Intervista a David Dalla Venezia: artista della collettiva “Oh, make me a mask” alla Liberarti.
- Dettagli
- Categoria: Arte
- Pubblicato Domenica, 16 Marzo 2014 12:50
- Visite: 1153
Trieste – “Oh, make me a mask”, mostra collettiva inaugurata il 1° marzo, presso la galleria Liberarti in Piazza Barbacan, ricordiamo che resterà aperta sino al 14 luglio 2014.
Per rinnovare i contenuti artistici in esposizione abbiamo ascoltato David Dalla Venezia, che si inserisce nella mostra collettiva promossa dalla curatrice Maria Sanchez Puyade alla galleria “Liberarti” di Piazzetta Barbacan a Trieste, come abbiamo accennato. Il titolo della mostra “Oh, make me a mask” intende approfondire il tema della “maschera” partendo dai concetti classici risalenti alle maschere Dionisiache greche passando per i Saturnali romani ed arrivando al presupposto odierno in cui tutti vestiamo maschere per presentarci all'altro, ed in fondo forse anche per raccontarci come vorremo essere ma non siamo.
David Dalla Venezia, nato a Cannes, Francia il 10 aprile 1965 è figlio d'arte. Il padre formatosi nelle botteghe veneziane è artigiano del legno, corniciaio, doratore, restauratotore, e nel privato, lui stesso artista poliedrico. Diplomato al liceo classico ha poi studiato storia dell'arte e filosofia all'università di Venezia. Nel 1989 ha luogo la sua prima personale presso la galleria Bac Art Studio a Venezia. Attualmente trasferitosi a Trieste, lavora nel suo studio di Via Torino, e collabora con suoi colleghi pittori di livello internazionale nel tentativo di sostenere, non solo con la pittura ma anche tramite l'organizzazione di eventi espositivi, la rivalutazione di quella parte del mondo dell'arte dei nostri tempi che è stata finora penalizzata: la pittura figurativa.
Incontriamo David Della Venezia nel suo studio, in un meraviglioso Palazzo di Via Torino a Trieste.
Si è appena trasferito a Trieste e questa collettiva è il suo primo impegno in città, si è già ambientato ?
Sono arrivato a Trieste in settembre con mia moglie ed i miei bambini, ho diversi contatti con artisti della città e della regione e mi trovo bene. L'incontro con Maria Sanchez, che mi ha chiesto di partecipare alla collettiva, mi ha dato lo spunto per rielaborare una mia idea precedente sulle maschere ed ho partecipato con entusiasmo con un mio quadro.
Cosa vuole esprimere il quadro con cui partecipa alla collettiva?
Il quadro non ha un titolo, esprime una lotta ma anche una danza, tra un mio alter-ego figurativo con cui spesso mi esprimo, e la maschera di Pulcinella. “Classicamente” parlando potrebbe raffigurare un Giacobbe che lotta con l'Arcangelo in un sogno, il tutto immerso in allegorie figurative.
Sembra un quadro che svela, celando...
Sì, è un celarsi per non svelarsi, quando Maria (Sanchez, ndr) mi ha parlato della mostra mi è venuta subito l'idea ed ho iniziato il quadro.
Ha già altri programmi qui a Trieste?
Alcuni, a maggio parteciperò ad un evento che collegherà scienza e luoghi d'arte all'Osservatorio scientifico e prima dell'estate ad un altro evento che sempre con l'intenzione di collegare arte e scienza si terrà al Museo dell'Antartide al parco di San Giovanni.