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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

“Rilevare l’invisibile” del pittore Piero Toresella alla Lux Art Gallery di Trieste fino al 2 aprile.

“Rilevare l’invisibile” del pittore Piero Toresella alla Lux Art Gallery di Trieste fino al 2 aprile

Trieste -  Alla galleria Lux Art Gallery di Trieste, la mostra personale, curata da Maria Campitelli, del pittore triestino Piero Toresella, dal titolo “Rivelare l’invisibile”, mutuato dal libro dell’editore Campanotto di Udine.

 

Vi sono esposte una ventina di opere, alcune di grandi dimensioni, attraverso le quali vengono eloquentemente rappresentati i tre filoni lungo i quali si sviluppa la ricerca artistica di Toresella: la (de)figurazione dell’Eros, il Retour à l’ordre, le Vanitas.

Al folto pubblico intervenuto, durante l’inaugurazione Maria Campitelli, nella sua introduzione, ha voluto sottolineare il valore autenticamente contemporaneo e innovativo delle opere esposte che rivelano un coerente e complesso linguaggio direttamente riconducibile all’estetica del sublime, intesa, secondo il pensiero del filosofo francese Lyotard, come ricerca della rappresentazione del non-rappresentabile. La particolare originalità di Toresella, in questo lavoro, ha sottolineato la Campitelli, sta nel fatto di affrontare questa difficile sfida, anziché sul terreno, più agevole, dell’astrazione, su quello proprio della pittura figurativa. Ne scaturisce una pittura in cui nulla è ciò che appare a prima vista. Nemmeno quando, come nel ciclo del Retour a l’ordre, il pittore, allo scopo di affermare il principio, caro a Jean Clair, della continuità nell’arte, Toresella si misura con l’arte antica, riprendendo i temi della classicità, per dar vita a delle composizioni in cui soggetti e miti del passato vengono associati a immagini del contemporaneo e così fatti rivivere in un sorprendente contesto, ricco di ambiguità e rivelazioni, al quale Toresella dà il nome di “anticontemporaneo”. Ma, quella di Toresella è anche una pittura-non pittura. Nel senso che nega – scostandosi - il carattere fondante della pittura tradizionalmente intesa, da quella veneziana a quella spagnola, agli impressionisti, cioè la pittura di sommossa materia pittorica, che con le vibrazioni cromatiche, il gioco scoperto delle pennellate, visualizza il mondo circostante e l’atmosfera che l’avvolge. La sua al contrario è una pittura liscia, che smorza l’impulso della materia, le superfici appaiono compatte, senza sbavature, in una definizione asettica, innaturale nelle precise scansioni chiaroscurali.

La mostra proseguirà alla Lux Art Gallery in via Rittmeyer 7/a fino al 2 aprile con orario 17-20, il sabato 10-13 e 17-20, chiusura mercoledì e domenica. Per informazioni tel. 3347231216

 

 

"ri(s)volti": a Cordenons mostra fotografica dell'artista di Casarsa Amos Crivellari. Videointervista

Cordenons (Pn) - È stata inaugurata a Cordenons il 15 marzo scorso la mostra fotografica di Amos Crivellari, che sarà aperta fino al 12 aprile presso la sala Appi del Centro Culturale Aldo Moro. Crivellari, nato a Spilimbergo, vive e lavora a Casarsa della Delizia; ha iniziato la sua attività negli anni Ottanta.

"Il suo percorso artistico parte da lontano - scrive la critica d'arte Chiara Tavella nella presentazione - da una fotografia in bianco e nero che si può inserire nel solco del neorealismo tracciato con maestria dalla scuola spilimberghese, a cui il fotografo, originario di Spilimbergo, può essere accostato".

"...fotografia di figure, cose, case, oggetti, gente - di un mondo che esisteva concretamente, anche se ancora per poco, e di lì a poco sarebbe stato spazzato via dalla trasformazione epocale intervenuta nella società contemporanea".

Con gli anni Novanta l'artista avvia una sperimentazione che Crivellari stesso definisce dell'"astrattismo cromatico" e il cui tema fondamentale è la luce.

Concentrandosi su fonti luminose artificiali e colorate, fotografate sfruttando consapevolmente l'effetto del mosso, la fotografia disintegra la rappresentazione del reale e intesse un gioco di puro e astratto colore, approdando così a un risultato che è quasi agli antipodi della fase precedente.

