha studiato per la pièce una moderna edizione, impreziosita da un cast di primi nomi: oltre a Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Ernesto Mahieux, Gianluca Gobbi e Margherita Laterza animano l’ingranaggio della commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia della drammaturgia con la precisione di una partitura musicale.
«Questa commedia ha una profondità ed un’intelligenza straordinarie – spiega il regista – ha la stessa potenza di Chi ha paura di Virginia Woolf? ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini».
Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che, come una sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus ex machina della storia.
L’imprevedibile piano di Gilberto, che al principio sembra sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquista lo spettatore con la simpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza, e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili
gioielli della concezione comica, trovano un banco di prova per nulla scontato.
«Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia. Parliamo di una macchina perfetta, di dialoghi d’autore, in cui si scandagliano l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia – prosegue Barbareschi. E aggiunge «l’happy ending arriva benefico dopo due ore di spettacolo durante le quali la psicologia maschile e quella femminile
permettono al pubblico di identificarsi con i protagonisti. Una volta riconosciuti i propri errori e quelli del partner, Gilberto e Lisa affermano ‘noi due non sarà mai perfetto lo sai, ma sarà noi due’».
In scena applaudiremo Luca Barbareschi nel ruolo di Gilberto Ferrari, Chiara Noschese nei panni di Lisa Ferrari. Ernesto Mahieux sarà Ernesto Russo, Gianluca Gobbi interpreterà Volodia Smirnov e Margherita Laterza sarà infine Chanel Pizziconi.
L’anatra all’arancia tratto dal testo The Secretary Bird di William Douglas Home andrà in scena nella versione francese di Marc Gilbert Sauvajon e nella traduzione di Luca Barbareschi che firma anche la regia.
Le scene sono di Tommaso Ferraresi, i costumi di Silvia Bisconti e le luci di Iuraj Saleri. Ha lavorato come Dramaturg Nicoletta Robello Bracciforti. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Eliseo e dalla Fondazione Teatro della Toscana.
Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
“Il sogno di Alice” interpretato dai giovanissimi attori della StarTs Lab va in scena al Rossetti
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- Pubblicato Lunedì, 28 Novembre 2016 22:54
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il sogno di Alice, che Adriano Braidotti ha tratto dal capolavoro di Lewis Carroll e consegnato al talento dei giovani allievi dell’Associazione Culturale StarTs Lab diretti da Luciano Pasini, va in scena alla Sala Bartoli, martedì 29 novembre alle ore 19.30.
Spettacolo che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia produce conl’Associazione Culturale StarTs Lab e la collaborazione della Provincia di Trieste – percorregioiosamente la città.
Dopo le repliche alla Sala Bartoli – fino al 4 dicembre – lo spettacolo si trasferirà al Teatro Sloveno dal 6 all’11 dicembre, nel segno della collaborazione che lega i due enti e che proseguirà nel corso della stagione con lo scambio e la coproduzione di altri spettacoli. Si regalerà in questo modo un “San Nicolò” originale al pubblico più giovane che frequenta quel teatro e che potrà gustare fino a tutto il ponte dell’Immacolata uno spettacolo per bambini e famiglie, fatto da bambini.
Infine, il 13 dicembre si farà ritorno al Politeama Rossetti per una matinée straordinaria in cui i giovani attori reciteranno esclusivamente per gli allievi delle scuole.
Una vera e propria tournée cittadina per i freschi talenti dell’Associazione StarTs Lab diretti da Luciano Pasini in un impegno teatrale vissuto “a 360 gradi”, dato che, come sempre, i giovani attori recitano, cantano, muovono passi coreografici, mostrando il frutto della preparazione alla scena che affinano guidati dallo stesso Luciano Pasini per l’educazione al movimento, da Noemi Calzolari per l’educazione al linguaggio e da Daniela Ferletta per l’educazione musicale.
Lo spettacolo del 2016, dopo i successi di Le avventure di Gian Burrasca, 20.000 leghe sotto i mari,Il Mago di Oz e Peter Pan, si ispira al capolavoro di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie: l’adattamento è curato da Adriano Braidotti, la parte musicale che arricchisce lo spettacolo si avvale dell’apporto creativo di Marco Steffé e – per i testi delle canzoni – dello stesso Steffè con Luciano Pasini.
Assieme alle tappe precedenti del Mago di Oz e di Peter Pan, Il sogno di Alice completa la trilogia sui percorsi iniziatici che conducono dall'infanzia all’adolescenza. Un tema molto affine alla sensibilità dei giovani interpreti dello spettacolo, che vi esprimono una metafora della loro crescita.
