Cultura
Spettacolore: la mostra di Cristian Mocchiutti inaugura alla Cantina del Roncal a Cividale
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- Pubblicato Giovedì, 13 Dicembre 2012 11:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Inaugura sabato 15 dicembre, alle 11.30 la nuova mostra Cristian Mocchiutti. La Cantina il Roncal, a Colle Montebello di Cividale del Friuli ospiterà le tele dell'artista udinese fino al 27 gennaio.
Cristian Mocchiutti, ha iniziato a sentire il bisogno di dipingere fin da giovanissimo. Autodidatta, sperimenta e confonde i materiali, ma soprattutto si esprime sempre seguendo l’istinto, guardando e cercando intorno a sé una dimensione nella quale poter trovare quella calma e quella realizzazione che si chiama armonia pittorica.
Avvicinatosi dapprima al mondo della musica ben presto ad esso ha affiancato, con maggior passione, la pittura.
I suoi occhi guardano il colore con l’ingenuità di un fanciullo ma non per questo sono meno attenti di quelli di un adulto, con quella semplicità e immediatezza che è propria del pittore.
Passaggi di colore pieni di sonorità e di atmosfera, privi di dramma, disperazione o di aggettivazioni iperboliche ma pregni della sua natura naïve che si ribella nell’armonia dei suoi colori, nella ricercatezza tonale delle sue girandole d’autunno mescolate con spatola a volte leggera altre veloce come se l’autore stesse suonando un pezzo rock con la sua adorata chitarra.
Ed è la musica infatti che traspare dalle tele e affascina delicatamente grazie alla piena armonia tonale portando un momento di serenità che, in un periodo caotico e oscuro, brilla di una rara, dolce fiducia nel domani.
Distilleria Pagura, la Grappa d'Artista dedicata a Buttazzoni
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Martedì, 11 Dicembre 2012 18:55
- Scritto da redazione fvgnotizie
Zoppola (Pordenone) - Tredicesima edizione per la bottiglia denominata “Grappe d’Artista” proposta dalla distilleria Pagura di Castions di Zoppola, storica realtà del territorio del Friuli Occidentale nata nel 1879. Quest’anno il protagonista dell’opera, realizzata in ceramica a produzione numerata e limitata fino ad esaurimento, è Arrigo Buttazzoni scomparso recentemente e interprete originale dell’espressione visiva friulana e di una ricerca artistica capace di rappresentare la complessità delle sensazioni del proprio tempo attraverso un linguaggio fascinoso e riflessivo.
L’iniziativa è stata presentata all’interno della distilleria presente la famiglia Pagura (Dora,Gianna e Lindo unitamente ai coniugi)con la partecipazione del sindaco di Zoppola Angelo Masotti Cristofoli che ha elogiato lo spirito da “bottega artigiana rinascimentale” e del critico d’arte Alessandra Santin che ha ricordato la figura di Arrigo Buttazzoni “vero artista friulano che racchiudeva elementi significativi della contemporaneità e della tradizione friulana. Un anticipatore dell’iperrealismo”.
La moglie dell’artista, Sandra Cupini, ha ringraziato per “il grande dono che la famiglia Pagura ha fatto alla figura di mio marito e a me”.
La bottiglia Grappa d’Artista 2012 rappresenta una sintesi di paesaggio fra realismo e fantasia.
Nella foto un momento della presentazione della bottiglia dell’artista Buttazzoni.
Banafsheh Rahmani e Gianni Maria Tessari all’Itis
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Mercoledì, 05 Dicembre 2012 10:09
Trieste - All’interno del progetto “Uno + uno”, domani giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 18, all’A.S.P.ITIS di via Pascoli, a Trieste, si inaugura una doppia mostra con le tele dipinte di Banafsheh Rahmani messe a confronto e in dialogo con le opere di Gianni Maria Tessari. A percorre la loro arte gli stessi autori che hanno dialogato con noi.
L’ artista Banafsheh Rahmani è nata a Teheran nel 1972, si è dedicata all' arte fin dagli studi superiori. Laureata all'Università d'Arte e d'Architettura Azad di Teheran, al corso di Laurea di Pittura, si è specializzata in seguito in Ricerca sull' Arte. Ha insegnato pittura all' Istituto per lo sviluppo intellettuale dei ragazzi e degli adolescenti e all' università Azad di Teheran. Si è trasferita in Italia nel 2004 per proseguire gli studi e si è laureata presso l' Università degli Studi di Trieste in Storia dell' Arte.