I volti "riacquistano ora un'importanza semantica, ritornano ad essere, come nella prima fase in bianco e nero, oggetti di indagine per se stessi: volti di "persone", con un loro portato di sentimenti, espressioni, stati d'animo..."

Spiega ancora Chiara Tavella: "Su di essi agisce però una fotografia che, resa esperta dalle sperimentazioni sul movimento e sulla luce, li rende "ir-riconoscibili", li deforma fino a rivelare "ri(s)volti" (da cui il titolo della mostra) di realtà che portano oltre il ritratto".

"la sensazione di moto perpetuo che trascina con sé gli elementi dell'immagine, cancella l'identità individuale e, annullando ogni concreto riferimento spaziale, annulla la distinzione stessa tra l'ente e il mondo circostante, è la metafora della "condition humaine" contemporanea, condizione di provvisorietà, di rapina, di inconsistenza, che mina la compagine dell'io (la crisi "moderna" tematizzata emblematicamente da Musil) e ancor più rende arduo tener salda la persona, nella moltiplicazione e nella complessità della società "liquida" postmoderna".

Di seguito la videointervista ad Amos Crivellari             
                                                                                            

      

(Videointervista di Maurizio Pertegato. Riprese video di Renato Bianchini. Tutti i diritti riservati)

“Natural” di Carlo Piemonti negli spazi del Twins Club 2.0 Art & Gym a Trieste.

“Natural” di Carlo Piemonti negli spazi del Twins Club 2.0 Art & Gym a Trieste.

Trieste - Sabato 22 marzo, a partire dalle ore 19, presso gli affascinanti spazi del Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste, via Economo 5, I piano, ci sarà la vernice della mostra di Carlo Piemonti dal titolo “Natural”.

La mostra si compone di venti opere di grandi e piccole dimensioni, realizzate sul tema del viaggio, del mare, della vita quotidiana, che rimescolano, per mezzo di un contrasto molto appariscente il rapporto biunivoco tra figura e sfondo e sarà presentata da Roberto Vidali, direttore editoriale di “Juliet art magazine”.

“La ricerca pittorica di Carlo Piemonti non si inserisce all’interno del dibattito che, ancora oggi, dopo l’esuberanza trasgressiva delle neoavanguardie, continua a dominare le vicende dell’arte contemporanea, il che ci permette di buttare sul tavolo la domanda: gli extra media più consolidati, unitamente ai principi dell’interattività e della pratica relazionale, debbono condurre un gioco di sponda o possono permettersi di puntare al predominio dell’intero mercato dell’arte?”-  così evidenzia il curatore della mostra Roberto Vidali direttore editoriale di Juliet Art - a un problema posto in maniera così brutale e diretta, l’autore evita di rispondere, non per un ostinato voto del silenzio, ma per scelta ben precisa, ovvero per indifferenza verso codeste esperienze che, nostro malgrado, disegnano la vita moderna. In questo modo, di fronte al lavoro ossessivo e da grande equipe di autori come Jeff Koons e Damien Hirst, ipercelebrati a livello globale, egli si permette di tirare diritto lungo una strada solitaria, e questo perché, secondo il suo assunto programmatico la pittura è, ancora oggi, la tecnica più idonea a captare il reale e a impedirgli di sfuggire al quesito “Chi siamo? Dove andiamo? Da dove veniamo?

Continua Vidali, in questo modo la sua pittura, con la capacità di interrompere, in maniera spietata, grazie a inquadrature o a tagli arbitrari, la presa di possesso sulla realtà, risulta essere la tecnica ideale per ottenere una estesa frammentarietà iconica”.

Negli intenti di Carlo Piemonti c’è il desiderio di ricercare le modalità espressive dell’uomo moderno, con toni minimi, all’interno di un percorso di rarefazione compositiva e di sottrazione cromatica, quasi che un tono del tutto monocorde avesse avvolto il mondo che ci circonda. Non la prassi analitica denuncia, quindi, l’identità della forma, bensì la sua ripetizione, quasi che l’imprimatur del segno, ovvero la cicatrice iniziale della storia umana, possa divenire una traccia inevitabile della nostra stessa esistenza.

La serata è stata sostenuta da Nicolini Assicurazioni (sede provinciale Club Medici) ed è stata realizzata con il concorso di Associazione Juliet, Sushifashion e Azienda Agricola Bergomas Massimo. La chiusura della mostra è prevista per il 15 maggio e sarà visitabile da lunedì a sabato, dalle ore 10.00 alle 13.00.  Per ulteriori info:   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o  040 300241   www.carlopiemonti.wikispaces.com

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