Quest’argomento, assieme alla riflessione sul sogno e sulla realtà che il celebre romanzo contiene, vengono espressi da Carroll attraverso un testo fitto di giochi di parole, filastrocche, enigmi e indovinelli logici e inventando un mondo di personaggi che sono entrati nell’immaginario dei bambini e degli adulti dal momento della pubblicazione, nel 1865.
Nello spettacolo, ritroveremo tutto questo universo onirico e divertente, a partire dal Bianconiglio sempre in ritardo che incuriosisce Alice. Seguendolo, la bambina s’introduce nella sua tana e cade in una profonda caverna… Molte avventure e incontri l’attendono nel mondo strano in cui è caduta: sfilano davanti ai suoi occhi increduli uno Stregatto, il Cappellaio Matto, una lepre parlante, un simpaticissimo Bruco, altri buffi animali e tutta la corte di una severissima Regina fissata nell’idea di “tagliare delle teste”…
«Il romanzo – spiega il regista Luciano Pasini – è stato destrutturato, creando così un percorso attraverso il quale i protagonisti e gli spettatori entrano in un “paese delle meraviglie” dove i concetti di spazio e di tempo sono irreali. Il racconto ci accompagna in un cammino favolistico sempre in bilico fra sogno e incubo, con un finale aperto all’immaginazione e ad ogni sentimento».
Tre cast si alternano nello spettacolo: vi hanno lavorato infatti, nel complesso una settantina di bambini e ragazzi che frequentano le attività del Laboratorio teatrale.
Anche per Il sogno di Alice si è rinnovata la collaborazione con il Liceo artistico “Nordio” di Trieste per la dimensione scenografica: proiezioni e costumi sono stati ideati dagli studenti delle classi III, IV e V sotto la guida dei professori Manuela Cerebuch, Carla Crevatin, Renzo Grigolon e Marianna Staiano. Le luci sono di Davide Comuzzi.
Gli allievi che partecipano allo spettacolo sono: Sara Aiello, Loris Alberti, Nassima Bakhti, Giulia Bernardi, Alessio Bernardi, Evita Bertolini, Vittoria Biloslavo, Enea Bordon, Daniele Bordon, Virgilio Bordon, Bianca Borghesi, Giorgio Borghesi, Laura Cecchelin, Susanna Cerna, Angela Cotterle, Daniele Cruciani, Federica Crulci, Matilde Deponti, Sara Despotovic, Erin Dorci, Federico Fachin, Marco Fachin, Nicole Fernandelli, Margherita Girardelli, Francesco Gutty, Leonardo Iurada, Caterina Lanza, Virginia Lanza, Giovanni Lesini, Sofia Maiola, Sofia Manetti, Elisa Manzin, Lorenzo Manzin, Matilde Marino, Giulio Marino, Rebecca Mattossovich, Ester Mauri, Petra Meneghetti, Costanza Monti, Sofia Rosie Myers, Gabriele Pacini, Giorgia Pandullo, Stefano Parmesan, Letizia Paschina, Margherita Pines, Luca Predonzani, Teresa Rabusin, Virginia Riolo, Luca Rocchi, Elisabeth Scherlich, Bianca Sibenik, Samuele Steindler, Jennifer Stigliani, Giovanni Tomasi, Caterina Trevisan, Gioia Turco, Angelica Valerio, Nicolò Venezia, Lorenzo Verga Falzacappa, Beatrice Vidi, Giorgia Vinci, Anna Vlacci, Sara Volpe, Giulia Zerjal, Caterina Zoppolato, Filippo ZoppolatoBianca Sibenik, Martina Stasolla, Samuele Steindler, Jennifer Stigliani, Riccardo Tamaro, Giovanni Tomasi, Caterina Trevisan, Gioia Turco, Angelica Valerio, Nicolò Venezia, Beatrice Vidi, Giorgia Vinci, Anna Vlacci, Caterina Vogrig, Sara Volpe, Giulia Zerjal, Francesca Zetto, Caterina Zoppolato, Filippo Zoppolato.
L’Associazione Culturale StarTs Lab, in seno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia forma al teatro giovani e giovanissimi. Si rivolge a bambini e ragazzi fra i 7 e i 16 anni che imparano ad amare il teatro proprio “facendo” teatro: un modo divertente e gioioso, concreto e affascinante di approfondire un mondo che invece è parte fondamentale della cultura.
I biglietti sono già in vendita presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e attraverso consueti circuiti e punti vendita. Ulteriori informazioni e acquisti on line sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
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