“Triestiner” a tutta Forza al Teatro Bobbio. Intervista al regista Emiliani
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Novembre 2014 20:03
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Trieste – Non si è fermato al libro Massimiliano Forza con “Triestiner. Storie di triestini che vivono a London” ma ha firmato l’adattamento teatrale insieme al regista di Giuseppe Emiliani, e debutterà in prima nazionale venerdì 21 novembre alle ore 20.30 al Teatro Bobbio, dove resterà in scena fino al prossimo 30 novembre.
Il libro arrivato alla cinquina finale del Premio Letterario “Regione del Veneto-Leonilde e Arnaldo Settembrini-Mestre”, oltre ad essere stato al suo debutto fra i più venduti in Friuli Venezia Giulia, è ora anche, pièce teatrale. Forza non si è fermato, nemmeno al luogo fisico del teatro, ma lo ha esportato, parlandone ai ragazzi del liceo classico Petrarca di Trieste nei giorni scorsi, su come sia messa mano al testo del libro per trarne un copione teatrale.
“Triestiner” è la storia surreale e poetica di una piccola comunità di triestini che nella capitale britannica conducono una sorta di esistenza bohémien. Quasi fossero incapaci di affrontare la realtà, i triestiner se ne inventano una del tutto personale, vivendo Londra quasi fosse Trieste, sforzandosi di replicare ogni particolare della quotidianità triestina, ritrovandola trasfigurata in una tassonomia personale che li riporta sempre lì, a Trieste, città amata/odiata ma di cui parlano di continuo, crocevia di insanabili e gustose contraddizioni, metro di misura del mondo, della superficialità e del disamore.
La regia firmata e condotta dal regista Giuseppe Emiliani ha riportato in scena il riadattamento, con l’occhio di chi fa questo mestiere con stile e alta professionalità, da tanto tempo. Abbiamo dialogato con lui.
Cosa l’ha portata a dirigere lo spettacolo "Triestiner" di Forza?
Il romanzo di Massimiliano Forza è dotato di uno stile brioso, teatrale. Ricco di sfumature: si passa dalla sottile crudeltà alla pungente ironia. Mi ha subito colpito la sua musicalità, il suo ritmo vivace. Mi ha subito catturato la capacità di Massimiliano di comporre con rapide pennellate un ritratto surreale di Trieste. Il romanzo è una poetica allegoria sulla triestinità.
Qual è stata l’immagine iniziale, se c'è stata, da cui è partito per mettere in scena la pièce teatrale?
Ho immaginato un vecchio regista che vuole mettere in scena quello che gli sta raccontando, con grande partecipazione emotiva, un giovane triestino che ha passato un periodo della sua giovinezza a Londra. Il narratore ricorda e rivive quel periodo condiviso con i suoi inseparabili amici: un vivace gruppetto di triestiner indolenti, sfaccendati, scanzonati, simpatici, in perenne fuga da Trieste, città imbalsamata… Trieste vissuta come amata e odiata matrigna. Trieste città-nido da cui si vuole scappare. Triestiner in perenne fuga, fragili, incapaci di trovare un luogo di serenità.
Si è concentrato di più su quale aspetto?
Vorrei restituire con lo spettacolo la sottile ironia mista a malinconia che domina il romanzo. Ho cercato di dare forma a personaggi perennemente in fuga o in attesa. Personaggi che vivono quasi sospesi, al limite… Personaggi sradicati che cercano ancora un’isola felice dove “stare”. Forse neppure a Cadice riescono a trovare la serenità del vivere perche forse sono “malati dentro”.
Da non triestino parla al pubblico triestino, cosa non da poco, per raccontare...?
Io amo molto Trieste. Pur da non triestino intuisco le sue contraddizioni, la sua “stranezza” intuisco il profondo legame dei triestini per la loro città e nello stesso tempo il loro desiderio di fuga. Mi piace molto il dialetto triestino. Una lingua vivace, pieni di colori e sfumature. I triestiner di Massimiliano Forza pur essendo a London non rinunciano a parlare il loro dialetto. E’ impossibile per loro tagliare quel cordone ombelicale linguistico che li lega indissolubilmente a Trieste. Per loro stare a Londra o in qualsiasi altra città sarebbe la stessa cosa. Ovunque vivrebbero la nostalgia del ritorno e, nello stesso tempo, il desiderio di fuga.
C’è qualche sfumatura che l'ha più emozionata di questo testo?
Questo testo, al di la di tutto, è una grande storia d’amore.
Credo che il pubblico abbia ancora bisogno di storie di amore…“Amori de ieri e de oggi, storie che no mori mai, storie che quando te son in leto e no te arivi a dormir, le xe la con ti, appese al tuo respiro, ferme in gola…”
Questo spettacolo è un affettuoso omaggio a Francesco Macedonio, al suo grande amore per il teatro. E’ un omaggio al teatro dove “basta una parola, un gesto,un nome: e come per magia “tuto riapppari…”
Giuseppe Emiliani firma la regia dello spettacolo che viene affidato al talento di Ariella Reggio e Virgilio Zernitz affiancati da Paolo Fagiolo, Marzia Postogna, Francesco Godina, Gualtiero Giorgini, Franko Korosec, Myriam Cosotti e Laura Antonini.
