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Mar11262024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Settima giornata per il Festival cinematografico sudamericano

Settima e ultima giorno per il Festival cinematografico sudamericano

Trieste – Domani venerdì 23 ottobre, si apre l'ultima delle giornate del Festival di Cinema Latino Americano durante la quale verranno proiettati i film in concorso per la sezione Ufficiale e per quella Contemporanea.

Le proiezioni si terranno unicamente all’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste.

Cinque sono i film in programma in questa giornata, per la maggior parte dei quali saranno presenti in sala registi o produttori. Uno di questi è l’evento speciale “Buscando a Simón Bolívar”, dedicato alla vita del rivoluzionario Simón Bolívar.

La giornata inizieràalle ore 11.00 con “Tu Y Yo”, di Natalia Cabral e Oriol Estrada. Il film ci porta in una casa nel centro di Santo Domingo e nella relazione fra La Doña, una vedova di 70 anni, e Aridia, la sua giovane domestica. Un rapporto pieno di tensioni e ambiguitàe tuttavia indispensabile per entrambe.

Alle 16.00, a presentare il film costaricano “Presos”, di Esteban Ramírez ci saràil suo produttore Gabriel González-Vega.

“Presos” ha per protagonista Victoria, una giovane, appassionata di ballo. Per Victoria avrebbe dovuto profilarsi una vita canonica, quella desiderata per lei dalla sua famiglia, ma anche dalla stessa società.

Ma la ragazza entreràin contatto con il mondo del carcere, questa esperienza la porteràa mettere in discussione i suoi limiti e la sua stessa libertà.

Poi alle 18.00 “La Once”, di MaitéAlberdi, un documentario incentrato su cinque signore ormai in làcon l'età, che ritualmente, da sessant’anni si ritrovano a bere il tèuna volta al mese, là interpretano e commentano l’attualitàe evocando il passato comune, si sforzano di dimostrare che sono ancora vive, dimenticando in quei momenti i mali che le affliggono.

Alle 19.30 è la volta di “O Prologo”, di Gabriel F. Marinho, documentario che affronta il tema dell’uso della propaganda politica attraverso il cinema e la televisione degli anni ‘60 in Brasile e svela la cultura dei vecchi cortometraggi proiettati prima delle programmazioni ufficiali nei cinema. Partendo dalle dichiarazioni dei professionisti coinvolti e dalle immagini d’archivio, il documentario racconta la storia del cinema documentale fatto nella prima metàdegli anni ’60. “El Prólogo”mostra come sia possibile manipolare la verità, senza necessariamente decidere di mentire, e di come lo spettatore sia responsabile dello sviluppo di una posizione critica su ciòche sente e guarda.

Conclude la serata, alle ore 21.30, l’evento speciale “Buscando a Simón Bolívar”, di JoséSánchez-H, che saràpresente in sala accompagnato dalla sceneggiatrice e produttrice Tina Datsko de Sánchez.

Tina Datsko de Sánchez, anche poetessa, vincitrice di quattordici premi Hopwood, medita sulla vita del rivoluzionario del XIX secolo, Simón Bolívar, la cui leadership visionaria ha liberato sei nazioni latinoamericane dalla Spagna. Mescolando metafora verbale e visuale, il film unisce opere d’arte originali, coreografie e musiche per rimandare lo spirito radicale di questo guerriero visionario.

Il film “O outro lado do paraìso” simbolo di una rivoluzione

Il film “O outro lado do paraìso” simbolo di una rivoluzione

Trieste - Ieri sera, 21 ottobre alle ore 22.00 al Civico Museo Revoltella è stato proiettato “O outro lado do paraìso”. Si tratta di una produzione brasiliana del 2014, in concorso nella sezione Ufficiale.

Film leggero, senza pretese, ma che nella semplicità trova un'essenza fondativa. La regia di Andrè Ristum è graziosa, nel senso che possiede grazia.

Gli effetti provocati dall'ascesa al potere della dittatura militare del 64', in Brasile, vengono delegati narrativamente allo sguardo di un ragazzo dodicenne.

Fernando, detto Nando cresce affiancato da una figura paterna innamorata della giustizia sociale, dell'eguaglianza tra gli individui. Antonio, il padre, dedica tutte le sue forze alla creazione di un futuro migliore in un Brasile alle soglie dell'industrializzazione. Nando scopre la politica, caratterizzata all'epoca dalle agitazioni sociali e dalle riforme promosse dal presidente Joao Goulart, rivelatesi poi tutte fallimentari. Nando diventa adulto quando scopre sulla propria pelle che le vite delle persone sono dominate dai paradossi.

