Cultura
Presepe di Sabbia: una sezione dedicata al terremoto. Gemellaggio tra Lignano e Amatrice
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Lunedì, 05 Dicembre 2016 22:48
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Udine - Torna anche quest’anno il Presepe di Sabbia di Lignano, giunto alla 13ª edizione. L’opera d’arte sarà inaugurata l’8 dicembre nella tensostruttura collocata di fronte alla Terrazza a Mare.
Si tratta di un appuntamento fra i più attesi del Natale in Friuli Venezia Giulia e non solo, che attira decine di migliaia di persone ogni anno, molte delle quali provengono anche da fuori regione e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia.
Quest’anno il presepe di sabbia ricorderà il dramma del terremoto del 1976 e celebrerà i riti e le tradizioni della civiltà friulana.
A differenza della passata edizione, che vedeva un’impostazione teatrale e classica, l’opera di quest’anno, realizzata con straordinaria abilità dagli artisti dell’Accademia della Sabbia guidati da Antonio Molin, si caratterizza in una passeggiata di circa 80 metri attraverso diversi blocchi scultorei, altorilievi la cui verticalità tende a far perdere l’orientamento al visitatore.
Diversi i riferimenti alla tragedia del terremoto del 1976, nel 40° anniversario. Si parte dalla riproduzione della celebre opera di Franco Maschio, dal titolo “Dal profont a ti sberli Signor” (“dal profondo, Signore, ti grido in faccia il mio dolore”) collocata nel duomo di Venzone, procedendo poi con una parete sulla quale è incisa la frase “ll Friûl al ringrazie e nol dismentee”, un muro crepato attraverso cui si scorge un altro riferimento, la scultura gigante della moneta che venne coniata per il terremoto.
Fra gli omaggi anche quello alla ricostruzione e alla solidarietà con il blocco realizzato in tecnica fotografica in cui si vedono gli alpini intenti al lavoro, e quello al carattere del popolo friulano che trova il suo simbolo nella mastodontica statua di San Cristoforo del Duomo di Gemona.
Fra le tante scene dedicate alle tradizioni e alla vita della civiltà friulana con i suoi luoghi di lavoro e i suoi prodotti tipici, c’è la grande natività, quest’anno di tipo classico, completa di tutti gli elementi e i simboli della tradizione del presepe italiano.
Diverse anche le scene religiose come l’Annunciazione, l’arrivo dei Magi, la fuga dall’Egitto. Di particolare bellezza la riproduzione dell’Adorazione dei Magi, opera che decora un lato dell’ara di Ratchis, attualmente conservata nel Museo Cristiano di Cividale, rarissima testimonianza dell’arte longobarda.
Non mancheranno anche quest’anno l’Albero di Yule e l’Albero dei Desideri, dove i visitatori appenderanno biglietti e conchiglie colorate in segno di buon auspicio.
Il tema del terremoto del 1976 affratella Lignano ai comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto scorso: dal 30 dicembre al 2 gennaio la comunità di Lignano ospiterà 100 persone provenienti da Amatrice e dalle zone limitrofe, un’iniziativa che dimostra la vicinanza fra le due comunità, proprio come successe 40 anni fa, quando Lignano mise a disposizione case e alberghi agli sfollati friulani.
Organizzato dall’Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur, con il sostegno della Città di Lignano, in collaborazione con Pro Loco Lignano, Lignano in Fiore Onlus, Lignano Sabbiadoro Gestioni e con il fondamentale contributo delle associazioni lignanesi, la maestosa opera in sabbia sarà visitabile dall’8 dicembre al 29 gennaio.
Tutte le informazioni e gli orari del presepe di sabbia su www.presepelignano.it, www.presepedisabbia.it e sulla pagina Facebook: Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur.
Fotografia di moda con la personale di Matija Tomc
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Venerdì, 02 Dicembre 2016 10:09
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Atelier Home Gallery invita il pubblico a conoscere le opere del fotografo Matija Tomc in occasione della mostra allestita dalla curatrice Matilde Tiriticco presso gli spazi del ristorante Bracerie Venete di Trieste, inaugurata giovedì 1 dicembre la mostra resterà aperta fino al 10 febbraio.
