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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

“Quiproquò” di Francesca Zucca al Twins Club.

“Quiproquò” di Francesca Zucca al Twins Club.

Trieste - Sabato 14 dicembre 2013, a partire dalle ore 19.00, al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste - via Economo 5, I piano - ci sarà la vernice della mostra di Francesca Zucca composta da una sequenza di carte e tele incentrate su una serie di miniracconti del quotidiano.

“Il lavoro di Francesca Zucca – come sottolinea il curatore Roberto Vidali -  è in presa diretta e ravvicinata: prima di approdare alla tela procede per appunti e schizzi dal vero che possono richiamare alla mente gli studi analitici di Géricault. Poi, da questo culto per il dettaglio, da questo istinto realistico, l’autrice procede per velature, quasi a far sì che la stratificazione della materia, nel suo sedimentarsi e asciugarsi, possa divenire il registro di una scansione temporale chiamata a sostenere l’intero impianto dell’opera. Lo sguardo lavora sempre in piano ravvicinato, con un taglio e una incorniciatura dell’immagine che tende spesso a spiazzare l’osservazione della scena, rendendola talvolta di difficile lettura o comprensibilità. Se si dovesse parlare di tecnica fotografica, staremmo a parlare di zoom e di lenti addizionali, un modo questo non solo per avvicinare e ingrandire l’oggetto da raffigurare, ma anche un procedimento per azzerare la profondità spaziale e per togliere solidità corporea alle singole figure.

In definitiva possiamo affermare di trovarci in presenza di una narrazione realizzata per segni minimi, quasi a voler evidenziare un sentimento del quotidiano, un po’ come in Vuillard. Infatti, per un certo qual aspetto analitico di questo lavoro potremmo perfino riferirci alle istanze della pittura post-impressionista, ovviamente senza alcuna pretesa di indagine o di sperimentazione sullo spettro cromatico”.

Nelle opere di Francesca Zucca se dovessimo tirare in ballo una testimonianza letteraria, potremmo mettere sul piatto i termini del flusso di coscienza e lo sguardo a ritroso proprio della rivisitazione diaristica, legata a evocazioni e a segni significativi anche là dove possono sembrare parziali e immotivati.

La mostra è organizzata dall’Associazione Juliet con il concorso di Sara residence,  sarà presentata da Viviana Gasparella. La chiusura è prevista per il 20 marzo. Orario di visita da  lun a sab, dalle ore 10.00 alle 13.00.

Per ulteriori info:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o  040 300241.

 

Frontiere della cultura in tempi di crisi: l'incontro fra impresa ed arte. Nostre interviste video

Frontiere della cultura in tempi di crisi: l'incontro fra impresa ed arte. Nostre interviste video

Pordenone - "Il Museo Civico deve aprirsi alle iniziative che provengono dal territorio": questo il messaggio dell'assessore alla cultura di Pordenone Claudio Cattaruzza all'indomani dell'inaugurazione della mostra "La terra e le sue alchimie" dedicata allo scultore e ceramista pordenonese Mario Moretti, nato a Reggio Emilia nel 1917 e morto a Pordenone nel 2008.

L'esposizione, aperta nelle sale del Museo Civico in palazzo Ricchieri dal 6 dicembre fino al 9 febbraio, è stata organizzata dalla distilleria Pagura di Castions di Zoppola, che vanta una lunga collaborazione, a partire dagli anni Novanta, sia con Moretti che con altri artisti locali.

"Un nuovo modello culturale": così il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti ha definito l'incontro tra "saper fare" dell'imprenditore e "saper fare" dell'artista, di cui l'esposizione è una testimonianza concreta.

La mostra è stata infatti anche l'opportunità per presentare la "Grappa d'Artista 2014", realizzata su un bozzetto di Mario Moretti donato alla distilleria 25 anni fa e riprodotta in tiratura limitata di 350 pezzi.

"In tempi di risorse sempre più scarse - ha aggiunto Lindo Pagura, titolare della Distilleria - occorre inventare modelli nuovi per far sì che il pubblico possa godere dell'arte, della storia, delle tradizioni della nostra terra; l'alleanza tra aziende, enti pubblici ed artisti può essere una risorsa".

L'assessore alla cultura Claudio Cattaruzza ha anche firmato la prefazione del catalogo: ecco la videointervista di Maurizio Pertegato.

 

La Distilleria Pagura, assieme al Consorzio Enopordenone, ha curato la degustazione di diverse "alleanze" tra delizie di spiriti, frutta e dolci: a partire dal cocktail "Martini orange" (succo d'arancia, prosecco "Pordenone" e grappa all'erba luigia), panna cotta al liquore di mirtilli, "bicerin" di grappe.

