Sei giornate per un “Trieste Science+Fiction” mai così intenso
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- Pubblicato Giovedì, 29 Ottobre 2015 08:53
- Scritto da Sara Galiza
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Trieste – Si svolgerà dal 3 all'8 novembre 2015 la quindicesima edizione del festival internazionale della fantascienza “Trieste Science+Fiction”, con una maratona cinematografica mai cosìintensa, con una varietà di proposte da lasciare senza fiato, ben 22 le proposte, sempre organizzato e promosso da La Cappella Underground.
Trieste diventerà la capitale europea del cinema fantastico, ospitando la convention annuale della European Fantastic Film Festivals Federation (EFFFF) e la 19aGolden Méliès Ceremony in programma il 6 novembre. Per festeggiare la Golden Méliès Ceremony, Trieste Science+Fiction, il 6 novembre, alla Sala Tripcovich, presenta lo show dei Goblin di Claudio Simonetti, per i 40 anni di “Profondo Rosso”di Dario Argento, con la sonorizzazione dal vivo della pellicola. Iniziativa che li ha resi famosi in tutto il mondo, intitolata “Claudio Simonetti's “Profondo Rosso Live Soundtrack”.
Quest'anno a presiedere la giuria internazionale saràlo scrittore statunitense Joe R. Lansdale, protagonista anche di una masterclass, domenica 8 novembre.
La selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction presenta un'anteprima mondiale e una ventina di anteprime italiane, all'insegna della miglior produzione di fantascienza, fantasy e horror.
Verrà presentato in anteprima mondiale “Andron-The Black Labyrinth”di Francesco Cinquemani, con protagonisti Alec Baldwin, Danny Glover e l'icona pop Skin. Un gruppo di individui è prigioniero di un labirinto misterioso e letale. Non ricordano come ci sono arrivati nécome si chiamano. Dovranno trovare le risposte e affrontare un lungo viaggio, irto di pericoli, per scoprire il segreto di Andron.
In anteprima italiana saranno presentati: “Jackrabbit”, opera prima che segue le vicende di un'improbabile coppia di geni del computer, in un'epoca in cui obsoleti macchinari hanno sostituito le scintillanti tecnologie di oggi.
“Deathgasm”, spassosa e sanguinante avventura, in cui un gruppo heavy metal apre inavvertitamente i cancelli dell'inferno. “We are still here”, che segna il ritorno sul grande schermo delle case infestate. “The Survivalist”, dramma post-apocalittico. “Wyrmwood”, divertente zombie-movie australiano.
“Summer Camp”, che racconta di un'improvvisa epidemia di rabbia in un campeggio estivo. “Calculator”, che propone fantascienza russa in stile Hollywoodiano: dieci prigionieri condannati all'esilio sul pianeta XT-59 devono trovare la via per l'Isola della Felicità.
“No Man Beyond This Point”, ironico mocumentary incentrato su un mondo in cui le donne non danno piùvita a figli maschi. “Turbo Kid”, post-apocalittico e appassionato omaggio agli anni '80. “Howl”, creature movie di Paul Hyett, noto make up artist per “The Descent”e “Doomsday”. “Idyll”, primo film horror prodotto in Slovenia, in cui un servizio fotografico di moda si trasforma in una feroce lotta per la sopravvivenza.
“Crumbs”, primo film prodotto in Etiopia, mix di surrealismo, pop e critica alla globalizzazione. “Der Polder”, film che esplora i confini tra realtàe videogioco. All'insegna dell'anteprima italiana anche “Dark Star –HR Giger's World”, un tour guidato all'interno della casa del celebre artista, e “[REC]4: Apocalypse”, capitolo finale della saga.
Insomma solo l’imbarazzo della scelta.
Il costo dei biglietti èdi 5 euro per la singola proiezione, 10 euro per il biglietto giornaliero, i biglietti sono acquistabili esclusivamente nel giorno della proiezione. L'accesso alle sale èconsentito fino ad esaurimento dei posti a sedere. Per info: La Cappella Underground +39 040 3220551 –www.sciencefictionfestival.org
Tutti i vincitore del Festival Latino Americano
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- Pubblicato Sabato, 24 Ottobre 2015 23:47
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Siamo arrivati alla giornata conclusiva del Festival: domani, domenica 25 ottobre, i film vincitori della XXX edizione del Festival del Cinema Latino Americano verranno proiettati nuovamente dalle 11 di mattina fino a sera presso l’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste.
Intanto la serata ha visto un’inedita e originale esibizione, un connubio artistico nato a Trieste: il celebre compositore argentino Osvaldo Montes, in giuria nella Sezione Ufficiale, e il compositore triestino Silvio Donati hanno accompagnato con la loro musica un momento della Cerimonia di Premiazione di questa XXX edizione.
