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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Fare Teatro a Scuola secondo Noi” al via la 6^ edizione

“Fare Teatro a Scuola secondo Noi” al via la 6^ edizione

Udine – Tre giorni di incontri, laboratori e seminari sul rapporto tra la Scuola e il Teatro. È iniziato il conto alla rovescia per la sesta edizione di Fare Teatro a Scuola secondo Noi, la manifestazione organizzata dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, che si svolgerà dal 29 al 31 ottobre.

Nell’arco di pochi anni Fare Teatro a Scuola secondo Noi è diventato un momento di formazione, confronto e dialogo molto atteso da quegli adulti che a vario titolo si occupano di infanzia: insegnanti ed educatori, operatori culturali e teatrali, ma anche genitori e familiari che sono i primi mediatori e promotori  di un avvicinamento dei più piccoli ai linguaggi artistici ed espressivi, all’Arte e al Bello, come forma di conoscenza e di relazione con gli altri e il mondo.

“L’arte nelle mani” sarà il tema di questa edizione di Fare Teatro a Scuola secondo Noi e di tutte le attività del teatroescuola dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia per l’anno scolastico 2014/2015.  Nelle tre giornate di lavoro si susseguiranno incontri aperti al pubblico, laboratori brevi (atelier) per gli insegnanti e gli educatori della durata di 3 ore, seminari formativi per gli insegnanti ed educatori della durata di 6 ore. Il lavoro e la riflessione ruoteranno attorno al tema della trasmissione del sapere tra le generazioni e della traduzione in pratica delle conoscenze legate al mondo del Teatro e dell’Arte nel senso più ampio del termine. Si ricreerà una sorta di “bottega dell’artista” dove maestro e allievo lavoreranno fianco a fianco, in un rapporto di scambio reciproco.

L’inaugurazione ufficiale si terrà mercoledì 29 ottobre alle 10.30 con la presentazione della manifestazione e del programma. Interverranno il presidente dell’ERT Alessandro Malcangi, il direttore Renato Manzoniele coordinatrici del progettoSilvia Colle e Lucia Vinzi. A fare gli onori di casa sarà il presidente della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni daUdine Tarcisio Mizzau.

I lavori si apriranno ufficialmente nel pomeriggio alle 14 con l’incontro aperto al pubblico titolato “La tenda che è casa” condotto da Giorgio Strazzari, studioso di filosofia e cultura degli Indiani d’America e uno dei primi costruttori a livello mondiale di “Tipì”, la tenda a forma conica dei nativi americani.

Dalle 16.30 alle 19.30 si svolgerà l’atelier “Teo va a teatro… e scuola” condotto da Arianna Sedioli, esperta di formazione ed educazione musicale e sonora dei bambini. Nello stesso orario si terranno i primi incontri dei seminari “Pezzetti di colore” con Enzo Valentinuz, artista friulano specializzato in graffito su intonaco e affresco, e “La parola essenziale” con Claudio Milani, autore teatrale e attore vincitore del Premio Eolo 2012, sul tema della narrazione.

Giovedì 30 ottobre alle 14 si terrà l’incontro dal titolo “Il teatro si coniuga al presente. La documentazione dell’arte, memoria attiva nel presente” con Valter Colle, ricercatore, studioso ed editore in campo musicale e nell’ambito delle culture e tradizioni popolari.

Ricchissimo il programma del pomeriggio: alle 16.30 si svolgeranno gli atelier “La dimensione sonora del gioco” con Arianna Sedioli e “Ascoltare le emozioni” con il regista e autore teatrale Roberto Frabetti della compagnia La Baracca/Testoni Ragazzi di Bologna sul tema del teatro per la primissima infanzia. Sempre alle 16.30 si terrà il seminario “L’impronta e la traccia” a cura di “Le magnifici editrici”, casa editrice bolognese specializzata in opere d’arte in forma di libro.

 

Venerdì 31 ottobre alle 14 l’incontro sul tema “L’arte che comunica”, lezione-concerto con Fabio Caon, docente di Didattica della letteratura e comunicazione interculturale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Nel pomeriggio alle 16.30 si svolgeranno gli atelier “q.b. quanto basta per andare, stare e tornare a teatro”  sul progetto  di educazione alla visione e all’ascolto a cura dell’Associazione 0432 e dell’ERT-teatroescuola e “La presenza delle parole” con Massimo Somaglino sulla lettura ad alta voce.

