Per la nuova edizione del Trieste Film Festival: immagine di Andreas Franke - Aperta anche la campagna abbonamenti in promozione fino a Natale
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- Pubblicato Venerdì, 02 Dicembre 2016 10:37
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il Trieste Film Festival si terrà dal 20 al 29 gennaio 2017 e mentre l’organizzazione è al lavoro per completare il calendario degli eventi e il programma dei film ospiti è stata presentata in questi giorni l’immagine che accompagnerà la sua 28. edizione: poetica ed evocativa del grande legame tra la città e il mare, il Trieste Film Festival invita a scoprire un mondo sommerso, dove regna un’atmosfera magica e sognante.
Il gruppo Claimax, da molti anni collaboratore del Trieste Film Festival e referente creativo per la parte di produzione del Festival, ha quindi scelto di utilizzare, rielaborandola, l’opera dell’artista austriaco Andreas Franke, studioso di fotografia e graphic design, specializzato da oltre vent’anni nella fotografia di nature morte e fondatore dello studio Staudinger+Franke, la cui reputazione si è estesa ben oltre i confine austriaci e che vanta oggi ammiratori e clienti dall’Europa agli Stati Uniti.
In particolare l’opera scelta fa parte del progetto The Sinking World, una fascinazione per il mondo subacquatico diventato un concept creato da Franke nel 2010 e nato dalla grande passione dell’artista per la fotografia e le immersioni. Proprio nel 2010 in seguito ad una spedizione subacquea in Croazia a caccia di relitti austriaci Andreas fece alcuni scatti che una volta a casa gli risultavano mancanti di un “qualcosa”, che attraverso dei set in studio e la rielaborazione grafica sarebbero diventate le misteriose creature oggi protagoniste degli scenari acquatici di Franke.
Una bambina che gioca sott'acqua in un contesto quasi surreale rende bene l’idea che tutto sia possibile, basta avere dell'immaginazione, che non può che adattarsi perfettamente al mondo del cinema e al grande schermo, luogo fisico e metaforico dove tutto diventa reale e senza confini. «Questa immagine vintage con elementi grafici contemporanei suggerisce appunto il superamento dei confini, più che altro mentali, e ci invita a scardinare concetti acquisiti come sopra/sotto, dentro/fuori» spiega Max Mestroni di Claimax «offrendo in un sola immagine il lavoro che il Festival propone da anni: l’abbandono dei pregiudizi nei riguardi di una cinematografia che è ben lontana dall’essere naïf e che in questo momento è una delle più vive, contemporanee ed attuali nel panorama europeo. »
Il Trieste Film Festival aggiunge da quest’anno un’intera giornata di programmazione portando a 10 i giorni complessivi del suo calendario, per rendere visibile con ancora più determinazione un cinema altrimenti sommerso.
Con il lancio della sua nuova veste grafica si apre anche la campagna abbonamenti: sul sito www.triestefilmfestival.ittutte le informazioni per richiedere l’accredito al Festival che Alpe Adria Cinema ha deciso di offrire ad un prezzo speciale fino a Natale, con particolare attenzione riservata agli studenti e alle associazioni culturali e ricreative partner della manifestazione.
Cinema e Moda al Teatro Miela
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- Pubblicato Lunedì, 28 Novembre 2016 22:40
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La scelta di presentare al Teatro Miela una rassegna dal titolo "Collezioni Autunno/Inverno" dedicata ai creatori della moda ricade nel creare un rapporto tra creatività degli stilisti di modae cinema.
Trieste - Mercoledì 30 novembre alle ore 21 prende inizio la rassegnaCinema e Moda, collezione Autunno/Inverno che ci accompagnerà per quattro settimane al mercoledì e proporrà in lingua originale pellicole cult dedicate alle grandi icone della moda.
Il primo appuntamento è con Yves Saint Laurentinnovatore costante, un modernizzatore dell'immagine femminile.
La pellicola del regista Jalil Lespert, un biopic narra la vita e la geniale ispirazione del grande stilista. Nel 1957 Yves Saint Laurent ha soltanto 21 anni e tutti gli sguardi sono già su di lui, che ha appena assunto la direzione della più importante casa di alta moda in Francia, quella fondata da Christian Dior. Nel corso della sua prima sfilata, lo stilista conosce Pierre Berger, che diventerà il suo socio in affari e il suo amante.
Parigi, 1957. Yves Saint Laurent ha 21 anni e viene chiamato a prendere il posto del defunto Christian Dior nella cui maison ha già avuto modo di dar prova delle proprie qualità. Lo attende la prima collezione totalmente affidata alla sua creatività. Il successo ottenuto lo proietta ai più alti livelli della moda parigina imponendogli al contempo una continua pressione. Il ricovero per una sindrome maniaco-depressiva, in occasione della sua chiamata alle armi per la guerra in Algeria, fa sì che venga licenziato. Grazie al sostegno di Pierre Bergé, che ne diverrà il compagno e il factotum, lo stilista apre una propria casa di haute couture e YSL diverrà un marchio simbolo di eleganza e innovazione.