Infine, a conclusione della serata, Il DUO PASODOBLE 21, Michele Pucci (chitarra flamenca) e Alberto Chicayban (chitarra a 10 corde e voce) hanno interpretato come omaggio al Festival del Cinema Latino Americano "El Corazon al Sur" (Eladia Blazquez") e la milonga "Vuevo al Sur (Piazzolla & Pino Solanas") già parte dalla colonna sonora del film Sur, con il quale l'argentino Pino Solanas ha vinto il premio alla Miglior Regia a Cannes nel 1988. Una sorta di anticipazione del concerto che si terrà il 30 ottobre 2015 alla Chiesa Evangelica Luterana di Largo Odorico, un breve assaggio di una partitura suonata con lo strumento ideato da Leonardo da Vinci e costruito per la prima volta nel mondo dal liutaio friulano Mario Buonoconto.
Ecco l’elenco dei film vincitori.
Per la sezione ufficiale concorso: va il premio a “O Outro Lado Do Paraíso” di André Ristum (Brasile, 2014) per l recupero della memoria del Brasile degli anni 60’ attraverso uno sguardo umanista che invita a non smettere di inseguire i sogni.
Il premio speciale della giuria va a “La Once di Maité Alberdi”(Cile/USA, 2014): un saggio cinematografico sull’amicizia, sulla vecchiaia e sulla morte a partire da una lettura sorprendente.
Ancora a “La Once di Maité Alberdi” (Cile/USA, 2014) per la migliore regia per il suo sguardo lucido, audace e sottile attraverso una cinepresa che riesce a catturare la fragilità umana.
Migliore sceneggiatura a “Ayiti Toma di Joseph Hillel” (Haiti, 2013) per lo sguardo non convenzionale che rompe gli stereotipi sulla situazione di un paese integrando il recupero della sua ricchezza culturale e ancestrale.
Migliore interpretazione a Maju Souza (Brasile) in O Outro Lado Do Paraiso per la ricchezza dei registri utilizzati nel suo ruolo di attrice pre-adolescente con grande talento e versatilità.
Menzione speciale all’attore Tomás Pozzi, de El Secreto De Lucía, per la sua capacità di interpretare un personaggio molto emotivo e teatrale nella complessità di un ruolo che riesce a commuovere, trasmettendo le emozioni fondamentali della storia del film.
Migliore colonna sonora a Pauchi Sasakiper Perro Guardián Di Bacha Caravedo e Daniel Higashionna (Perú, 2014) per Motivazione della giuria perché uscendo dagli schemi scontati e tradizionali, enfatizza una fusion per lo più minimalista adatta allo sviluppo della trama.
Menzione speciale alla colonna sonora di O Outro Lado Do Paraíso per il lavoro di composizione di Patrick De Jongh, per l’integrazione della voce di Milton Nacimiento come uno strumento nell’orchestrazione della colonna sonora.
Premio del pubblico a Presos di Esteban Ramírez (Costa Rica) dove la protagonista protagonista Victoria, una giovane appassionata di ballo, il cui fidanzato la trascina verso lo stile di vita che la sua famiglia e la società pretendono che lei conduca. Grazie al lavoro entrerà in contatto con il mondo del carcere dove troverà una realtà che la porterà a mettere in discussione i suoi limiti e la sua stessa libertà.
Per la sezione contemporanea in concorso S. C. Recortes De Prensa di Nicolás Martínez Zemborain e Oriana Castro (Argentina. 2014) perché denuncia con vigore e dignità la dittatura e la repressione in Argentina e l’esilio. Perché perpetua la memoria della resistenza dei giornalisti perseguiti, consacrati nella leggendaria Sin Censura. Un tema di fondamentale importanza per l’America Latina di oggi. Un film realizzato in seguito ad una ricerca dettagliata, attraverso delle interviste suggestive e l’utilizzo di documenti d’archivio.
Menzione speciale a La Isla Y Los Signos di Randel Araoz per il suo linguaggio audiovisivo multiartistico, elaborato con molta cura.
Premio Malvinas a”O Outro Lado Do Paraíso” di André Ristum (Brasile 2014). La giuria degli studenti dei licei triestini Francesco Petrarca e Enrico e Umberto Nordio, ISIS G. Carducci, Liceo Dante Alighieri e Liceo Anton Martin Slomšek ha deciso di assegnare il premio Malvinas al lungometraggio brasiliano O Outro Lado Do Paraíso di André Ristum, in quanto esprime al meglio la lotta per i propri diritti e la speranza che la alimenta. Il film affronta l’argomento con delicatezza, attraverso lo sguardo di un ragazzino e fornisce informazioni riguardo a una tematica, a nostra opinione poco trattata, rappresentandola in modo completo. Si è particolarmente apprezzato l’invito a inseguire i propri sogni.
Premiazione Mundo Latino a “Queima Roupa” di Theresa Jessouroun (Brasile, 2014). La giuria composta da studenti del Collegio del Mondo Unito dell'Adriatico, con cui il Festival collabora da oltre 20 anni, conferisce il premio Mundo Latino a A Queima Roupa di Theresa Jessouroun, riconoscendola come l’opera che meglio tratta la tematica legata alla storia e al valore della memoria, sia della cultura latinoamericana che di quella universale.
