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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Intervista a Euro Rotelli in mostra allo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste.

Intervista a Euro Rotelli in mostra allo  Spazio Espositivo EContemporary di Trieste.

Trieste – Continua la personale del fotografo Euro Rotelli, “Sleepy Places dreaming a different world”, allo  Spazio Espositivo EContemporary di Trieste che resterà aperta fino al 19 aprile.

Euro Rotelli fotografo toscano trapiantato in Friuli,   ha una formazione che parte dalla pittura, per poi scoprire la fotografia. Da qui nasce e si sviluppa una passione che lo porterà a fare della fotografia non solo il proprio lavoro, ma anche il suo mezzo espressivo ideale. Diventa fotografo pubblicitario, dedicandosi contemporaneamente alla ricerca. Lo attraggono allo stesso modo i paesaggi e le persone che ritrae con personali sperimentazioni in camera oscura. L’uso della Polaroid costituisce una fase fondamentale del suo percorso artistico. Questo tipo di pellicola gli permette infatti di intervenire “manualmente” sulla fotografia e sperimentare procedimenti di sviluppo e stampa, con risultati sempre diversi e originali.

Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto:

 

In questa mostra  "Sleepy Places dreaming a different world " il tema toccato dalle fotografie la conduce ad un contenuto originale "il mare d'inverno", cosa l’ha portata in questa dimensione?

La ricerca della solitudine, fondamentalmente. Immaginare gli stessi luoghi e cose che conosciamo nella stagione estiva, abbandonati e chiusi durante quella invernale, in una dimensione diametralmente opposta, mi ha spinto a ritornare mesi dopo per ritrovarli esattamente come li avevo immaginati. Ho scelto di fotografarli al buio per immedesimarmi ancor di più in questo loro letargo, immersi in un sonno irreale, nell'attesa del prossimo inevitabile risveglio. Alla fine credo di aver rappresentato la metafora dell'uomo, che troppo spesso usa e mette in disparte cose e persone dopo averle usate, dimenticandole nell'oblio dell'opportunismo e della superficialità della società odierna.


Immagino sia un percorso artistico iniziato precedentemente a questa mostra?

E' iniziato nel 2011 e ancora "work in progress".


Qual'è la cifra stilistica che sente propria?

Non ne ho. Non mi sento di appartenere ad un particolare genere di ricerca o di stile. Uso la macchina fotografica come un mezzo per realizzare un'idea, un progetto, senza sentirmi legato ad una tecnica in particolare. Ho usato per molti anni le pellicole polaroid, sperimentandole personalmente  in vari modi, dedicando le mie ricerche sia al nudo che al paesaggio.

Il mio ultimo omaggio alla polaroid è stato con il progetto "The Body The Soul", con cui ho interpretato alcuni tra i più importanti ballerini e compagnie di ballo a livello internazionale, raccogliendo in un libro le immagini più significative. E' stata un'esperienza e un'avventura fantastica. Poi ho chiuso con la polaroid e non perché la pellicola non è più in produzione, bensì perché avevo concluso questo mio periodo. Attualmente sto portando avanti altri tre progetti con supporti e tecniche completamente diversi uno dall'altro.


Colore o bianco e nero nei suoi scatti?

Non ho preferenze, essendo legato alla mia creatività del momento. Posso solo dire che ho iniziato con il bianco e nero che ho sempre sviluppato e stampato personalmente.


Ci dice qualcosa di lei che gli altri non sanno?

Forse non lo so nemmeno io … So solamente che quando ho un'idea, o penso ad un progetto, lo devo assolutamente realizzare, diventa quasi un tormento, un'ossessione.


Quando una persona guarda una sua foto quale crede sia la ricaduta ?

Non me lo chiedo, perché penso che ognuno possa, anzi, debba leggere e trovare una sua impressione, una sua emozione, positiva o negativa che sia, davanti ad una foto. Quando realizzo un'immagine, o una serie, lo faccio seguendo un mio istinto, una mia idea e non mi domando mai se possa piacere o meno. 

La cosa importante è che io mi senta soddisfatto. Questo non significa assolutamente che il risultato sia oggettivamente "bello" da un punto di vista estetico, ma che io sia riuscito con le mie capacità espressive a comunicare la mia emozione.

Spazio Espositivo EContemporary (Elena Cantori Contemporary) Via Crispi, 28 – Trieste
www.elenacantori.com orario: dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20 gli altri giorni su appuntamento.

 

 

 



 

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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