"ri(s)volti": a Cordenons mostra fotografica dell'artista di Casarsa Amos Crivellari. Videointervista
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Giovedì, 20 Marzo 2014 16:10
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Cordenons (Pn) - È stata inaugurata a Cordenons il 15 marzo scorso la mostra fotografica di Amos Crivellari, che sarà aperta fino al 12 aprile presso la sala Appi del Centro Culturale Aldo Moro. Crivellari, nato a Spilimbergo, vive e lavora a Casarsa della Delizia; ha iniziato la sua attività negli anni Ottanta.
"Il suo percorso artistico parte da lontano - scrive la critica d'arte Chiara Tavella nella presentazione - da una fotografia in bianco e nero che si può inserire nel solco del neorealismo tracciato con maestria dalla scuola spilimberghese, a cui il fotografo, originario di Spilimbergo, può essere accostato".
"...fotografia di figure, cose, case, oggetti, gente - di un mondo che esisteva concretamente, anche se ancora per poco, e di lì a poco sarebbe stato spazzato via dalla trasformazione epocale intervenuta nella società contemporanea".
Con gli anni Novanta l'artista avvia una sperimentazione che Crivellari stesso definisce dell'"astrattismo cromatico" e il cui tema fondamentale è la luce.
Concentrandosi su fonti luminose artificiali e colorate, fotografate sfruttando consapevolmente l'effetto del mosso, la fotografia disintegra la rappresentazione del reale e intesse un gioco di puro e astratto colore, approdando così a un risultato che è quasi agli antipodi della fase precedente.
I volti "riacquistano ora un'importanza semantica, ritornano ad essere, come nella prima fase in bianco e nero, oggetti di indagine per se stessi: volti di "persone", con un loro portato di sentimenti, espressioni, stati d'animo..."
Spiega ancora Chiara Tavella: "Su di essi agisce però una fotografia che, resa esperta dalle sperimentazioni sul movimento e sulla luce, li rende "ir-riconoscibili", li deforma fino a rivelare "ri(s)volti" (da cui il titolo della mostra) di realtà che portano oltre il ritratto".
"la sensazione di moto perpetuo che trascina con sé gli elementi dell'immagine, cancella l'identità individuale e, annullando ogni concreto riferimento spaziale, annulla la distinzione stessa tra l'ente e il mondo circostante, è la metafora della "condition humaine" contemporanea, condizione di provvisorietà, di rapina, di inconsistenza, che mina la compagine dell'io (la crisi "moderna" tematizzata emblematicamente da Musil) e ancor più rende arduo tener salda la persona, nella moltiplicazione e nella complessità della società "liquida" postmoderna".
Di seguito la videointervista ad Amos Crivellari
(Videointervista di Maurizio Pertegato. Riprese video di Renato Bianchini. Tutti i diritti riservati)