Matteo Oleotto nuovo direttore artistico della Contrada.
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- Pubblicato Martedì, 02 Settembre 2014 21:52
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Trieste - Si può proprio affermare “La Contrada…Un’altra Storia!”, come recita il claim scelto per la Stagione di Prosa 2014/15. Non solo per le novità del cartellone degli spettacoli, ma è stata annunciata anche la nuova Direzione Artistica del Teatro a pochi mesi dalla scomparsa del regista e autore teatrale Francesco Macedonio, fondatore e storico direttore artistico della Contrada-Teatro Stabile di Trieste.
Ad affiancare Livia Amabilino arriverà ora il regista Matteo Oleotto. A sottolineare il valore dell’arrivo di Oleotto è Livia Amabilino che sottolinea come: “Questo è il momento di dare fiducia alla generazione dei trentenni, soprattutto bravi, ironici e coraggiosi come Matteo, il teatro inoltre ha bisogno di contaminazioni, e le competenze cinematografiche di Matteo potrebbero risultare un valore aggiunto.”
“Quello che mi auguro - sostiene Oleotto - è di riuscire a fare portando un po’ di visionarietà a teatro. Sono felice che questa proposta mi sia arrivata da un teatro che è radicato nel territorio, in linea quindi con la mia filosofia.”
Ultimo successo di Matteo Oleotto il suo lungometraggio “Zoran, il mio nipote scemo” con Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prasnikar, Roberto Citran. Prodotto da Transmedia (ITA) in coproduzione con Staragara (SLO), distribuito da Tuckerfilm ha ottenuto numerosissimi premi e riconoscimenti Ad oggi il film ha partecipato a 75 festival in tutto il mondo ed è stato acquistato dai seguenti paesi: Germania, Austria, Portogallo, Spagna, Inghilterra, Scozia, Svizzera, Russia, Ucraina, Lituania, Estonia, Lettonia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Grecia, Australia, Messico, Argentina.
Franco Fontana : a Udine in visita per il grande successo della sua personale
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- Pubblicato Martedì, 02 Settembre 2014 12:53
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Udine: forte del successo che la sua mostra sta riscuotendo alla galleria Modotti, il fotografo modenese Franco Fontana, artista di fama internazionale e firma prestigiosa di riviste e quotidiani di tutto il mondo, sarà eccezionalmente a Udine per una conferenza in programma domenica 7 settembre alle 18 in sala Ajace.
A dare il benvenuto al celebre fotografo, che sarà introdotto dal giornalista Fabio Amodeo della rivista Arte, sarà l’assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone. Proprio in virtù del successo ottenuto dall’esposizione “I colori di Franco Fontana” nell’ex mercato del pesce, che tra il 5 luglio e il 31 agosto ha registrato oltre 3 mila presenze, l’amministrazione comunale, d’accordo con l’artista, ha deciso di prorogare l’apertura della mostra dal 7 al 21 settembre. “Grazie alla felice collaborazione con il CRAF – sottolinea Pirone – anche nei prossimi anni cercheremo di proporre alla cittadinanza occasioni di incontro con questi interpreti d’eccellenza della fotografia contemporanea. Fa piacere constatare l’apprezzamento per questa rassegna espositiva e siamo onorati di poter ospitare qui a Udine un artista del livello di Franco Fontana, che potrà rispondere direttamente alle domande e agli spunti proposti dal pubblico”.
L’esposizione, curata da Silvia Bianco e aperta a ingresso libero, presenta il mondo dell’artista, capace attraverso la fotografia di interpretare la realtà andando oltre quello che lo sguardo può cogliere. Fontana, infatti, “mette in posa” paesaggi, edifici, corpi, coglie la luce che li colpisce appiattendo i volumi e le ombre che creano geometrie. Il percorso espositivo in mostra a Udine presenta una selezione tratta della collezione di fotografie acquisita dal CRAF nel 1995, immagini di paesaggi, paesaggi urbani, piscine.
Una retrospettiva che ripercorre la carriera di Fontana dal 1961 al 1997 con immagini dei vari temi da lui trattati e approfonditi. Il modenese Franco Fontana, classe 1933, ha incominciato a fotografare a livello amatoriale nel 1961 svolgendo ricerche estetiche, le più note delle quali sull'espressione astratta del colore. Nel 1963 ha esposto alla Terza Biennale Internazionale del Colore a Vienna; l'anno dopo Popular Photography pubblicò, per la prima volta, due delle sue immagini accompagnate da un testo di Piero Racanicchi. Nel 1965 alla Società Fotografica Subalpina di Torino e nel 1968 alla Galleria della Sala di Cultura di Modena ha allestito le sue prime mostre personali. Fontana è diventato fotografo professionista nel 1976 ideando uno stile basato essenzialmente sul colore.
