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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Il falso in arte: ciclo di conversazioni organizzato dal Circolo iniziative culturali di Pordenone

Il falso in arte: ciclo di conversazioni organizzato dal Circolo iniziative culturali di Pordenone

Pordenone - La storia del falso in arte: un lungo racconto che affonda le radici nelle antiche pratiche di bottega e si è quasi sempre legato a opportunità di mercato. Oggi, in tempi di assoluto prevalere dell’apparenza, falso e autentico sono due categorie prossime a scomparire. Può dirsi lo stesso anche nel campo della produzione artistica e della sua analisi critica? A giudicare dai recenti miracolosi ritrovamenti delle ossa di Caravaggio o di perduti dipinti di Leonardo, parrebbe di sì.

“Vero o falso”, XIII edizione del ciclo di conversazioni d’arte proposte dal Centro Iniziative Culturali Pordenone, cercherà  di ripercorrere alcune tappe significative dell’arte che non c’è e di quella che dovrebbe esserci, intrecciando riferimenti romanzeschi e cinematografici alla storia dell’arte costruita sui documenti visivi e testuali, per giungere a una contemporaneità nella quale – spiega il curatore del ciclo, il critico d’arte Fulvio Dell’Agnese - "l’autenticità sembra essersi staccata da cose e persone come le ombre dai loro corpi in un film di Dreyer".

Nella Sala Appi del Centro culturale Casa Zanussi di Pordenone, “Vero o falso?” partirà martedì 5 febbraio, alle 18.00, con un incontro dedicato a “I fantasmi di Giorgione, Duchamp e il Whistler posticcio di Mr. Bean: l’idea proteiforme di falsificazione artistica”; il corso proseguirà martedì 12 febbraio, sempre alle ore 18.00, con “La doppia vita di Vermeer”; martedì 19 febbraio sarà la volta di “Critici, antiquari e falsi maestri senesi del Novecento” e infine, martedì 26 febbraio, spazio a “Il falso mediatico. Spot di “storia” contemporanea dell’arte”.

Come di consueto gli incontri prevedono proiezioni di diapositive e video e ampie indicazioni bibliografiche. “Vero o falso”, dunque: e se Mr. Bean, forse il più amato scansafatiche della National Gallery, si mettesse nei panni di Monna Lisa? "Mr. Bean, falso e impacciatissimo storico dell’arte – commenta Fulvio Dell’Agnese - rovina irreparabilmente il prezioso dipinto che avrebbe dovuto con grande ufficialità presentare e dunque lo sostituisce con una sua riproduzione, che, esposta dietro un solido vetro antiproiettile, nessuno incredibilmente riconoscerà come tale: il marketing di costruzione dell’evento riuscirà ad inibire negli spettatori la capacità di trarre autonome conclusioni dalla propria esperienza visiva".

Già, ma se anche dietro la spessa teca del Louvre, su cui schiaccia quotidianamente il naso una marea di turisti, ci fosse un poster, in luogo della Gioconda? "Per l’estetica del ‘900 non sarebbe poi così grave – replica ancora Dell’Agnese - a giudicare dalle provocazioni che proprio su una copia della Monna Lisa, capolavoro feticcio, vennero osate già nel 1919 da Marcel Duchamp, innescando un processo di progressiva dissociazione del concetto stesso di “originalità” da quello di “artisticità” dell’oggetto. Lontani – nell’ottica dei nipotini d’oggi del grande dadaista – i tempi in cui l’idea di multiplo, in arte, aveva appena cittadinanza – e sottaciuta – nelle logiche di conduzione d’una “bottega”, sfiorando come refolo di vento le decine di Madonne col Bambino uscite dall’atelier di Giovanni Bellini, o proiettando il “fantasma” di un Giorgione prematuramente scomparso su non poca parte della pittura veneta del primo ‘500".

È richiesta una quota di partecipazione al corso di 10 euro, da versare presso la segreteria del Centro Iniziative Culturali Pordenone. Ingresso gratuito per gli iscritti all’Università della Terza Età di Pordenone 2012/2013.

Informazioni: Centro Iniziative Culturali Pordenone, Via Concordia 7 Pordenone  0434 553205 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.centroculturapordenone.it   

Trieste: mostra su Dracula con la partecipazione dell'Associazione Donatori Sangue

Trieste: mostra su Dracula con la partecipazione dell'Associazione Donatori Sangue

Trieste - L’Associazione di Amicizia Italo-Romena Decebal di Trieste promuove e realizza, con la collaborazione del Comune di Trieste, Area Cultura e Sport, Servizio Promozione e Progetti Culturali e con il patrocinio del Consolato Generale di Romania a Trieste, una mostra sulla figura di Vlad Tepes Dracula.

L’esposizione, a cura di Ervino Curtis, intende presentare al visitatore la figura di Vlad Tepes Dracula nel suo duplice aspetto, storico e fantastico. Già allestita con successo al Castello di Ragogna nell’estate del 2012 con la collaborazione del Comune di Forgaria nel Friuli (Udine), si articola in quattro sezioni: storia della Romania, usi e costumi della tradizione romena, figura storica di Vlad Tepes, figura letteraria e “folkloristica” di Dracula il Vampiro. Il raccordo tra la figura storica e quella letteraria del sanguinario principe transilvano vissuto nel XV secolo è il celebre romanzo Dracula dello scrittore irlandese Bram Stoker, cui è dedicato uno spazio in mostra.