Il film si apre quando la famiglia di Nando decide di trasferirsi dallo stato del Minas Gerais, zona agricola, alla neo fondata capitale Brasilia, vedendovi la possibilità di realizzare i sogni di una vita. Brasilia, smisurata cattedrale nel deserto, finirà presto col rivelare l'altra faccia del paradiso: i poveri restano poveri, e i ricchi sono ricchi. Non una sola, ma molte vite furono derise e calpestate durante il boom economico: le vite di tutti coloro i quali credettero che il progresso avrebbe rappresentato condizioni di vita più giuste per tutta l'umanità.

Sudo America da tutti i pori, perchè vi fu un momento storico dove si era immaginata un' unica America, figlia dei confini, ma che di confini non avrebbe avuto bisogno.Ma la terra promessa tanto agognata non si rivelò essere tale. Le dittature in Sud America furono il simbolo del fallimento delle politiche estere nordamericane in fatto di statalizzazione transfrontaliera.

100' minuti per raccontare poeticamente quei fatti che cambiarono le vite di tutti, in tutto il mondo. Ciò che avvenne a partire dagli anni 60' fu il primo vero fenomeno globale.

La fotografia, affidata a Hélcio “Alemao” Naganime, è basata molto sulla recitazione degli attori; è elementare, finalizzata alla descrizione esatta degli stati d'animo dei protagonisti.

La colonna sonora, curata da Patrick de Jongh, è animata dalle struggenti note della tradizione popolare, infinitamente sfaccettata in Brasile.

Il film è prodotto da Nilson Rodrigues e Luiz Fernando.

Continua la maratona del Festival del Cinema Latino Americano

Continua la maratona del Festival del Cinema Latino Americano

Trieste - La sesta giornata del Festival vede incontri e proiezioni. Alle ore 09.30 presso l'Aula Magna della Scuola Interpreti, in via Fabio Filzi 14 a Trieste, gli ospiti e giurati del Festival FARIDE ZERAN CHELECH cattedratica di Etica e Trattati giornalistici e fondatrice dell'Instituto Interdisciplinario de la Comunicación e Imagen de la Universidad de Chile e il compositore argentino OSVALDO MONTES  incontrano gli studenti e il pubblico. L’incontro sarà l’occasione per ripercorrere la loro vita professionale e anche confrontare i sistemi universitari dei due paesi.

Intanto dalle 11 riprenderanno le proiezioni dei film in concorso della Sezione Ufficiale e Contemporanea all’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste a cui si aggiungeranno nel pomeriggio altre in programma al Cinema dei Fabbri.

All’Auditorium apre la giornata alle ore 11 una proiezione della sezione Premio Mundo Latino: il film è Amancio Williams di Gerardo Panero, un documentario su una figura chiave dell’architettura moderna argentina quale fu Amancio Williams, riconosciuto e ammirato in tutto il mondo per la sua famosa opera "Casa Sobre El Arroyo". Il documentario narra la vita, l’opera e i progetti più emblematici dell’architetto, la sua relazione con Le Corbusier, le sue idee innovatrici e i motivi per i quali gran parte dei suoi progetti non si concretizzarono.

Dal pomeriggio alle ore 16 vengono ri-proiettati i film Corbiniano e La Sargento Matacho, già presentati nella giornata di mercoledì 21 ottobre.

Alle 19.45 è la volta della produzione argentino-paraguayana Contra Paraguay, di Federico Sosa su un catastrofico evento del XIX secolo ancora poco conosciuto per l’importanza che ebbe: la più grande guerra del Sud America, anche chiamata Guerra del Paraguay, con mezzo milione di morti e il quasi sterminio della popolazione guaraní.

Seguirà la proiezione Maximiliano, Sueños De Poder, di Franz L. Schmelze, che ricrea la vita di Massimilianod’Asburgo e le poco conosciute sfaccettaturedel carattere controverso, in

modo da farci avere una visione più umana dei diversi momenti della sua vita in Messico,

Francia e Austria.

Le proiezioni all’Auditorium del Museo Revoltella si chiudono alle 22.15 con Joselito di Bárbara Pestán Florás a cui seguirà un incontro con la regista.

In parallelo il Cinema dei Fabbri, grazie al successo ottenuto in sala dai film alla prima proiezione, proporrà nuovamente alle ore 17 Ayiti Toma, alle 19:00 Corbiniano e alle 21 O Outro Lado Do Paraiso, tutti in versione originale con sottotitoli italiani.

 

 

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