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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Artista, critico e scrittore: Gillo Dorfles festeggia i 106 anni al "Revoltella" nella sua Trieste

Artista, critico e scrittore: Gillo Dorfles festeggia i 106 anni al

Trieste - Ha celebrato nella sua città il 106° compleanno l'artista, scrittore, docente universitario e critico d'arte Gillo Dorfles.

Giunto da Milano, dove risiede, a Trieste, presso l'Auditorium del Museo Revoltella Dorfles ha presentato il suo libro "Gli artisti che ho incontrato", antologia completa dei suoi scritti dal 1930 al 2015.

Erano presenti Achille Bonito Oliva e Luigi Sansone, curatore dell’opera. La sala era gremita di pubblico, che lo ha applaudito in piedi, a lungo.

Al decano della cultura italiana il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva conferito nel dicembre 2015 l'onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce".

Angelo Dorfles, detto Gillo, è nato a Trieste il 12 aprile 1910 ed è laureato in medicina con specializzazione in psichiatria. Nello stesso tempo si è dedicato alla pittura ed alla riflessione sull'estetica. Si inserisce a pieno titolo nella tradizione culturale eclettica di stampo mitteleuropeo.

Tra i numerosi saggi pubblicati da Dorfles, ricordiamo: Kitsch e cultura, Horror Pleni. La (in)civiltà del rumore, Fatti e fattoidi. Gli pseudoeventi nell'arte e nella società, 99+1 risposte, Dal significato alle scelte, Il Feticcio quotidiano.

“Pituris” di Beltramini alla trart

“Pituris” di Beltramini alla trart

Trieste – Allo spazio espositivo  trart s’inaugura sabato 16 aprile alle ore 18.30  la mostra fotografica “Pituris”  proponendo un’esposizione diversa e comunque affine alla nostra linea che ha sempre rispettato la qualità espressa nelle più svariate forme.

Bruno Beltramini introduce nelle sue opere, appunto Pituris, un concetto che, se vogliamo, molti artisti vogliono raggiungere, cioè inserire la dimensione del tempo in un’immagine. Egli opera mescolando le doti di operatore video e fotografo con la sua capacità di guardare la natura come fosse un’opera pittorica, ne coglie con sensibilità le sfumature, trasformando la semplicità del dato reale in qualcosa di straordinario e unico.

Come scrive John Berger in ogni atto del guardare c’è un’aspettativa di senso dettato da ciò che l’apparenza sta rivelando, cui istintivamente vogliamo dare una spiegazione, quindi vi è una relazione tra la capacità umana di percepire e la coerenza delle apparenze.

Il fotografo sceglie un evento, individua un oggetto sia esso un volto, un paesaggio, un vaso in un contesto, quindi … clicca e lo blocca in un preciso istante. In questo modo narra una storia  sintetizzata in un unico scatto. Guardare quello scatto ci permette di cogliere le apparenze mai fini a se stesse ma detentrici di significati che via via la nostra capacità di decodificazione esplicitano.

In un unico istante è condensato tutto l’evento.

Bruno Beltramini va oltre a questo. Le sue Pituris lasciano intendere l’interpretazione pittorica che vuole dare al dato reale, l’inquadratura, il taglio, i giochi di luce, ma non basta. Quella che all’apparenza potrebbe sembrare un’immagine fissa, in realtà è in movimento. Quella che poteva sembrare una pittura sembra una fotografia. Quello che sembrava uno scatto è un video in cui l’immobilità del soggetto naturale è scosso da impercettibili eventi . Una goccia che cade; la nebbia che si alza; il lento incedere della luce del giorno. Un’operazione affascinante che altera l’aspettativa che ci si era creati con un effetto straniante: l’immobilità in movimento.

Sede: trart - viale xx settembre 33, Trieste. Orario: da martedì a sabato dalle  17.30 alle  19.30 www.trart.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Mostra "Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli" a Villa Manin dal 24 aprile

Presentata la mostra

Udine - A quarant'anni dal sisma, per chi non c'era o per chi vuole ricordarlo, la mostra  "Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli", che si svolgerà dal 24 aprile al 3 luglio a Villa Manin di Passariano ripercorre i momenti dell'emergenza e della solidarietà, dei restauri e della ricostruzione.

L'esposizione è organizzata in occasione del quarantesimo anniversario del terremoto in Friuli, da Regione Friuli Venezia Giulia, Azienda speciale Villa Manin e Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

A cura di Corrado Azzollini e Antonio Giusa - rispettivamente soprintendente del FVG e direttore dell'Azienda speciale di Villa Manin - la mostra è stata illustrata lunedì 11 aprile alla presenza dell'assessore regionale Paolo Panontin.

