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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Al via alla Casa Zanussi la mostra monografica dedicata al pittore ed incisore Virgilio Tramontin

Al via alla Casa Zanussi la mostra monografica dedicata al pittore ed incisore Virgilio Tramontin

Pordenone - Apre sabato 30 novembre alle ore 18.30 alla Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa Zanussi di Pordenone la mostra dedicata a Virgilio Tramontin, maestro incisore e pittore di intensa liricità e grande raffinatezza.

Incisore, pittore, disegnatore, litografo, Virgilio Tramontin era nato a San Vito al Tagliamento nel 1908 e qui era morto, nel marzo 2002.

Il suo talento si rivelò soltanto dopo compiuti gli studi di ragioneria a Udine e iniziata nel 1926 la carriera bancaria alla Banca del Friuli a Pordenone.

Nel corso del servizio militare a Firenze avvenne l'incontro con il compagno d'armi Bruno Molajoli, personaggio già allora di grande cultura, amico di Bernard Berenson, e futuro Direttore generale delle Belle Arti d'Italia, al Ministero della Pubblica Istruzione.

Tale conoscenza si rivelerà decisiva per le sue definitive scelte artistiche, che egli iniziò nel 1930 con gli studi all'Accademia di Belle Arti di Venezia.

L'esibizione, che resterà visitabile fino a domenica 2 marzo 2014, propone un percorso espositivo che si propone di guidare lo spettatore alla scoperta di un prezioso ciclo di inediti, opere mai viste e mai uscite dallo studio dell’artista.

Si potrà apprezzare una lunga serie di tavole, cartoni e tele di piccole e medie dimensioni di limpida e intensa poesia; una ricca produzione di paesaggi, nature morte e ritratti, che hanno accompagnato e occupato l'intera carriera di Tramontin.

La mostra, che ha richiesto un notevole tempo per ricerca ed allestimento, costituisce l'inizio ufficiale delle iniziative verso i festeggiamenti per i cinquant'anni di Casa Zanussi, che ricorreranno nel settembre 2015.

Il Centro Iniziative Culturali Pordenone ha costruito, sin dall’inizio, un rapporto privilegiato con Virgilio Tramontin, che è stato fra i primi a presentare i suoi lavori alla Galleria Sagittaria e che ha sempre sostenuto e incoraggiato il suo sviluppo e le sue attività.

L’inaugurazione della prima mostra della Galleria Sagittaria è del febbraio del 1966: ’14, ’15 e ’16 saranno dunque dedicati, con mostre d’arte, documentarie, e pubblicazioni, a sottolineare i primi cinquant’anni di un’attività culturale di riferimento per la città di Pordenone e per la Regione Friuli Venezia Giulia.

“Si apre d’improvviso un nuovo sguardo su Virgilio Tramontin – commenta la presidente del CICP Maria Francesca Vassallo - è come se lo avessimo conosciuto  per i toni sfumati e sobri dei grigi che accompagnano gli  spazi via via più ampi dei luoghi che lui amava vivere nella propria mente e far vivere sul foglio. Ora, la sorpresa e la scoperta. Il colore. Una parte, sorprendente, del suo lavoro".

"Per il Centro Iniziative Culturali Pordenone un vero maestro in quel suo impegno morale, che traspariva nella normalità e in tutto quello che faceva. Per onorare la sua amicizia, che ha dato forza ad un percorso che, proprio oggi, acquista nuovo e più importante significato, il Centro affida alla mostra a lui dedicata l’inizio di ulteriori aperture nell’avvicinarci ai 50 anni di attività, nel 2015”.

Come spiega il curatore della mostra, il critico d'arte Giancarlo Pauletto, “Tramontin è un artista tra i più noti nel Friuli Venezia Giulia, ed è inoltre uno dei più importanti incisori italiani del Novecento: cosa attestata non solo da molte mostre personali e di gruppo, tra le quali la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, ma anche da una serie di riconoscimenti critici – da Pasolini a Manzano, da Puppi a Bartolini, Perocco, Trentin, Manaresi, Montenero, Bellini e molti altri - che non lasciano dubbi in proposito".

"Pochissimi sono al corrente dell'attività pittorica di Tramontin, perché molto rare sono state le occasioni in cui egli ha esposto i propri oli, e sempre in termini settoriali o tematici, mai secondo una intenzione antologica, cioè un’intenzione che ne ricostruisse fin dall’inizio il percorso e la qualità".

Doveroso dunque indagare questo settore della sua attività, con una mostra che propone circa una settantina di opere, cui sarà dedicato un ricco catalogo, a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone, che ha avuto ampia parte nella diffusione della conoscenza – in Friuli Venezia Giulia – dell’arte di Virgilio Tramontin.