La mostra porta all’attenzione del pubblico una selezione di scatti che il fotografo sloveno, in bilico tra arte e fashion, ha realizzato negli ultimi due anni. I soggetti sono giovani donne che dialogano con lo spazio e si collocano all’interno di vere e proprie storie, di situazioni narrative in cui l’osservatore può incontrare le ombre di altri gesti e altri personaggi: dalla giovane ragazza asiatica affamata di “junk food” alla nobile bellezza dei “ritratti alpini” immortalata nell’incantevole location di Bled, passando per “trashy Juliet” all’Opera e per la bellezza spavalda e ribelle di Prisha nella sua dimora di tappeti persiani.
Stampe a volte ridotte, a volte estese, per lo più accompagnate da cornici dorate antiche, che presentano la bellezza della donna nella sua semplicità, smontandone finzione e caricature proprie delle pose da copertina. La fotografia di Matija Tomc, infatti, si avvicina nella sua sensibilità del divenire e nella sua profonda ironia a fotografi come Juergen Teller e Terry Richardson che, attraverso l’utilizzo del flash, immortalano le forme e i colori nel limite temporale di un istante.
Senza veli né strutture, la fotografia dell’artista sloveno si cala all’interno del bisogno di anticonvenzionalità che la moda degli anni 90 rappresentava nelle sfilate, portando alla dissoluzione del culto del brand e all’esaltazione di uno stile libero, composito e specchio della propria personalità.
Nelle foto esposte nella personale di Tomc, ci si imbatte nel realismo presente nel glamour, in una valorizzazione della quotidianità per cui il semplice fatto di fotografare qualcosa gli conferisce diversa dignità.
Qui il gesto fotografico diventa in grado di ristrutturare il reale, mutandone il significato e operando un intervento di rivitalizzazione estetica: immagini senza ritocco con Photoshop o interventi veramente minimali lasciano i soggetti raccontare la verità della pelle e dello stile, secondo la scuola o sensibilità dello “snapshot” che ci dà la sensazione di osservare storie intime e inesponibili.
Foto costruite ad arte per sembrare dinamice, fluide, naturali. Una finzione magica libera da costrizioni e aspettative che comunica direttamente con l’osservatore senza far pesare la presenza del medium della stampa o del fotografo stesso.
Bracerie Venete - Trieste | Via Madonnina 5, Trieste. Aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 17.00 alle 24.00 giorno di chiusura il martedì.
“Librintrecci” di Magda Starec Tavčar al Mini mu
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- Pubblicato Lunedì, 28 Novembre 2016 23:04
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste - Sabato 3 dicembre 2016, alle ore 18.30, nello spazio espositivo del Mini mu all’interno del comprensorio del parco di san Giovanni, via E.Weiss n. 15, si terrà l’apertura della mostra di Magda Starec Tavčar, presentata da Elisabetta Bacci. Il titolo di questo evento è: “Librintrecci Knjižni prepleti”.
Magda Tavčar è artista visiva, grafica e illustratrice, esperta e ricercatrice nel campo della tessitura, che crea dei materiali tessili usando anche vari prodotti di risulta, assemblati secondo la sua esigenza espressiva del momento. È presente nel suo approccio, un’attenzione all’aspetto ecologico del creare che si evidenzia nella scelta del riciclo, sia come simbolico prolungamento della vita, sia come trasformazione della natura. Nel suo curriculum troviamo anche progetti installativi di fiber art in grande formato. Queste soluzioni policrome e polimateriche reinterpretano aspetti sociali ma anche naturalistici all’interno dei quali l’artista dilata la sua esperienza esistenziale.
In questa occasione l’autrice presenterà dei lavori interamente inediti, frutto di una ricerca pluriennale, incentrata sulla rilettura articolata del “libro d’artista” in esemplare unico.
La serata, realizzata sotto l’egida del Parco delle idee e del Gruppo Immagine, è stata organizzata dall’Associazione Juliet. Il rinfresco viene offerto da Azienda Agricola Sandi Škerk. La mostra proseguirà fino all’8 gennaio, con orario di visita il lun / mer / ven dalle 16.00 alle 18.00. Per info: 393 9706657.
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