Il simbolo sarà l'esposizione del lacunare realizzato dal pittore cinquecentesco Pomponio Amalteo per il soffitto della chiesa di San Giovanni Battista di Gemona (nella foto). Un tesoro che non era visibile da quarant'anni e che oggi il sindaco della cittadina che fu epicentro del sisma, Paolo Urbani, ha ribadito "sarebbe opportuno fosse ricollocato nella sua città".

Giusa ha dato conto del percorso espositivo che si snoda in diciannove stanze e sette sezioni: dalla memoria storica, pubblica e privata, con l'esposizione di materiali giornalistici e radio televisivi del tempo, ai documenti cartacei; dalle opere d'arte e agli esempi significativi dei restauri architettonici fino alle opere legate alla solidarietà del mondo dell'arte; ma anche nuovi progetti, dove la memoria è rivisitata in chiave contemporanea, con la proiezione in anteprima di "Sopra le macerie", documentario realizzato per l'occasione dal regista Matteo Oleotto, o le opere create in residenza a Villa Manin da artisti nati dopo il 1976 e selezionati da Andrea Bruciati.

La prima sezione "La memoria dell'evento", è stata illustrata nel dettaglio dal responsabile della sede Rai per il Friuli Venezia Giulia, Guido Corso. Si tratta di una sezione realizzata in collaborazione con Rai Corporate / Teche Rai, Sede regionale Rai e Messaggero Veneto, media partner  della mostra, in cui le stanze si animeranno di memorie sonore, visive e testuali a raccontare i fatti: i filmati dei reporter  di allora - Maurizio Calligaris, Paolo Frajese, Giuseppe Marrazzo, Gianni Minà, Fulvio Molinari, Edek Osser, Bruno Vespa - e le prime pagine del Messaggero Veneto con gli editoriali dell'allora direttore Vittorino Meloni. Per l'occasione il Centro di produzioni televisive / Ufficio stampa e comunicazione della Regione ha realizzato un documentario e presenterà anche i più significativi filmati del tempo, girati da Giulio Mauri.

Nella sezione "La memoria del restauro" viene presentata una selezione di opere a cura delle Soprintendenze Belle Arti e Paesaggio FVG e di quella archivistica, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Udine, per testimoniare l'attività di restauro del patrimonio culturale, storico-artistico, architettonico e archivistico, civile ed ecclesiastico, danneggiato dal sisma. In particolare viene data attenzione alle realtà di luoghi come Gemona, Venzone, Colloredo di Monte Albano, attraverso la presentazione dei restauri più importanti e di documenti inediti.

Dalla collaborazione con l'Associazione dei sindaci del terremoto e con l'Istituto regionale per il Patrimonio Culturale (IPAC) del FVG nasce la sezione "La memoria della ricostruzione" dedicata agli interventi dell'Amministrazione regionale sugli edifici di particolare interesse storico (i cosiddetti articoli 8) presenti nella vasta area colpita dal terremoto.

La sezione "La memoria del dono" è realizzata invece in collaborazione con Casa Cavazzini, Museo d'Arte moderna e contemporanea a Udine, e racconta il vasto movimento di solidarietà che si creò all'indomani del terremoto anche nel mondo dell'arte. Artisti e galleristi statunitensi aderirono, infatti, al FRIAM (Friuli Art and Monument), organizzazione privata che finanziò progetti di recupero di beni culturali friulani distrutti dal sisma. In mostra saranno presenti 34 delle 115 opere d'arte americana conservate a Casa Cavazzini. Un secondo esempio di solidarietà sarà presentato in collaborazione con il Museo d'Arte della Medaglia del Comune di Buja che conserva una collezione di medaglie realizzate da un gruppo di artisti come omaggio al Friuli nel 1976.

Gli studenti della scuola superiore di Gemona ISIS Magrini Marchetti sono i protagonisti invece della sezione "La memoria rielaborata": sono loro ad aver realizzato un prodotto ipermediale e alcuni video che rivisitano i luoghi trasformati radicalmente dopo il terremoto. Nella sezione anche l'opera di un gruppo di artisti, provenienti da diverse regioni italiane e europee, nati dopo il 1976.

Connesso ai temi sviluppati nel percorso espositivo e occasione di approfondimento tecnico-scientifico sarà, infine, il convegno "Ricostruire la memoria. Il patrimonio culturale del Friuli" a quarant'anni dal terremoto, a cura di Corrado Azzollini e Giovanni Carbonara, organizzato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia l'11 e 12 maggio nell'Auditorium della Regione a Udine.

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