La mostra è organizzata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone, con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, in collaborazione con il Centro Culturale Casa A. Zanussi di Pordenone e il patrocinio del Comune di San Vito al Tagliamento.

Focus su “Potere transitorio”: intervista alla giovane Annalisa Pisoni

Focus su “Potere transitorio”: intervista alla giovane Annalisa Pisoni

Trieste  – Oggi venerdì 15 novembre, a partire dalle ore 18.30, da Luisi Art & Space, in via san Nicolò 4, al I piano, a Trieste, si inaugurano una serie di eventi, che si snodano su più spazi.

In primis la personale di Maurizio Morassutti, incentrata sul tema dello spirito dei monti, che  trova il suo contrappunto nella sala dedicata al lavoro di Fabio Fonda e Luigi Merola, con arazzi digitali e sculture di recupero in dialogo e contrappunto.  “La costola di innesto tra queste esperienze” come ricorda il curatore Vidali,  “ è rappresentata dalla collettiva con le opere di: Massimo Barzagli, Andrea Di Marco, Claudio Massini, Antonio Sofianopulo.

Infine, la grande sala, ospita la mostra “Potere transitorio”,  sostenuta dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Trieste.

Questo particolare progetto, incentrato sulla tematica del genere e della violenza, firmato da Elisabetta Bacci, vede la partecipazione di quattro autrici: Lucia Flego, Graziella Menozzi,  Annalisa Pisoni, Banafsheh Rahmani,

Infine, a partire dalle ore 19.15 e fino alle 22.00, Roberto Vidali, direttore editoriale di Juliet art magazine illustrerà  il progetto espositivo, fornendo spunti per un viaggio articolato tra le svariate opere sottoposte all’attenzione di esperti e affezionati cultori dell’immagine.

 Come sottolinea Vidali “Si tratta di un progetto che, nel suo insieme e nelle sue varie articolazioni, intende mettere a confronto il lavoro di più autori, di certo diversi per  formazione, provenienza, poetica e frequentazioni, ma con opere che, sulla base di un tracciato coloristico e narrativo, possono offrire il destro a un confronto serrato e costruttivo, e divenire, allo stesso tempo, un punto di meditazione sui confini e le possibilità espressive e narrative dell’arte contemporanea. 

La serata è stata realizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, con il sostegno del Cpo della provincia di Trieste e in collaborazione con i critici Elisabetta Bacci, Gianfranco Paliaga, Alessandra Vicari.

Il brindisi viene offerto da Girardi Spumanti ed è prevista la degustazione delle rinomatissime Grappe Luigi Francoli. La chiusura della mostra è fissata per il 7 dicembre; orario di visita: venerdì e sabato dalle ore 18.00 alle ore 22.00.  Per ulteriori info al  335 264611.

Noi abbiamo voluto dar voce alla giovane artista Annalisa Pisoni, che espone all'interno della sezione "Potere Transitorio", sezione che offre spunti e riflessioni su un tema caro ai nostri giorni: 'La violenza di genere'.

Dopo Genova, Amsterdam, Dubai e altre capitali europee, come approdi a Trieste?

Arrivo a Trieste grazia a Elisabetta Bacci, ci conoscevamo da molto, dai tempi dell'accademia a Genova, ma avevamo perso i contatti. Lei si è messa a cercarmi ostinatamente perchè ricordava i miei lavori, sperando probabilmente che avessi continuato a lavorare e così è stato. Ci siamo rincontrate e ritrovate. E la stima nei confronti l'una dell'altra è cresciuta.  Abbiamo iniziato a lavorare insieme con nuovi stimoli.  Così sono arrivata nella splendida Trieste, raggiungendo lei.

Quale è stato il tuo mezzo espressivo degli inizi?

I  miei primi mezzi espressivi direi che sono stati il disegno e la fotografia. Il disegno è essenziale per l'esercizio ma, poi diventa un cosa di cui non puoi fare a meno, per pensare, esprimerti e anche progettare. Poi arriva la fotografia. Un mezzo che mi ha sempre appassionata fin da piccola e con gli anni è diventato interesse, fascino. Non amo la fotografia fine a se stessa  devo sentire che c'è qualcosa d'altro...

Adesso usi pittura, video e fotografia, da che cosa nasce questa esigenza multimediale?
 

