Cultura
"Keith Haring Extralarge", proposte natalizie per grandi e piccoli. Le nostre foto
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Martedì, 25 Dicembre 2012 19:40
- Scritto da Serenella Dorigo
Udine – "Keith Haring Extralarge", la mostra aperta da settembre, prosegue fino a metà febbraio per poi partire alla volta di Parigi. Un evento di sicuro interesse per un assaggio di arte contemporanea anche durante le festività.
Arteventi propone delle visite guidate per il pubblico adulto tutte le domeniche di apertura della mostra, alle ore 17.00. Per i più piccoli, "Rosso Haring", il laboratorio delle feste per famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni, venerdì 28 dicembre alle 16 e venerdì 4 gennaio alle ore 16.
Dedicato invece agli adolescenti "Fumetti alla Haring", laboratorio di fumetto per ragazzi dagli 11 ai 14 anni, a cura del fumettista Marco Blasuttig, sabato 5 gennaio alle 15. E il 1° gennaio audioguide gratuite e panettone il pomeriggio.
Molto suggestivo anche il luogo scelto per "Keith Haring Extralarge”, la ex chiesa di San Francesco, dove le opere si collocano a meraviglia. Icona della cultura contemporanea, Haring compone queste opere nel 1985 in tre giornate di quasi ininterrotta attività, di cui egli stesso disse: “Sono metafore: l’immagine che rappresento può essere molte cose nello stesso momento. Se non sapessi che sono i Dieci Comandamenti si potrebbe anche leggere una storia diversa”.
Aggiunse: “Convivere con una malattia mortale ti dà una prospettiva del tutto nuova sulla vita”. Inchiodato alla croce dei primi sintomi dell’HIV, che lo porterà alla morte, Haring non smise mai di incarnare la figura del vero dissacratore, pur restando profondamente spirituale ed umano.
Haring rappresenta uno dei vertici indiscutibili della pittura contemporanea: nato nel 1958 in Pennsylvania, approdò in seguito a New York per specializzarsi negli studi. Qui, accanto a Jean-Michel Basquiat, fu l’artefice delle più significative evoluzioni dell’arte degli anni Ottanta. Capace di confrontarsi ottimamente con pittura, performance, installazioni e collage, anche grazie al suo impegno sociale, Haring divenne, e resta, una formidabile icona.
Esperienza personale, spiritualità, società dello spettacolo: ecco la mirabile sintesi che ha mosso Haring nel comporre la serie "The Ten Commandments" che Gianni Mercurio, in collaborazione con Bianco&Nero, porta nella Chiesa di San Francesco a Udine accompagnata dall’altro grande capolavoro, "The Marriage of Heaven and Hell".
Insieme rappresentano un’intensa esplorazione di un mondo sublimato in grafia dinamica, nel quale le forze del male e del bene incidono sulla stessa realtà in un connubio di vortici e forze contrapposte.
Ecco di seguito la nostra galleria fotografica:
Info:
Ex Chiesa di San Francesco Largo Ospedale Vecchio, 1 - Udine
Apertura: fino al 15 febbraio 2013. Dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 20.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00
Biglietto d'ingresso intero: 11 euro; ridotto: 8 euro; scolaresche: 5 euro
Per i bambini sotto gli 8 anni l’ingresso alla mostra è gratuito.
Prenotazioni Segreteria museale: 345 6454855; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La mostra è aperta anche il 1º gennaio.
Per festeggiare, audioguide gratuite nella mattinata e panettone per tutti nel pomeriggio.
Giambattista Tiepolo, creatività e marketing: un genio versatile alle soglie della modernità
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- Pubblicato Martedì, 18 Dicembre 2012 21:41
- Scritto da Roberto Calogiuri
Passariano di Codroipo (Ud) – Sessanta tele e ottantadue disegni che coprono cinquant’anni di attività e abbracciano l’esperienza creativa sorprendentemente multiforme e varia del più grande pittore del '700 europeo: Giambattista Tiepolo a Villa Manin di Passariano. La mostra sarà aperta fino al 7 aprile 2013.
L’itinerario nelle sale della villa è articolato con la consueta precisione didattica e cura nell’illuminazione. Lentamente svela, documenta e valorizza una vivacità creativa e una curiosità poetica che non ha lasciato inesplorata nessuna via espressiva e coincide, nella proclamazione d’intenti dell’artista veneziano, con una delle prime dichiarazioni esplicite di marketing strategico.
Infatti, tra le varie citazioni tratte dagli scritti di Tiepolo e riportate sulle pareti delle sale, risalta in particolare una: “Li pittori devono procurare di riuscire nelle opere grandi, cioè in quelle che possono piacere alli Signori nobili, e Ricchi, perché questi fanno la fortuna de’ Professori, e non già l’altra gente, la quale non può comprare Quadri di molto valore. Quindi è che la mente del Pittore deve sempre tendere al Sublime, all’Eroico, alla Perfezione”.
E così fu. Qualora i curatori abbiano voluto individuare una peculiarità, se non inedita almeno riposta nella tradizione critica, hanno ottenuto una buona riuscita. La dimostrazione risiede nell’intelligente scelta dei capolavori del grande pittore da cui emerge molto chiaramente quali e quanti interessi culturali egli sapesse coltivare e alimentare per la soddisfazione delle richieste dei committenti: l’accorgimento fu di combinare, in maniera spregiudicata e moderna, la ricerca della perfezione espressiva con le richieste di mercato.
