Cultura
Juliet riparte con “Spazio libero officina artistica”
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Mercoledì, 21 Settembre 2016 22:03
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Venerdì 30 settembre 2016, alle ore 18, presso il Centro Direzionale di Trieste della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (al n. 20 di via Roma, I piano) si terrà l’inaugurazione della mostra di “Spazio libero officina artistica”, con le opere di Fabio Di Bella, Stefano Marino, Marco Saija, Orazio Sturniolo, Eugenio Vanfiori, presentazione di Camilla Pasqua, e con la partecipazione degli artisti.
Questo è il primo evento annuale organizzato dall’Associazione Juliet presso la sede direzionale di Trieste della BCC di Staranzano e Villesse, sfumando in questo modo l’assetto bancario di mero luogo dedicato alla finanza e al risparmio per lanciarlo anche in una prospettiva inedita di “open space” culturale aperto non solo ai soci bensì all’intera città. Banca/vetrina di opere e interventi della cultura locale e non che vengono ulteriormente e capillarmente diffusi anche attraverso mini “interventi” di richiamo nelle filiali della BCC della provincia di Trieste.
Il tema conduttore che unisce, in questo contesto, le opere di questi autori (che toccano i generi espressivi della pittura, della fotografia, della scultura e del video) è quello del segno, e per come emerge anche dal titolo della mostra, l’appartenenza a un medesimo gruppo di lavoro che a Messina ha realizzato opere di public art e che nella serata saranno documentate da un filmato e da una proiezione di immagini.
Il rinfresco del vernissage sarà offerto da Girardi Spumanti; l’iniziativa è organizzata dall’Associazione JULIET con la partnership di Sara Residence. La chiusura della mostra è prevista per il 30 ottobre; orario di visita da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00.
Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’artista Franco Dugo terrà un laboratorio d’arte incisoria alla mostra “Il segno ritrovato” a Palazzo Attems
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Lunedì, 19 Settembre 2016 22:03
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Gorizia - Le tecniche incisorie dell’artista Hans Steiner _ Rio, protagonista con le sue opere della mostra in corso a Palazzo Attems di Gorizia, “Il segno ritrovato”, saranno al centro di un intenso momento laboratoriale sull’arte incisoria a cura di uno dei più noti artisti della nostra regione, il pittore e incisore goriziano Franco Dugo che domani, martedì 20 settembre alle 17, offrirà la possibilità di conoscere i segreti di questa particolare tecnica mostrando dal vivo l’esecuzione di una stampa con l’utilizzo del torchio originale di Hans Steiner.
La mostra che i Musei provinciali dedicano fino al 13 novembre prossimo a questo grande artista - realizzata e promossa dall’Associazione Culturale Ethos e in collaborazione con i Musei Provinciali di Gorizia e la Regione Friuli Venezia Giulia - è in assoluto la prima retrospettiva mai realizzata con una ricca panoramica sul mondo inciso di Steiner _ Rio, che nelle sue opere ha sempre fatto ricorso a varie tecniche incisorie percorrendo temi legati alla possente vita naturale dei territori brasiliani, da lui profondamente conosciuti e amati.
Il laboratorio ideato da Franco Dugo per mostrare sa vivo come si realizza una stampa a partire delle lastre originali incise, è ad ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria, che può essere effettuata chiamando i Musei ai numeri. 0481 547499 / 0481 547541.
“Conobbi Hans Steiner casualmente nella primavera del 1968”, racconta Dugo. “La vista delle sue opere grafiche provocò in me un’emozione fortissima, la sensazione era quella di essere entrato in un altro mondo. Allora, il mondo della calcografia mi era totalmente sconosciuto. Sentivo che quello che vedevo era quello che avrei voluto fare e che quel mondo dovevo conoscerlo”.