Le scene e i costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche originali sono di Massimiliano Forza con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin, il disegno luci di Bruno Guastini.
“Triestiner” è il secondo spettacolo in abbonamento della Stagione 2014/2015. Lo spettacolo rimane in scena, con delle repliche fuori abbonamento, fino a domenica 30, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30, riposo giovedì 27.
Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it.
Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.
Voce a Pasolini con la prova d’attore di Roberto Herlitzka al Rossetti
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- Pubblicato Martedì, 18 Novembre 2014 14:42
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Trieste – Da stasera, martedì 18 alle ore 21, fino a domenica 23 ritorna in scena allo Stabile regionale Rossetti Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, spettacolo pasoliniano prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Mittelfest 2013 e con il sostegno della Fondazione CRTrieste.
«Pasolini oggi è più vivo che mai. Si discute, ci si confronta, si litiga ancora sulle sue tesi, sulle sue previsioni, sulle sue metafore. Ma cosa direbbe Pasolini di noi, dei nostri tempi oscuri e confusi? E cosa direbbe di sé, della sua vita e anche della sua morte? Cosa lo spinse, ad esempio, a andare fino all’Idroscalo di Ostia quella tragica notte di tanti anni fa? Da queste domande è nata l’idea di questo spettacolo-monologo. Ho immaginato che improvvisamente, anche soltanto per un giorno, Pasolini tornasse tra noi e ci parlasse, con la stessa passione, la stessa lucidità d’allora, ma anche con quel distacco, quell’humour sottile di chi non è più coinvolto nelle cose terrene.
Compito tutt’altro che facile, perché dovevo a un tempo non forzare gli scritti e i pensieri del poeta ma anche lavorare di fantasia, e sia pure con la massima verosimiglianza, per colmare i vuoti inevitabili e riempire le pagine lasciate involontariamente bianche. Il monologo non è infatti una sequenza di testi pasoliniani, ma la riscrittura di brani, testi, pensieri della più diversa provenienza, rifusi e rielaborati fino a farne un testo assolutamente originale e autonomo».
Con queste parole, lo scorso anno, Gianni Borgna presentava il proprio attento lavoro di drammaturgia alla base di Una giovinezza enormemente giovane. Staroridnaria la prova d’attore di Roberto Herlitzka per la regia di Antonio Calenda. Lo spettacolo è stato recentemente registrato da Rai 5.
Una giovinezza enormemente giovane è un monologo presago, quasi divinatorio che da un lato evoca il pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso la sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisce la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico.
Lo spettacolo va in scena da martedì 18 a giovedì 20 novembre alle ore 21; venerdì 21 inizia alle ore 21.30, sabato 22 novembre nuovamente alle ore 21 e domenica 23 si terrà l’unica pomeridiana alle ore 17. I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito
Informazioni al: www.ilrossetti.it alla vendita on line.
Il Teatro a Leggìo degli Amici della Contrada presenta “Voci” di Renzo Crivelli
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- Pubblicato Lunedì, 17 Novembre 2014 08:26
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Trieste - Oggi, lunedì 17 novembre 2014, alle ore 17.30, presso il Teatro Orazio Bobbio, per la stagione di “Teatro a Leggio” organizzata dall’Associazione Amici della Contrada andrà in scena “Voci” un testo inedito del professore Renzo Crivelli, "pensato e voluto propio per Ariella" così ci confida lo stesso Crivelli.
Un testo particolare e toccante, che va a ritrarre le difficili pagine della storia recente di Trieste attraverso le vicende di una donna, Tina, una levatrice che si è trovata ad essere testimone, suo malgrado, di cambiamenti che hanno segnato profondamente la terra in cui viveva oltre che la sua stessa famiglia. La seconda guerra mondiale, le leggi razziali, le foibe, l’esodo giuliano dalmata, la portano a crescere in una realtà in cui le “voci” che la circondano non sono solo quelle dei bambini che lei aiuta a venire alla luce, ma anche di quella moltitudine di persone, tra cui i suoi cari, che hanno perso la vita e che continuano a starle vicine.
Sarà Ariella Reggio a dare vita al personaggio, con l’ausilio delle “Voci” di Gualtiero Giorgini e Myriam Cosotti. Le musiche dal vivo sono affidate a Tom Hmeljac. La regia è di Marcela Serli
L’ingresso alla lettura è riservato ai soci degli Amici della Contrada. Le sottoscrizioni all’Associazione possono essere rinnovate presso il Teatro Orazio Bobbio il giorno stesso della manifestazione, dalle 16.00 alle 17.00. La quota associativa è di euro 18 (15 per gli abbonati alla Contrada e 10 per chi presenta un nuovo socio).
Informazioni: 040.390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.amicicontrada.it.
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