La partecipazione agli incontri delle 14 è libera e gratuita mentre per gli atelier e i seminari delle 16.30 è necessaria l’iscrizione. Per ulteriori informazioni e iscrizioni contattare l’ERT allo 0432.224214 oppure all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per ulteriori approfondimenti sul programma visitare il sito www.ertfvg.it, sezione teatroescuola.

Fare Teatro a Scuola secondo Noi è organizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con il riconoscimento e il patrocinio del MIUR - Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca / Ufficio Scolastico Regionale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Friuli Venezia Giulia, Province di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, Comune di Udine, AIB - Associazione Italiana Biblioteche.

La manifestazione fa parte di “Appuntamenti a Teatro”, progetto rivolto alle scuole di Udine promosso e sostenuto dal Comune di Udine in collaborazione con il TIG Teatro per le nuove generazioni del CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG.

Rampini con “All you need is love”: l’economia spiegata con i Beatles al Verdi di Pordenone

Rampini con “All you need is love”: l’economia spiegata con i Beatles al Verdi di Pordenone

Pordenone - Federico Rampini, il noto giornalista e scrittore corrispondente da New York ed editorialista di Repubblica, con “All you need is love. L’economia spiegata con i Beatles”, sabato 25 Ottobre  al Teatro Verdi di Pordenone, dà il via a Storytellers il nuovo progetto che vede al centro “narratori” speciali, ognuno con un diverso modo di stare sul palco ma tutti accomunati da un profondo desiderio di raccontare per condividere:

Erano quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool povera degli anni Cinquanta. Non solo hanno rivoluzionato la pop music, ma in alcuni brani hanno “intuito” drammi e sfide dell’economia contemporanea. Dopo il successo di “Occidente estremo”, Federico Rampini torna a teatro – accompagnato sul palco questa volta da Roberta Giallo e Valentino Corvino - con un nuovo spettacolo: musiche e provocazioni, autobiografia e denuncia, utopia e cambiamento. Come rileggere la crisi economica e Immaginare un futuro migliore attraverso le canzoni indimenticabili di John, Paul, George e Ringo.

“Il mio modello di business? Sono i Beatles”. Così parlò Steve Jobs, il fondatore di Apple, uno che di business capiva qualcosa. Lui si riferiva soprattutto alla formula del collettivo che lo ispirava: vedeva i Beatles come un prodigioso moltiplicatore dei talenti individuali. Il quartetto più indimenticabile della cultura pop fu anche una start-up di successo. Proiettò quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool del primo dopoguerra, in una penuria da Terzo mondo, verso la stratosfera della ricchezza. Le loro canzoni, composte in un periodo di cambiamenti travolgenti come gli anni Sessanta, sono ricche di spunti per parlare di economia in modo semplice, divertente, provocatorio.

“Taxman” prefigura le rivolte fiscali. “Get Back” nasce come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. “When I’m 64” anticipa la crisi del welfare state da shock demografico. “Eleanor Rigby” e “Lady Madonna” evocano la nuova povertà che è in mezzo a noi. “Across the universe”, con il suo richiamo al viaggio in India dei Beatles, ricorda quell’ “orientalismo” che precedette la globalizzazione. “Yesterday” con il tema della nostalgia ci costringe ad affrontare domande difficili: davvero si stava meglio “ieri”? Chi stava meglio? Quando, esattamente?

I Beatles non furono degli ideologhi, le loro composizioni nascevano dall’intuizione, dall’emozione… e dall’aiuto chimico dell’Lsd. Ma la beatlemania si colloca nell’ultima Età dell’Oro per l’Occidente.