I film sono stati presentati negli ultimi anni in anteprima assoluta nei più importanti Festival Internazionali, creando dei veri eventi riportati da tutti i media. Al Teatro Miela saranno proiettati nella versione originale con i sottotitoli italiani.
La rassegna continuerà nel 2017 con il titolo Moda Collezione Primavera/Estate, dove verranno presentati altri film dedicati questa volta alle figure più curiose, rivoluzionarie, innovative, eccessive, creative e discusse della moda contemporanea come Vivienne Westwood, Alexander McQueen, Jean Paul Gautier, Martin Margiela.
Il Teatro Miela con questo primo appuntamento si pone come obbiettivo di indagare attraverso il Cinema le altre discipline artistiche e creative, faranno seguito infatti altri programmi nel corso dei mesi a venire, dedicati all’arte, all’architettura, al design, alla fotografia e a tutti i loro maestri che tali discipline hanno reso grandi nella storia contemporanea.
organizzazione: Bonawentura
Il Festival Trieste Science+Fiction: visto da noi
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- Pubblicato Domenica, 06 Novembre 2016 15:25
- Scritto da Daniele Benvenuti
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Trieste – Ormai volge quasi alla conclusione, la maratona del Festival Trieste Science+Fiction Festival, che quest’anno ha stupito come non mai. Dal Premio Urania d'Argento 2016 alla carriera, consegnato all’attore olandese Rutger Hauer, celebre per la sua interpretazione in Blade Runner di Ridley Scott e interprete di oltre ottanta film; all’intervento del Maestro Dario Argento, intervenuti a Trieste per presentare il restauro in 4K di Zombi (Dawn of the Dead) di George Romero, nella versione montata e curata all’epoca dal maestro del brivido italiano per il mercato europeo e con le musiche dei Goblin, eventi che hanno intrattenuto un pubblico accorso numeroso in un sold-out continuo.
L’attore Rutger Hauer, durante la conferenza stampa, ha risposto a varie domande e raccontato qualche curioso aneddoto. Come ad esempio, il suo particolare rapporto di lavoro sul set de La leggenda del santo bevitore diretto dal nostro grande regista Ermanno Olmi. Il regista, narra Hauer, sembrava una persona spesso assente, in realtà “era uno a cui non sfuggiva nulla e dirigeva i suoi film come se fossero una sinfonia”. Ricorda anche una volta in cui il regista, vedendolo all’inizio non proprio a suo agio, per quel ruolo a lui inusuale, gli disse: “fai finta che sia un film d’azione, vivi e recita il personaggio secondo il tuo animo e la tua fantasia”. Ammette che quel film toccò profondamente la sua anima.
Parlando poi del film che lo ha reso un’icona, dice che Blade Runner ebbe un altissimo numero di imprevisti e problemi tecnici ma, anche per questo, è diventato il film che è. Cita l’evento, per lui comico, della scena della colomba bianca che non voleva saperne di volare via - mentre lui, lentamente, spirava dopo aver pronunciato il famoso monologo:
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”
Scena poi risolta, dopo vari tentativi con la colomba, col montaggio. Hauer si è rivelato una persona semplice, molto disponibile e ironica.
Dario Argentoha portato in sala il restauro in 4K di Zombi di G. Romero (1978), nella versione montata e curata per il mercato europeo (presentato in anteprima al Festival di Venezia) mentre Luigi Cozziha presentato la versione definitiva del suo Blood on Méliès Moon, di cui aveva mostrato in anteprima proprio al Trieste SciFi Festival 2015 il work-in-progress.
Una storia reale, interessante e coinvolgente ambientata in Francia a fine Ottocento, che narra dell’inventore Louis Le Prince il quale, dopo aver brevettato una macchina che filma le immagini in movimento per proiettarle su uno schermo, scompare misteriosamente; da allora, di lui e della sua invenzione non si è saputo mai più nulla.
Tra i titoli in concorso, segnaliamo sabato 5/11 l’attesa anteprima italiana Monolithdi Ivan Silvestrini, svoltasi, sabato 5 novembre,thriller italo-americano tratto dal grafic novel di Roberto Recchioni (ospite assieme al regista), curatore di Dylan Dog. Fra quelli fuori concorso invece, per gli amanti dell’horror, consiglio di andare a vedere almeno uno dei due film del coreano Yeon Sang-Ho. Grazie alla Tucker Film abbiamo avuto il piacere di avere a questa kermesse - a partire dalle 17.30 di domenica - il regista che ha entusiasmato persino Cannes! Sempre domenica, sarà Alex Gibney a chiudere questa edizione del Festival 2016 col suo Zero Days, una storia di guerra informatica governativa, tema molto attuale che sta riempendo le pagine dei giornali più importanti del mondo proprio in questi mesi.
Buona visione !
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