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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

“Arte per ricostruire” a Pordenone, evento a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Video

“Arte per ricostruire” a Pordenone, evento a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Video

Pordenone - L’obiettivo è quello di dare una tangibile mano alle popolazioni colpite dal recente terremoto che ha devastato alcune zone dell’Italia centrale.

Domenica 4 settembre, nel Chiostro della Biblioteca Civica di Pordenone, l’Associazione culturale Odeia, Massimo De Mattia, Paola Dalle Molle, Piero Della Putta, Giuseppe Intelisano, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone, ha organizzato una giornata di raccolta fondi per i terremotati del centro Italia dal titolo “Arte per ricostruire”.

Gli artisti locali hanno donato le loro opere e i musicisti si sono esibiti in performance libere durante tutta la giornata per raccogliere donazioni. Queste verranno consegnate al Comune di Pordenone perché vengano trasmesse alle popolazioni colpite dal terremoto.

“Abbiamo invitato tutti – dicono gli organizzatori – artisti, musicisti, attori, scrittori, editori a partecipare con la necessaria sobrietà e compostezza. L’organizzazione è spontanea. Poche parole, nessuna presentazione. Chiediamo a quanti intendano esprimere la propria solidarietà con atti, azioni, performance artistiche di autodisciplinarsi, di gestire il proprio tempo e il proprio spazio nella logica e nel rispetto di quello altrui. Pochi minuti. Atti di presenza. Portate doni, libri, dischi e opere di cui siete artefici”.



(Videointervista di Maurizio Pertegato)

Lux Art Gallery espone Danilo Longo

 

Trieste – Domani, giovedì 1 settembre alle 18.30 la Lux Art Gallery propone le opere di un nuovo artista, il pittore metafisico Danilo Longo, introdotto da Benedetta Moro.

In quest’occasione verrà degustato, dopo la presentazione di Alberto De Luca, un vino originario dell’Oltrepò Pavese, la Bonarda, prodotta dall’azienda “Piccolo Bacco dei Quaroni”. La mostra rimarrà aperta fino al 20 settembre.

Veronese di nascita ma giramondo di professione, Danilo Longo (Verona, 1929) ha esposto per la prima volta negli anni ’70 nella sua città natale. Prima si limitava solo a dipingere, viaggiando e svolgendo i mestieri più disparati ma sempre interessanti. In seguito ha esposto, oltre che in Italia, anche in Belgio, Olanda, Francia e Spagna.

I paesaggi metafisici di Longo hanno una cifra tutta propria. Nonostante rientri in questa corrente pittorica, Danilo Longo non assomiglia a nessuno dei protagonisti quali Giorgio De Chirico o René Magritte, bensì a un artista belga del secolo scorso, Léon Spilliaert. Da autodidatta dipinge da tutta la vita, portando sempre con sé i colori a olio tedeschi “Lukas”, oggi sostituiti dai “Mussini”, che sceglie prevalentemente tra i toni del rosso inglese, blu Parigi, giallo Wilson, bianco e le terre di Siena, nei suoi viaggi in Yemen, Tunisia, Africa, Israele e in molti altri Paesi imprevedibili. È orgoglioso della sua tecnica, non tanto per il mezzo, l’olio, che utilizza, quanto per il modo in cui stende il pennello, per la modalità con cui crea ciò che sta sotto la superficie.

La Bonarda del “Piccolo Bacco dei Quaroni” è frutto di un assemblaggio di uva Croatina e Barbera e presenta un colore rosso rubino intenso con una spuma vivace, che un leggero scuotimento del bicchiere potrà sempre ripresentare. Profumi di frutta fresca e di tempera percorrono la via nasale, mentre la sua vivacità fresca accarezza morbidamente il palato con gradevoli note di tannini.

Lux Art Gallery- via Rittmeyer 7/a – Trieste dal 1 al 20 settembre con il seguente orario: il lunedì dalle 18 alle 20, il martedì, giovedì e venerdì dalle 17 alle 20, il sabato dalle  10.30 alle  12.30 e dalle 17 alle 20; mercoledì e domenica chiuso

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

“Trait d’union”: con le opere di Elisabetta Bacci e Mirko Rajnar al Museo Carà di Muggia

“Trait d’union”: con le opere di Elisabetta Bacci e Mirko Rajnar al Museo Carà di Muggia

Muggia  (Ts)  - Giovedì 7 luglio alle ore 19, s’inaugura al Museo d’Arte Moderna Ugo Carà di Muggia, la mostra “Trait d’union” con le opere di Elisabetta Bacci e Mirko Rajnar. L'esposizione è curata da Roberto Vidali e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia e dall’Associazione Juliet all’interno del programma PRACC che l’Amministrazione Comunale ha varato già nel 2007 assieme alle associazioni culturali Photo-Imago, Gruppo78 e Juliet con l’intento di promuovere e valorizzare le nuove forme artistiche contemporanee, in una prospettiva nazionale e internazionale. Il brindisi inaugurale della mostra, che si avvale dell'adesione alla Casa dell'Arte di Trieste, è offerto da Girardi Spumanti e Panificio Pasticceria Giudici, e prevede un intervento musicale di BTaste.

Motivi, situazioni, temi, all’apparenza diversi, si dispiegano in un unico progetto espositivo, quasi in una sorta di contrappunto, confronto e dialogo. E, sebbene la declinazione delle singole opere conduca a una apparente diversità, l’impeto conduttore, per ambedue questi artisti è il medesimo: l’impeto che li unisce è il ragionare sulla luce, attorno alla luce, con la luce. Un modo questo, per dire che il colore, è il vero e proprio assillo del loro pensiero e il loro profondo punto di comunione. Il colore in tutte le sue declinazioni cromatiche e nella disposizione alternata nel caso della Bacci e nell’intera possibilità del suo azzeramento nel caso di Rajnar.

Per Elisabetta Bacci, la stesura del colore si manifesta nella costruzione dello spazio disegnato, diviene architettura come definizione del dettaglio all’interno della macrostruttura e come definizione di luoghi simbolici definiti per sagome geometriche semplici e appiattite, mentre nel secondo il colore diviene sottrattivo, pastellato, sfumato. Curiosamente nel ciclo “Jutro” (qui presentato nella sua complessità di un ciclo tematico che inizia nel 2001 e si conclude nel 2016) diviene persino afferente a un’origine figurativa. Certo, si tratta di una figurazione, di un’immagine quasi scomparsa, messa a riposo sotto cumuli di pigmento. Più difficile percepire l’oggetto delle trame nella pittura della Bacci: un trapezio è il molo, un rettangolo d’oro è la “Tebah”. Quasi un assoluto in variazione cromatica e di misura.

Non che si possa parlare di lavori seriali per questi due autori, ma, in ogni caso, l’istanza conduce a questa tensione (o, per dirla in altro modo, potrebbe aprire anche a questa possibilità): la ripetizione come gioco di perfezione, la sequenza come schema compositivo.

Un dialogo non solo tra linguaggi  che presentano spunti in comune, ma anche tra autori di formazione diversa (Bacci si è formata all’Accademia di Belle Arti di Genova, Rajnar in quella di Lubiana), e anche tra culture e modi di sentire il mondo davvero diversi: più solare e spirituale la prima, più cupo e materialistico il secondo.

La mostra, promossa dall’Associazione Juliet, con l’adesione della Casa dell’Arte, sarà visitabile sino a domenica 31 luglio. Orari: da martedì a venerdì 18 – 20, sabato 10 – 12 e 18 – 20  festivi 10- 12. Ingresso libero

Per informazioni: Comune di Muggia – Assessorato alla Cultura – tel. 040 3360340

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