Un’ esigenza naturale, che nasce dal desiderio di comunicare con immagine differenti. La passione per tutti e tre i mezzi e lo studio di essi. Mi piace sperimentare, provare cose nuove, penso che i mezzi che abbiamo a disposizione ora lo permettano. La poesia è nascosta in molti tipi di immagini, basta cercarle, in qualche modo scolpire il pensiero. Ci sono cose che con la pittura o la fotografia non avrei potuto dire e con il video sì e viceversa, sono 3 discorsi, 3 arti che viaggiano su binari paralleli, si compensano e rimangono al tempo stesso autonomi.

A quali autori fai riferimento da un punto di vista formale?

I grandi maestri sono molti a cui ci si può ispirare. Mi ha ispirato, durante il periodo liceale, Egon Schiele. Un grande artista morto troppo giovane. Poi ci sono stati i grandi come Caravaggio, Goya, Rembrandt, Jan Vermeer, Kathe Kollowitz e ovviamente, Francis Bacon. 

Avvicinandomi ai giorni nostri, ci sono Leonardo Cremonini, pittore italiano poco noto e poco valorizzato in Italia, la grandissima Francesca Woodman, Marina Abramovic, Andres Serrano, Bill Viola, Studio Azzurro, Anselm Kiefer, Jenny Saville.

Per il cinema Peter Greenway, Stanley Kubrick, Cronemberg, Andrei Tarkoskij, David Lynch e molti altri... ma ringrazio Vladimir Nabokov di aver scritto Lolita.

Sappiamo che la tematica predominante del tuo lavoro è un'indagine sul corpo, da che cosa trai origine questo?

 

La mia ricerca negli anni si è soffermata sulla tematica del corpo che mi ossessiona e appassiona. Sicuramente influenzata dagli studi e dalla passione, ma sinceramente sospinta da esperienze vissute.

Per esempio nell'adolescenza l'immagine del mio corpo si frammentava, mi vedevo così, ne vedevo e percepivo solo i dettagli. Questo sguardo particolare è rimasto, quasi come una cicatrice e ha condizionato il mio modo di vedere  poi, si è trasferito anche sugli altri.

Indagando... così ho pensato si potesse arrivare al centro del corpo...E' un processo naturale no? Osservare una persona per vedere se si può arrivare al suo interno, conoscerla magari. Oltrepassare la barriera fisica...

 

A Casa Zanussi seconda edizione di "Da vicino" ciclo di incontri con artisti contemporanei

A Casa Zanussi seconda edizione di

Pordenone – La cenere come opera d'arte: questo il focus dell'ispirazione artistica di Maria Elisabetta Novello, protagonista sabato 16 novembre, alle 17.30 al Centro Culturale Casa Zanussi di Pordenone – Sala Appi, della seconda edizione di "Da vicino", il ciclo di incontri con l’artista promosso dal Centro Iniziative Culturali Pordenone a cura del critico d'arte Angelo Bertani.
 
Si tratta di un'occasione per ascoltare artisti del Nordest che lavorano nell’ambito della contemporaneità, discutendo con loro di come e perchè nasce un'opera d'arte.

Vicentina, originalissima per tecnica espressiva, Maria Elisabetta Novello utilizza per il suo lavoro un materiale primario e per certi versi di ascendenza poverista: la cenere di legno. Questo elemento, che potrebbe essere considerato il grado zero non solo di ogni forma ma metaforicamente della stessa comunicazione, viene utilizzato dall’artista in modo positivo e rigenerante per comporre con grande originalità volti, figure, paesaggi e perfino simboliche pale d’altare.

Ospite agli eventi collaterali della Biennale di Venezia, Maria Elisabetta Novello crea straordinaria suggestione con la cenere ottenuta dalla combustione di legno e materiali affini: realizzando così teche di vetro con onde di cenere bianca o in infinite gradazioni di grigio, tappeti di provette riempite di microresidui a creare giochi optical e tattili di materico incanto, telai per pale d’altare ricoperti di pulviscoli e vetro riflettente come fossero finestre su un altrove di sabbia e di oblio, o cieli solcati da nuvole in cui rispecchiare noi stessi.

Non mancano, nella sua produzione, installazioni interattive che richiedono allo spettatore un coinvolgimento diretto, come una serie di caleidoscopi montati a parete e l’opera “Causa-Effetto”: in una stanza buia, attraverso il suono registrato di un respiro, un velo finissimo di polvere di cenere viene mosso e sollevato mentre una telecamera proietta a circuito chiuso l’immagine ingrandita dei pulviscoli nell’aria. L’effetto è organico e impalpabile al contempo e ci interroga sulla nostra sostanza effimera a partire dalla stessa fisicità del fiato.

Ingresso libero, informazioni presso Centro Iniziative Culturali Pordenone Via Concordia 7 Pordenone | 0434 553205 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.centroculturapordenone.it

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