Il vino "Pordenone" è un fiore all'occhiello del Consorzio Enopordenone, come spiega Luisa Menini, uno dei soci, che racconta come il frizzantino sia stato prodotto con una ventina di uve provenienti da altrettanti vigneti del Pordenonese. Il vino non è in vendita ma, imbottigliato in "Magnum", viene offerto in degustazione in varie occasioni ufficiali.

Di seguito la videointervista a Luisa Menini.



La mostra ha il patrocinio di Camera di Commercio di Pordenone e di Unindustria Pordenone.

(Interviste di Maurizio Pertegato. Riprese video di Renato Bianchini; foto di Tiziana Melloni. Tutti i diritti riservati).

“Buon Natale 2013”: per rinnovare un rapporto dialogico fra l’arte e la città.

“Buon Natale 2013”: per rinnovare un rapporto dialogico fra l’arte e la città.

Trieste – Si rinnova l’appuntamento di “Buon Natale 2013”, venerdì 13 dicembre alle ore 18.00, nella Illyteca di via Einaudi n 2/a, per continuare a partire dalle ore 19.00, allo spazio Luisi Art & Space in via san Nicolò, 4 a Trieste. 

Possono gli artisti assumersi l’onere e partecipare, attraverso le opere che loro progettano partendo dalle radici della loro fantasia e abbeverandosi al dato storico e sociale a cui appartengono, a un processo in cui i cittadini siano spronati a leggere la città e il territorio in cui vivono non solo come luogo di scambio e relazioni personali, ma anche come un insieme di intrecci dove, riflessione e creatività si possano fondere con il lavoro quotidiano?

I quesiti che si pongono allora sul tavolo della discussione sono: come poter mettere in dialogo in questo substrato economico che è la vita quotidiana e le sue esigenze minute, con la fantasia sfrenata di ogni singolo artista? Quale ruolo può giocare l’artista, attraverso le sue scelte e la sua disponibilità ad agire, nella formazione di questo ponte dialogico? È possibile, quindi, pensare alla città, con le sue vetrine, le sue insegne, le sue strade, come un immenso lavoro collettivo, come un percorso joyciano nel quale perdersi, per ritrovarsi di fronte a un’opera singolare e ben individuata?

Queste sono le domande da cui parte un gioco di relazione, costruito come una ragnatela di collaborazioni e di intersezioni: voci diverse impegnate all’interno di un progetto comune che torna utile per documentare non solo il gesto creativo di ogni singolo artista o di ogni singola opera, ma anche il luogo di lavoro, lo spazio della quotidianità e dello scambio delle merci.

Ecco, allora, l’idea di unire su questo filo di modernità e nel clima gioioso e allegro delle festività natalizie,  il lavoro di dodici autori quali: Elisabetta Bacci,  Gabriele Bonato,  Fabio Fonda,  Carlo Fontana,  Tjasa Iris,  Graziella Menozzi,  Maurizio Morassutti,  Sabrina Notturno,  Carlo Piemonti,  Banafsheh Rahmani,  Luka Širok, Antonio Sofianopulo,  e di collocare alcune loro opere all’interno degli spazi commerciali di via Einaudi e al primo piano di via san Nicolò 4, da Luisi Art & Space.

Così, le opere degli autori che si inseriscono nell’ambiente di lavoro come quelle di E.Bacci, C.Fontana, T.Iris, B.Rahmani, dialogheranno con un ambiente del tutto diverso dal cosiddetto “white cube” o dalla parete asettica del museo e questo non solo per permettere la fruizione di una testimonianza estetica a un pubblico di non addetti ai lavori, ma anche per generare una sovrapposizione di segni linguistici che non potrà fare altro che portare a un risultato di stratificazione linguistica o di disseminazione creativa.

Mentre le opere esposte da Luisi Art & Space, quali G.Bonato, G.Menozzi, M.Morassutti, S.Notturno, C.Piemonti, L.Širok, A.Sofianopulo, completeranno il ragionamento della mostra puntando sulla contaminazione con le opere contermini e facenti parte di progetti collaterali.

Di questi progetti che si sovrappongono in un fruttuoso dialogo di collaborazione e commistione ricordiamo senz’altro la proposta di giovani autori dell’Accademia di BB. AA. di Venezia: Alice Andreoli, Elena Bovo, Giacomo Briano, Roberta Caruso, Viviana  Gasparella, Nicolas Magnant, Lara Marconi, Mattia Serra, Kreshnik Sulejmani,  Francesca Zucca: si tratta di un progetto del “Collettivo Nomoi”, presentato da Marco Fichera. La serata si concluderà con un intervento musicale a cura di Enrico Schleifer.

La manifestazione, coordinata da Roberto Vidali per conto dell’Associazione Juliet, è stata sostenuta dalla Camera di Commercio di Trieste e vede coinvolti i negozi: Ara, Stonefly, VIista Più, North Sail, Illyteca, Edicolè.

Le opere rimarranno in situ fino al 20 gennaio 2014. Per ulteriori info: 329 2229124.

 

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