"Stand Up Balasso" a San Daniele, un delirio di comicità fa sold out
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- Pubblicato Venerdì, 07 Novembre 2014 15:26
- Scritto da Timothy Dissegna
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San Daniele del Friuli (Ud) - Un microfono vintage, una sedia rossa accanto e, davanti, un teatro completamente esaurito. É iniziata così la stagione teatrale 2014/15 di San Daniele, organizzata dall'Ert e inaugurata dalla comicità di Natalino Balasso ieri sera.
In un Auditorium Alla Fratta sold out, con l'aumento degli abbonamenti del 30% quest'anno, il comico veneto ha portato in scena il suo attesissimo spettacolo "Stand Up Balasso". Un appuntamento che ha già fatto il giro di mezza regione, grazie all'Ente regionale teatrale e il Css, raccogliendo applausi e risate dal pubblico e critica.
Al centro del palco c'è lui, Balasso, in oltre due ore dove rimane in piedi (stand up, alzato, appunto) e racconta storie con una carica di humor a 220 Watt che non lascia scampo: in pochi minuti sei piegato in due dalle risate , in un teatro che "tuona" dal ridere. Da buon caro, vecchio cabarettista catalizza su di sé l'attenzione e non la molla più.
In una carrellata "non-sense" (anche se, alla fine, un senso c'è sotto sotto), l'attore rodigino sfodera racconti nati in oltre 10 anni di palcoscenici in tutta Italia. Dall'Iliade alla discesa di Cristo e San Pietro sul delta del Po, passando per l'Odissea e i mille dialetti veneti diversissimi tra loro e incomprensibili.
Comicità ma anche momenti drammatici, più cupi dove si riflette l'ombra di tutto questo ridere. Balasso sottolinea, tra il fragore degli applausi e dei sorrisi, gli aspetti di questo nostro mondo assurdo e lo fa con tutto il fiato che ha in corpo. Con usi della lingua velocissimi e intricati, ma magari un po' lungo con i tempi, lo spettacolo canta eroi e vili, doppie facce della stessa medaglia che tutti noi indossiamo.
Per Silvio Orlando nuova prova d’autore in “Il mercante di Venezia” al Teatro Verdi di Pordenone
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- Pubblicato Venerdì, 07 Novembre 2014 09:19
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Pordenone - In prima regionale, andrà in scena da stasera venerdì 7 a domenica 9 novembre, nel Teatro Verdi di Pordenone, lo spettacolo “Il mercante di Venezia” con Silvio Orlando, regia èdiValerio Binasco, in programmazione oltre a stasera, sabato alle 20.45 e domenica alle 16.
“Il mercante di Venezia”,una delle opere più famose e rappresentate di Shakespeare, nuova grande prova d'attore per Silvio Orlando – che alterna i ruoli teatrali alle interpretazioni cinematografiche con i più importanti registi italiani – nei panni di Shylock.
E’ un testo di straordinaria attualità, che tocca temi come intolleranza e razzismo, senso dell'etica, denuncia delle false apparenze e in cui prevale il potere del denaro. “Tutto si compra, tutto si vende, anche un brandello di carne umana, anche l’amore”.
A portarlo sul palco saràla Popular Shakespeare Kompany, nata in seguito al successo di Romeo e Giulietta (produzione Teatro Eliseo 2011, con Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan) che ha avuto il suo battesimo ufficiale con lo spettacolo la Tempesta all’interno del Festival Shakespeariano di Verona nel 2012. La compagnia ogni anno si impegna a mettere in scena un classico, con l’intento di continuare ad offrire al pubblico grandi testi, con modalità produttive nuove, che trasformino la crisi in occasione di rinnovamento e creatività.
Nella sua messa in scena si indaga profondamente nelle categorie di “bene” e di “male” fino a rimescolarle. “Nel Mercante – spiega il regista Binasco - tutto gira intorno a un gruppo di amici.Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. Il testo appare dunque come “una cupa contro-favola”, una storia che sembra una favola, ma che fa sorridere solo gli adulti, perché han perso ogni speranza. Noi non dobbiamo cedere a questa tentazione. Anzi: noi dobbiamo fare del mercante una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza. E queste sono le intenzioni.
Il Mercante alla fine è una commedia. Tuttavia a leggerlo si prova anche un certo cupo disagio. La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock, giusta o non giusta che sia, mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte.
In occasione dello spettacolo venerdì e sabato alle 19.30 tornerà anche l’happy hour curato dal Ristorante Moderno, con i prodotti del territorio e a chilometro zero di Confcooperative. Prenotazioni (a 9 euro) entro le 12 del giorno stesso allo 0434 29009 e informazioni in biglietteria (0434 247624).
Informazioni e aggiornamenti sul sito www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook e Twitter (@teatroverdipn), #unabellastagione, telefono: 0434 247624
Una contemporanea “Artemisa Gentileschi” messo a nudo nel rapporto padre-figlia
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- Pubblicato Giovedì, 06 Novembre 2014 07:18
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Trieste - “Artemisia Gentileschi scritto e diretto da Lino Marrazzo debutta alla Sala Bartoli dello Stabile regionale, domani venerdì 7 novembre e replica fino a domenica 9. Ripercorre la figura forte della pittrice e il suo morboso rapporto con il padre.
Un rapporto ricco di tensioni reso in scena da Fulvio Falzarano e Silvia Siravo. L’attualità dell’argomento fa della piéce un momento di riflessione legato ad un progetto contro la violenza sulle donne. Per questo motivo una replica in mattinée sarà riservata agli studenti delle scuole superiori”.
«Chi penserebbe che sopra un lenzuolo studiato di candori e ombre diacce degne d'un Vermeer a grandezza naturale, dovesse avvenire un macello così brutale ed efferato (…) Ma - vien voglia di dire - questa è la donna terribile! Una donna ha dipinto tutto questo? (…) che qui non v'è nulla di sadico, che anzi ciò che sorprende è l'impassibilità ferina di chi ha dipinto…» con quanto stupore il critico Roberto Longhi commentava, nel 1916, uno dei capolavori di Artemisia Gentileschi, Giuditta che decapita Oloferne.
In effetti gli studiosi intravvedono in questo ed in altri suoi quadri i segni del dolore e dell’odio provocati in lei da una grave violenza subita, ma anche gli indizi di una personalità emancipata e nonostante tutto forte.
Artemisia Gentileschi scritto e diretto da Lino Marrazzo con Fulvio Falzarano e Silvia Siravo e con gli effetti sonori di Maurizio Bressan, va in scena da venerdì 7 a domenica 9 novembre alle ore 21. Domenica 9 invece, come di consueto, la recita è solo pomeridiana con inizio alle 17. I pochi posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
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