Vi si potranno ammirare, oltre a un corposo apparato didascalico, carte geografiche dal XV al XVII secolo, stampe, oggetti d’artigianato, libri. Tra gli oltre 100 oggetti della sezione dedicata alla produzione attuale su Dracula il Vampiro si trovano film, fumetti, francobolli, oggetti ricordo, vini e liquori, musica e curiosità.

La mostra si inaugura sabato 2 febbraio, alle ore 11.30, nella sala Umberto Veruda di palazzo Costanzi (piazza Piccola 2), alla presenza di Ric. Cosmin Dumitrescu, Console Generale di Romania a Trieste, e sarà visitabile, a ingresso libero, fino a domenica 17 marzo 2013 tutti i giorni con orario feriale e festivo 10-13 / 17-20 (info: +39 040 675 4068 / 4701; www.triestecultura.it).

Durante l’apertura della mostra sarà presente in sala U.Veruda l’Associazione Donatori Sangue per fornire al pubblico materiale informativo sulle attività e l’importanza della donazione di sangue.

Arte triestina in mostra ad Oaxaca (Messico) per iniziativa dell'associazione Gruppo78

Arte triestina in mostra ad Oaxaca (Messico) per iniziativa dell'associazione Gruppo78

Trieste - 36 artisti dell’Associazione culturale triestina Gruppo78 approdano in Messico nel gennaio 2013. Un evento che rende omaggio ad un’associazione che per ben 34 anni ha affrontato le alterne fortune della cultura in Italia, senza demordere, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere l’arte del nostro tempo nel mondo.

Essa fa parte di un progetto più grande, quello di intraprendere uno scambio tra l’espressività contemporanea italiana e messicana, lanciando un ponte culturale tra i due paesi al di qua e al di là dell’oceano Atlantico. Un'occasione di incontro, di conoscenza, di collaborazione per la promozione di progetti comuni che impegnino artisti così distanti tra loro, di diversa matrice sia cultuale che storica, ma anche con punti di convergenza.

Trieste in particolare offre lo spunto di un ineludibile legamestorico, attraverso la vicenda di Massimiliano d’Austria che ha costruito il suo “nido d’amore” a Trieste, a Miramare, per poi trasportarlo a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, inseguendo il suo tragico destino che lo ha portato alla morte in un luogo così sradicato dal suo contesto mitteleuropeo.

A questa mostra del Gruppo78 a Oaxaca, e poi a Torreon al Museo Arocena, corrisponderà di seguito una grande mostra di artisti messicani a Trieste - per rinsaldare il ponte - nel luogo più appropriato per un evento del genere - il Castello di Miramare appunto, alle ex Scuderie.

All’inaugurazione sarà presente anche il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini (in forma privata) dando lustro così a questa massiccia presenza artistica triestina a Oaxaca, la città d’arte per eccellenza del Messico. E insieme ci sarà pure il sindaco di Oaxaca Luis Ugartechea, a confermare la reciproca volontà di proficuo scambio culturale, e non solo, tra le due città, tra i due paesi, Italia e Messico.


A Oaxaca espongono i seguenti artisti:

Elisabetta Bacci, Giuliana Balbi, Serena Bellini, Isabel Carafi, Daniela Cecatti, Paolo Cervi Kervischer, Pierpaolo Ciana, Roberta Cianciola, Manolo Cocho, Cecilia Donaggio, Fabiola Faidiga, Paolo Ferluga, Lucia Flego Roberto, Daniela Frausin, Guillermo Giampietro, Adriano Gon, Kaartik, Lucia Krasovec Lucas, Cristina Lombardo, Ivana Maksimovic, Olga Micol, Lucio Perini, Paola Pisani, Elisabetta Porro, Massimo Premuda, Donato Riccesi, Giordano Rizzardi, Daniel Romero, Sonia Squillaci, , Erika Stocker, Cristina Treppo, Paola Vattovani, Giancarlo Venuto, Femi Vilardo, Elisa Vladilo, Elisa Zurlo

Il gruppo attuale ha un’anima certo composita - osserva Maria Campitelli nel testo introduttivo del catalogo - che oscilla dalla pittura alla video-art, dalla fotografia all’installazione, dalla fiber-art all’espressività performativa e corporea, al design di movimento nello spazio, all’arte pubblica e ambientale, secondo i canoni pluralistici propri dell’attuale ricerca artistica.

Soprattutto secondo un canone di libertà sconfinata che sormonta i distinguo linguistici, avvalendosi di volta in volta di quegli strumenti che appaiono più idonei ad esprimere un’idea.

Il concettualismo in senso lato, i significati “altri” oltre il visibile, una pregnanza socio-politica, attraversano spesso queste espressioni che nascono dalla contingenza, dall’osservazione di una realtà spesso negativa, ingiusta e contradditoria, ma anche dall’introspezione e dal sogno.

La mostra è accompagnata dal catalogo.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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