In questo percorso, nessun campo della cultura umanistica contemporanea gli fu estraneo: dal mito greco romano a quello biblico, dalla storia antica alla letteratura, dalle scene di vita quotidiana alle allegorie ai ritratti. Il tutto senza rinunciare a una vena canzonatoria e sarcastica con cui commenta alcuni soggetti - come a esempio “Danae” e il ciclo di Pulcinella - o l’autoironia con cui, talvolta, ritrae se stesso.
Stupire, sedurre e affascinare - più che commuovere e intenerire - sono le coordinate che orientano l’impulso creativo di Tiepolo. E l’accento melodrammatico e dinamico delle sue figure, sempre di sicuro effetto, lo confermano. In verità la conferma viene anche dal fatto che le sue prestazioni artistiche furono giudicate troppo care dall’emissario del re di Svezia.
Naturalmente, da non dimenticare l’eccezionale genio prospettico per cui Tiepolo passò alla storia, anche questo documentato - oltre che in molte grandi tele - in alcuni soprarchi e, particolarmente, nel Palazzo Patriarcale di Udine che fa parte integrante della mostra cui è collegata con un servizio navetta.
Ma, a completare il “triangolo” tiepolesco del Friuli Venezia Giulia, non si può tacere la collaborazione col Museo Sartorio di Trieste che ha prestato quaranta tra disegni e bozzetti che abitualmente sono conservati nel capoluogo giuliano in una sala climatizzata. Il centinaio di disegni rimanenti sono anch’essi allestiti in una mostra aperta fino al 7 aprile 2013.
Quindi più che una rassegna, una celebrazione del genio pittorico, il festeggiamento di una capacità espositiva e narrativa tanto del Sublime e dell’Eroico, quanto dello sfarzo scenografico e del sapiente uso dei segreti della visione, del colore e della luce.
Se Tiepolo tese a raggiungere la Perfezione, di cui parla, nella dimensione eccezionale, questo è facilmente constatabile nella colossale “Santa Tecla”, una pala alta sette metri e larga quattro, montata su un telaio concavo.
Al di là delle dimensioni, forse uno dei momenti più emozionanti è proprio lo scorcio improvviso di questo capolavoro dal ballatoio del salone centrale e la sensazione di pastosa tridimensionalità che emana. Un esempio, per chi ancora non la conoscesse nelle sue possibilità più ardite, della magia misteriosa della pittura. Lezione che, a conclusione della sua luminosa carriera nella città di Madrid, seppe trasmettere a Goya.
Roberto Calogiuri
Un modo nuovo per dire: “Buon Natale 2012”
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Lunedì, 17 Dicembre 2012 20:44
Trieste – Otto gli autori che esporranno domani, martedì 18 dicembre alle ore 18.30, alla Illyteca di via Einauidi. A far mettere insieme Elisabetta Bacci, Fabio Fonda, Annamaria Iodice, Claudio Massini, Maurizio Morassutti, Luigi Tolotti, Antonio Sofianopulo, Gloria Tronkar non è stato solo l’interesse espositivo, ma soprattutto, l’ intento di lanciare una sfida per far dialogare l’arte con l’ambiente e con i cittadini. E per farlo usano le loro stesse opere collocandole, per un breve periodo, all’interno degli spazi commerciali di via Einaudi.
I quesiti che pongono sul tavolo sono: “Possono gli artisti partecipare, attraverso le opere a un processo in cui i cittadini siano spronati a leggere la città e il territorio in cui vivono non solo come luogo di scambio e relazioni personali, ma anche come un insieme di intrecci dove, riflessione e creatività si possano fondere con il lavoro quotidiano? - ed anche – E’ possibile pensare alla città, con le sue vetrine, le sue insegne, le sue strade come un immenso lavoro collettivo, come un percorso joyciano nel quale perdersi, per ritrovarsi di fronte a un’opera singolare e ben individuata? Quale ruolo può giocare l’artista nella formazione di questo ponte dialogico? Come poter catalogare o intervenire in questo substrato economico che è la vita quotidiana, con le sue esigenze minute, inquadrandole e superandole con un balzo creativo?”
Queste e tante altre le domande da cui parte un gioco di relazione, costruito come una ragnatela di collaborazioni e di intersezioni. Voci diverse impegnate all’interno di un progetto comune che sarà utile per documentare non solo il gesto creativo di ogni singolo artista o di ogni singola opera, ma anche il luogo di lavoro, lo spazio della quotidianità.
Così, inserite nell’ambiente di lavoro, le opere dialogheranno con un ambiente del tutto diverso dal cosiddetto “white cube” o dalla parete asettica del museo e questo non solo per permettere la fruizione di una testimonianza estetica a un pubblico di non addetti ai lavori, ma anche per generare una sovrapposizione di segni linguistici che non potrà fare altro che portare a un risultato di stratificazione linguistica o di disseminazione creativa. In questo modo si unirà un’operazione di alto profilo culturale con una di stretta promozione economica: il negozio dove abitualmente si vendono delle merci, anche grazie alle opere di questi otto artisti, avrà la possibilità di essere visto sotto una nuova luce ed entrerà in un circuito promozionale diverso. In parallelo alle opere esposte nei negozi di via Einaudi, verranno abbinate delle cartoline che saranno donate ai clienti e ai visitatori della mostra.
La manifestazione che va sotto l’egida di “Buon Natale 2012”, coordinata da Roberto Vidali per conto dell’Associazione Juliet, è stata sostenuta dalla Camera di Commercio di Trieste e vede coinvolti i negozi: Ara e Stonefly, Vista Più, North Sail, Illyteca, Edicolè. Le opere rimarranno in situ fino al 20 gennaio 2013. Per ulteriori info: 329 2229124
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