Gianni Maria Tessari nasce a Carmignano di brenta PD nel 1949. Vive tra Torino e Bassano del Grappa. Nel 1998 pubblica il suo libro d’artista “Città Quadro”. Tra il 2003 e il 2005 partecipa al Video Festival di Ascona e Monti diretto da Lucio Cabutti. Nel 2006 e nel 2007, partecipa ai Video Festival “Video Dia Loghi” diretti rispettivamente da: Willy Darko e Lorena Tadorni; Willy Darko e Olga Gambari.
Ad entrambi abbiamo chiesto curiosità sul loro modo di concepire l'arte e la loro arte, Rahmani ha risposo così:
Per lei dipingere è il suo modo di stare al mondo o la sua forma nel mondo? Nel dipingere trovo la mia libertà. E' così che voglio vivere.
L'esecuzioni delle opere, come nella scrittura orientale, diviene un valore di per sé e come tale si manifesta e prende corpo nelle opere stesse, così dicono di lei. Si ritrova? Dipingo veloce, agendo più con l' anima e con le emozioni che il quadro in formazione mi trasmette. Questo vale soprattutto per gli acquerelli, dove il gesto non ammette errori e non dura più di un minuto. Come un haiku.
Ci sono soggetti ricorrenti nelle sue opere? Sicuramente sono presenti le condizioni sociali e psicologiche dell’ uomo contemporaneo sia nella quotidianità che in situazione estreme. Dipingere le figure può sembrare prevedibile ma le forme in cui vengono racchiuse non sono mai scontate. Comunque l’artista rappresenta e preferisce non argomentare lasciando l' opera aperta all' infinite interpretazione di chi la guarda.
Gianni Maria Tessari ha risposto così:
Cos è per lei dipingere? Uso la pittura come strumento per ottenere una maggiore comunicazione tra il mio Io e il mio essere più profondo e per comunicare con le persone che, in qualche modo, si avvicinano alle mie opere.
Soggetti preferiti nelle sue rappresentazioni e quali tecniche predilige ? Dipingo ambienti urbani. Negli ultimi anni prediligo le fabbriche per la loro contemporaneità sociale ed economica e, nello stesso tempo, per il loro “essere luoghi altri”, come le sale d’aspetto, ad esempio. Luoghi che, o non hanno tempo, o sono fatti di un tempo “differente”. Dipingo anche una scrittura che non possiede un significato verbale, ma che può evocare possibili significati, antichi o futuri poco importa, offrendo emozioni profonde ma anche possibili piaceri estetici. Emozioni e piaceri non così distanti tra loro come potrebbe sembrare.
Le mappe appaiono nei suoi quadri con l’intento di condurre lo spettatore in un luogo preciso, una sorta di filo d Arianna...? Cosa vuole trasmettere? Le “mappe” si riferiscono a possibili “percorsi”: topografie di città, tubazioni che conducono liquidi o gas, canali neuronali. Tutto è comunicante, anche se spesso non riusciamo a comunicare o usiamo la comunicazione in modo “distorto”, più o meno consapevolmente e molte volte colpevolmente. La “scrittura”, le “mappe”, le “linee delle fabbriche”, la “città”, rappresentano elementi, in un modo sicuramente non perfetto, della infinita Struttura dell’Universo e del Tempo. Le figure, appena abbozzate, di esseri umani che appaiono all’interno del quadro, sono testimonianze (in dissolvenza?) di tempi vissuti o che verranno, e a quel punto saranno già vissuti, d’una consapevolezza che non si può “fermare”. Il mio tentativo è quello di offrire, a me stesso e a chi avrà voglia di osservare i miei quadri, alcuni elementi visivi che aiutino ad ampliare il proprio orizzonte mentale per ottenere una maggiore percezione della grandezza, in tutti i suoi aspetti, della vita e dell’esistente, tentando, in questo modo, di rallentare lo “scivolare” via del presente.
Nella serata inaugurale il brindisi sarà offerto da Azienda Agricola Škerk. La mostra è stata realizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, e in collaborazione con Colombo art design, Darko’s Store, Soft-in s.r.l. - software per sistemi industriali - Beinasco (TO). La data di chiusura è prevista per il 28 febbraio; orario di visita: da lun a ven dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
La prima immagine opera di Rahmani con "Contact", 2011, olio su tela, 100x70. L'altra di Tessari con "Fabbriche", 2012, olio su tela 70x100.
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