Nel 1978 ha presentato Skyline, la prima delle sue innumerevoli monografie. Da allora Fontana ha guadagnato fama internazionale esponendo in tutto il mondo le sue opere incentrate sull’armonia dei colori e delle forme semplificate al massimo. Dagli anni Settanta ad oggi ha realizzato più di quaranta libri in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Stati Uniti e Giappone ed ha esposto le sue opere in oltre quattrocento mostre personali e collettive in musei e gallerie di tutto il mondo. Sue opere appartengono a importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Fontana negli anni Novanta ha realizzato numerosi workshop e progetti fotografici, in particolare sulle Lagune di Grado e Marano, su Aquileia, Osoppo, Venzone e Valvasone ed è stato docente al progetto educativo per bambini delle scuole elementari di New York realizzato con il Solomon Guggenheim Museum di New York.
Ha ottenuto importanti riconoscimenti e premi, in Italia e all'estero. Ha firmato numerose campagne pubblicitarie, ha collaborato e collabora con riviste e quotidiani: Time-Life, Vogue USA, Vogue France, Il Venerdì di Repubblica, Sette, Panorama, Epoca, Class, Frankfurter Allgemeine, New York Times. Ha tenuto workshop e conferenze all'estero e in numerose città italiane, ha collaborato con il Centre Georges Pompidou e con i Ministeri della Cultura di Francia e Giappone. È direttore artistico del Toscana FotoFestival. Nel 2006 il Politecnico di Torino gli ha conferito la laurea honoris causa in Design. Dal momento che l’accesso all’incontro è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili è consigliata la prenotazione telefonica al numero 0432/414742 o via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La mostra, come ricordato, sarà aperta a ingresso libero fino al 21 settembre con i seguenti orari: venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20. Per informazioni: PuntoInforma 0432 414717
Novecento, a Gorizia dibattiti e incontri sul lato umano della storia
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- Pubblicato Martedì, 02 Settembre 2014 11:01
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia - Novecento, ultima centinaia prima del fatidico mille ma anche uno dei secoli più movimentati della storia dell'uomo. Dall'assassinio dell'arciduca Ferdinando a Sarajevo fino alla rivoluzione di Franco Basaglia in Italia che chiuse i manicomi, passando per la Liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale e la resistenza antifascista tra la Spagna e il nostro Paese.
Temi sicuramente non semplici da trattare, ma che aprono una finestra grande un secolo su come nascono idee, luoghi comuni e modi di sentire che ancora oggi, anni 2000, viviamo senza accorgecene completamente. É così che l'associazione culturale Forum Per Gorizia ha deciso di dare vita a un ciclo di conferenze e dibattiti per affrontare questioni storiche, sociali, filosofiche e psicologiche del secolo scorso con criticità.
Il tutto si chiamerà "Novecento Inedito" e andrà dal 9 settembre al 28 ottobre, presso la sede dell'associazione in via Ascoli 10/A a Gorizia, di fronte alla Sinagoga ebraica. Nome non scelto a caso, perché l'oggetto dell'interesse degli incontri è proprio il lato nascosto di quel periodo storico, il "backstage culturale" da cui sono nati i grandi avvenimenti che hanno caratterizzato il ventesimo secolo.
Come il primo appuntamento, 9 settembre alle 17.30, "Un'epoca senza rispetto" ossia il pensiero irredentista davanti alla guerra e al nazionalismo. Sarà ospite Fulvio Pappuccia dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel FVG di Trieste. Oppure il dilemma per chi curava chi durante la Liberazione, "Uomini e donne che soccorrono" il 30 settembre alle 17.30 in collaborazione con l'ANPI di Gorizia. Saranno presentati i diari di Giuseppe Veniva, "Ricordi della lotta di liberazione sul Carso goriziano" a cura di Aldo Rupel, e di Maria Antonietta Moro, "Tutte le anime del mio corpo. Diario di una giovane partigiana". Sarà inoltre proiettato il trailer del film "Women on the border" di Erika Rossi.
E ancora altri incontri incentrati sull'umanità nella storia, più che essa stessa. Si finirà il 28 ottobre alle 17.30 con "Per una storia di anarchici a Monfalcone", su chi fossero coloro che si posero contro la guerra sul fascismo nel Monfalconese. Ospiti i ricercatori Luca Meneghesso e Marco Puppini. Tutti i dibattiti saranno a ingresso libero, per ulteriori informazioni visitate il sito forumgorizia.blogspot.it.
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