“Mentre ero travolto da quelle sensazioni, mi accorsi che, in fondo alla sala, un uomo stava conversando con diverse persone. Immaginai che fosse l’artista. Mi decisi e mi presentai intimidito. Non era molto alto, la fronte ampia e spaziosa, la testa quasi del tutto calva, il viso magro e ossuto, gli zigomi alti, le guance scavate e ben rasate, le labbra sottili, le sopracciglia folte e scure, gli occhi penetranti ma quieti, la carnagione bruna di uno che è stato molto all’aria aperta e sotto il sole, l’espressione un po’ severa ma tranquilla. Si rese conto del mio imbarazzo e, con molta gentilezza e disponibilità, si apprestò a rispondere alle mie domande. Ebbi la sensazione che gli faceva piacere parlare del suo lavoro. Nonostante si fosse subito accorto della mia totale ignoranza, con voce calma, senza fretta, esprimendosi in un italiano dall’accento misto a tedesco e portoghese, mi spiegava i vari procedimenti di esecuzione usando termini che non conoscevo: acquaforte, acquatinta, puntasecca, maniera nera, vernice molle, bitume giudaico, colofonia, acido nitrico, percloruro di ferro, morsura ed altri ancora”.
Molti anni dopo, quando anch’io ero diventato un artista incisore, mi resi conto di quanto sia difficile spiegare, solo a voce, le tecniche dell’incisione a qualcuno digiuno in materia”, spiega ancora Franco Dugo. “Costante è stato il rammarico negli anni di non aver frequentato Hans Steiner. Il suo ricordo mi ha accompagnato sempre assieme al pensiero che lui avrebbe potuto essere il maestro che non ho avuto”, conclude l’artista goriziano.
La mostra Hans Stainer_Rio\Il segno ritrovato” presenta circa un centinaio di opere, tra incisioni e lastre originali, e la sorprendente forza espressiva dell’opera incisoria di Hans Steiner, la sua storia artistica e personale vengono settimanalmente raccontate al pubblico nel corso di una serie di visite guidate gratuite (previo normale costo di ingresso al Palazzo Attems). Giovedì 22 settembre alle 18.00 sarà il critico d’arte Giancarlo Pauletto, curatore del progetto e membro del Comitato scientifico, a spiegare le tecniche e le opere di Hans Steiner.
Info al: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.hsteiner.it
EContemporary di Trieste espone lo scultore Boyko Mitkov
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- Pubblicato Giovedì, 15 Settembre 2016 18:06
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
TEMPO PRESERVATO
BOYO
SABATO 17 SETTEMBRE 2016
ORE 19.00
EContemporary di Trieste espone lo scultore Boyko Mitkov
Trieste - Lo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste inaugura sabato 17 settembre alle ore 19, nei suoi spazi espositivi, la mostra del famoso scultore bulgaro Boyko Mitkov in arte Boyo.Curatrice della mostra Evelina Dainalova.
Boyo è uno dei più importanti artisti bulgari contemporanei e il suo lavoro è molto ammirato da oltre 30 anni e ritorna in Italia dopo essere stato presente, l’anno scorso, ad un evento collaterale in occasione della biennale d’arte di Venezia.
L’artista lavora prevalentemente il bronzo partendo da una concezione classica del figurativo la cui forza espressiva negli anni diventa sempre più sintetica. Si sofferma moltissimo sull’astrazione del corpo femminile avvolgendo le forme con colate bronzee che creano giochi di colore, forma e luce.
Nell’esposizione triestina le sculture figurative saranno affiancate da una serie di lavori astratti dove la forma è solo apparentemente inesistente, ma con l’obiettivo preciso di permettere ad ognuno di osservarli lasciando fluire dolcemente i propri sogni e dare la possibilità di interpretarli liberamente senza restrizioni di sorta.
Pur essendo un artista vulcanico le sue sculture emanano una forza non solo fisica, ma anche d’animo. Una sensibilità che viene costantemente incorporata nella fluidità e sinteticità delle forme. L’artista afferma di cercare sempre nuovi punti di vista nelle cose guardandole costantemente da diverse angolazioni per poter affinare i sensi e trovare nuove sfaccettature per generare una nuova luce. Afferma che solo in questo modo possiamo sviluppare la profondità dei nostri punti di forza e vedere più chiaramente certe visioni e il loro divenire realtà.
EContemporary via Crispi, 28 Trieste. Orari della mostra dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 20, gli altri giorni su appuntamento telefonando al 328 73 49 71. La mostra resterà aperta fino al 26 novembre.
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