Focus su “Potere transitorio”: intervista alla giovane Annalisa Pisoni
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Venerdì, 15 Novembre 2013 13:14
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Trieste – Oggi venerdì 15 novembre, a partire dalle ore 18.30, da Luisi Art & Space, in via san Nicolò 4, al I piano, a Trieste, si inaugurano una serie di eventi, che si snodano su più spazi.
In primis la personale di Maurizio Morassutti, incentrata sul tema dello spirito dei monti, che trova il suo contrappunto nella sala dedicata al lavoro di Fabio Fonda e Luigi Merola, con arazzi digitali e sculture di recupero in dialogo e contrappunto. “La costola di innesto tra queste esperienze” come ricorda il curatore Vidali, “ è rappresentata dalla collettiva con le opere di: Massimo Barzagli, Andrea Di Marco, Claudio Massini, Antonio Sofianopulo.
Infine, la grande sala, ospita la mostra “Potere transitorio”, sostenuta dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Trieste.
Questo particolare progetto, incentrato sulla tematica del genere e della violenza, firmato da Elisabetta Bacci, vede la partecipazione di quattro autrici: Lucia Flego, Graziella Menozzi, Annalisa Pisoni, Banafsheh Rahmani,
Infine, a partire dalle ore 19.15 e fino alle 22.00, Roberto Vidali, direttore editoriale di Juliet art magazine illustrerà il progetto espositivo, fornendo spunti per un viaggio articolato tra le svariate opere sottoposte all’attenzione di esperti e affezionati cultori dell’immagine.
Come sottolinea Vidali “Si tratta di un progetto che, nel suo insieme e nelle sue varie articolazioni, intende mettere a confronto il lavoro di più autori, di certo diversi per formazione, provenienza, poetica e frequentazioni, ma con opere che, sulla base di un tracciato coloristico e narrativo, possono offrire il destro a un confronto serrato e costruttivo, e divenire, allo stesso tempo, un punto di meditazione sui confini e le possibilità espressive e narrative dell’arte contemporanea.
La serata è stata realizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, con il sostegno del Cpo della provincia di Trieste e in collaborazione con i critici Elisabetta Bacci, Gianfranco Paliaga, Alessandra Vicari.
Il brindisi viene offerto da Girardi Spumanti ed è prevista la degustazione delle rinomatissime Grappe Luigi Francoli. La chiusura della mostra è fissata per il 7 dicembre; orario di visita: venerdì e sabato dalle ore 18.00 alle ore 22.00. Per ulteriori info al 335 264611.
Noi abbiamo voluto dar voce alla giovane artista Annalisa Pisoni, che espone all'interno della sezione "Potere Transitorio", sezione che offre spunti e riflessioni su un tema caro ai nostri giorni: 'La violenza di genere'.
Dopo Genova, Amsterdam, Dubai e altre capitali europee, come approdi a Trieste?
Arrivo a Trieste grazia a Elisabetta Bacci, ci conoscevamo da molto, dai tempi dell'accademia a Genova, ma avevamo perso i contatti. Lei si è messa a cercarmi ostinatamente perchè ricordava i miei lavori, sperando probabilmente che avessi continuato a lavorare e così è stato. Ci siamo rincontrate e ritrovate. E la stima nei confronti l'una dell'altra è cresciuta. Abbiamo iniziato a lavorare insieme con nuovi stimoli. Così sono arrivata nella splendida Trieste, raggiungendo lei.
Quale è stato il tuo mezzo espressivo degli inizi?
I miei primi mezzi espressivi direi che sono stati il disegno e la fotografia. Il disegno è essenziale per l'esercizio ma, poi diventa un cosa di cui non puoi fare a meno, per pensare, esprimerti e anche progettare. Poi arriva la fotografia. Un mezzo che mi ha sempre appassionata fin da piccola e con gli anni è diventato interesse, fascino. Non amo la fotografia fine a se stessa devo sentire che c'è qualcosa d'altro...
Adesso usi pittura, video e fotografia, da che cosa nasce questa esigenza multimediale?
Un’ esigenza naturale, che nasce dal desiderio di comunicare con immagine differenti. La passione per tutti e tre i mezzi e lo studio di essi. Mi piace sperimentare, provare cose nuove, penso che i mezzi che abbiamo a disposizione ora lo permettano. La poesia è nascosta in molti tipi di immagini, basta cercarle, in qualche modo scolpire il pensiero. Ci sono cose che con la pittura o la fotografia non avrei potuto dire e con il video sì e viceversa, sono 3 discorsi, 3 arti che viaggiano su binari paralleli, si compensano e rimangono al tempo stesso autonomi.
A quali autori fai riferimento da un punto di vista formale?
I grandi maestri sono molti a cui ci si può ispirare. Mi ha ispirato, durante il periodo liceale, Egon Schiele. Un grande artista morto troppo giovane. Poi ci sono stati i grandi come Caravaggio, Goya, Rembrandt, Jan Vermeer, Kathe Kollowitz e ovviamente, Francis Bacon.
Avvicinandomi ai giorni nostri, ci sono Leonardo Cremonini, pittore italiano poco noto e poco valorizzato in Italia, la grandissima Francesca Woodman, Marina Abramovic, Andres Serrano, Bill Viola, Studio Azzurro, Anselm Kiefer, Jenny Saville.
Per il cinema Peter Greenway, Stanley Kubrick, Cronemberg, Andrei Tarkoskij, David Lynch e molti altri... ma ringrazio Vladimir Nabokov di aver scritto Lolita.
Sappiamo che la tematica predominante del tuo lavoro è un'indagine sul corpo, da che cosa trai origine questo?
La mia ricerca negli anni si è soffermata sulla tematica del corpo che mi ossessiona e appassiona. Sicuramente influenzata dagli studi e dalla passione, ma sinceramente sospinta da esperienze vissute.
Per esempio nell'adolescenza l'immagine del mio corpo si frammentava, mi vedevo così, ne vedevo e percepivo solo i dettagli. Questo sguardo particolare è rimasto, quasi come una cicatrice e ha condizionato il mio modo di vedere poi, si è trasferito anche sugli altri.
Indagando... così ho pensato si potesse arrivare al centro del corpo...E' un processo naturale no? Osservare una persona per vedere se si può arrivare al suo interno, conoscerla magari. Oltrepassare la barriera fisica...