Premio Arcoiris Radio bio bio a Soy Tambor di Mónica Simoncini, Cecilia Ruiz e Saniago Masip (Argentina, 2015)
Questo in dettaglio il programma dell’ultima giornata:
DOMENICA 25 OTTOBRE
AUDITORIUM MUSEO REVOLTELLA
Alle ore 11 PREMIO ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA:
Ayiti Toma di Joseph Hillel (Haiti, 2013)
Alle ore 16
PREMIO PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA:
Perro Guardián Di Bacha Caravedo e Daniel Higashionna (Perú, 2014)
Alle ore18
PREMIO ALLA MIGLIOR REGIA E PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA:
La Once di Maité Alberdi (Cile/USA, 2014)
Alle ore 20
PREMIO AL MIGLIOR FILM, PREMIO MALVINAS E PREMIO A MIGLIOR INTERPRETAZIONE:
O Outro Lado Do Paraíso di André Ristum (Brasile, 2014)
Alle ore 22
PREMIO DEL PUBBLICO:
Presos di Esteban Ramírez (Costa Rica, 2015)
Con “Joselito” la diversità può vincere
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- Pubblicato Sabato, 24 Ottobre 2015 16:16
- Scritto da Sara Galiza
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Trieste – Ieri alle ore 22.15 presso l'Auditorium del Civico Museo Revoltella èstato proiettatato il film “Joselito”, in concorso nella sezione Ufficiale del 30o Festival del Cinema Latino Americano. Si tratta di una produzione cilena del 2014.
Largo ai giovani viene subito da pensare. Pochi minuti prima della proiezione, a presentare il lavoro, c'erano il direttore del Festival, Rodrigo Diaz, e le due anime di questo film, la regista, Bàrbara Pestan Floràs, e la direttrice della fotografia e produttrice Javiera Vèliz, entrambe poco piùche trentenni.
Il film prende spunto da una storia realmente accaduta, un vicenda a tinte fosche, per la precisione un parricidio.
Siamo nell'isola di Aituy, un piccolo villaggio sull'isola di Chiloè. Si festeggia. Si celebra la festa di Gesùil Nazzareno.Joselito e suo padre, uomo senza nome, hanno deciso di non prendervi parte. Entrambe hanno subito una perdita, che li ha isolati, tanto nell'animo quanto nella realtà, per l'uno una madre, per l'altro una moglie; l'amore di una vita, si legge tra i silenzi che caratterizzano la figure del padre.
Il padre e il figlio sono inesistenti l'uno per l'altro, fardelli di una vita entro la quale nessuno dei due si riconosce più. Solo il fuoco della cucina e la legna, li vedono ancora uniti, in un muto dolore, troppo grande per trovare voce.
“Ito”e suo padre si allontanano sempre piùl'uno dall'altro, senza voltarsi indietro. Il dolore che li attanaglia nutre il rancore.
Mentre i giorni della celebrazione si avvicendano, come una giostra, verso la festante processione finale; anche per queste due vite lacerate c'èbisogno di scrivere la parola fine. A vincere saràcomunque la vita.
Opera prima, vince detto dal pubblico presente in sala, e se cosìè, tanto di cappello: perchéla pellicola mostra nelle immagini una volontàtesa alla ricerca cinematografica, tout court.
Quando sei giovane hai bisogno di immaginare che il diverso possa esistere, che tu lo possa prendere e mostrare a tutti.
Ricorda Paris Texas, di Wenders, la fotografia di questo film, alla ricerca solo di un'efficacia comunicativa. Emozionare attraverso l'immagine non èseplice, molti sono coloro i quali vi sono riusciti. Ma di fronte all'ennesimo tentativo, in un momento storico dove sembrerebbe che ci stiamo tutti arrendendo all'ovvio e al pensiero debole, vedere che la creativitàtrova proprio nella narrazione, una via d'accesso per la comprensione collettiva, al di làdi tutti i confini, èrivificante.
Tutto in questa pellicola, che non ha pretese, se non quella di raccontare una vicenda, èstudiato fin nel minimo dettaglio; èil risultato ènotevole. Non ottimo, ma mirabile, e quale miglior aggettivo per descrivere un film, se non questo?
La fotografia di Javiera Vèliz si concentra sul descrivere atmosfere: gli interni delle case, contrastano indelebilmente con le riprese degli esterni, ricche di luce fintanto da bruciare l'immagine.
La musica, invece, descrive i sentimenti dei personaggi: Diego Ridolfi, musicista e Ivan Gonzalez, tecnico del suono hanno lavorato di concerto, la musica compare sempre in relazione alla descrizione dell'umanitàche ancora abita i personaggi, mentre per il resto, i suoni sono solo quelli ambientali, crudi, che non lasciano scampo; e in questo ensamble il lavoro degli attori puòbasarsi sulla ricerca dell'infinitesimale, che cattura lo spettatore trasportandolo all'interno, della vicenda, dei personaggi, o di séstesso.
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