Usare una musica così universale, è un modo per accompagnarci con dolcezza lungo una riflessione obbligata. Al termine di questa crisi, emergerà un nuovo “pensiero forte”, che cambi le regole dell’economia come seppe farlo Keynes dopo la Grande Depressione degli anni Trenta? Quali terapie innovative spuntano all’orizzonte? “Revolution”, una delle canzoni più politiche dei Beatles, ci riporta a un’epoca dove la gioventù abbracciava l’utopia egualitaria del marxismo, dal Maggio ’68 parigino alla Rivoluzione culturale maoista in Cina. Vent’anni dopo, la caduta del Muro di Berlino consegnò il mondo intero all’egemonia del pensiero unico neoliberista: da Shanghai alla Silicon Valley. Oggi tornano al centro dell’analisi economica le diseguaglianze sociali, con analisi di lungo periodo come quelle del francese Thomas Piketty che scatenano un enorme interesse negli Stati Uniti, la patria del capitalismo 2.0.

Non è certo voglia di tornare… “Back in the U.S.S.R.”, e ritrovarsi daccapo nell’Unione sovietica, come scherzavano John Lennon e Paul McCartney. Ma la fantasia e la creatività che affascinarono Steve Jobs, oggi sono indispensabili anche per rigenerare l’analisi economica. Facendolo su una colonna sonora dei Beatles, certamente si seppellisce ogni pregiudizio contro la “scienza triste”.

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook e Twitter (@teatroverdipn), #unabellastagione, telefono: 0434 247624

Torna al teatro Rossetti di Trieste il musical "Magazzino 18" di Simone Cristicchi

Torna al teatro Rossetti di Trieste il musical

Trieste - Torna a Trieste, nel corso della sua fittissima tournée 2014-2015, al Teatro Rossetti, "Magazzino 18" di e con Simone Cristicchi, scritto con Jan Bernas, diretto da Antonio Calenda; sarà in scena alla Sala Assicurazioni Generali dal 6 al 9 novembre prossimi, accompagnato dall'Orchestra della Mitteleuropa del Friuli Venezia Giulia.

Così Cristicchi racconta la genesi di questo spettacolo: "sono sempre partito da grandi silenzi: quelli del manicomio, delle miniere, delle guerre mondiali. Dal giorno in cui, due anni fa, attraversai il vecchio portone del Magazzino 18, sono stato ossessionato dal silenzio imbarazzante che respirai lì dentro, tra le masserizie degli esuli in fuga dalla Jugoslavia dal 1947".

"L’esodo di italiani cancellati dalla storia. O la vicenda pressoché sconosciuta dei cosiddetti “rimasti”, che fecero la scelta opposta. La guerra di invasione voluta dal fascismo. Poi, le foibe e la strage di Vergarolla, la più grave mai accaduta in Italia. La piccola Marinella Filippaz, morta di freddo nel Campo profughi di Padriciano nel 1956. Il sogno infranto dei 2000 monfalconesi che credevano in un sol dell’avvenire che poi non è mai sorto, ma si è spento nel lager titino di Goli Otok. “Ci chiamavano fascisti, eravamo italiani…”"

"Con l’aiuto di Jan Bernas, mi sono immerso nell’umanità sconvolta da questo uragano della Storia, un esodo che le ideologie hanno strumentalizzato fin troppo, un dolore che non può avere un colore politico, ma solo rispetto; una storia che in qualche modo aspettava e meritava di essere narrata e cantata, dopo settant’anni di oblio".

In questa produzione, per Simone Cristicchi "è un grande privilegio essere diretto dal maestro Antonio Calenda, con cui abbiamo pensato lo spettacolo come una sorta di “musical-civile”, un’opera di “educazione alla memoria” in cui interpreterò vari personaggi, canterò i brani inediti scritti per lo spettacolo, accompagnato dalla grande FVG Mitteleuropa Orchestra diretta dal maestro Valter Sivilotti, e un coro di 40 ragazzi".

Il pubblico seguirà l’avventura di uno sprovveduto archivista romano, inviato dal Ministero a redigere un inventario; incontrerà lo “spirito delle masserizie” e gli altri protagonisti nascosti tra gli oggetti. Video proiezioni, musica, canzoni e fotografie accompagneranno il pubblico verso un finale che è un tributo alle vittime, e nello stesso tempo la visione di un futuro possibile.

Un testo che non fa sconti a nessuno, e che proprio in virtù di questo si prefigge una auspicabile pacificazione tra le parti. Per andare finalmente avanti, insieme! Come dice Claudio Magris: "La memoria è la libertà dall’ossessione del nostro passato".

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