9 milioni di ricavi non dichiarati e quasi 2 milioni di Iva non dichiarata scoperti dalla Finanza
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- Pubblicato Sabato, 19 Novembre 2016 10:59
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Trieste - Le Fiamme Gialle del capoluogo giuliano hanno scoperto una gigantesca evasione fiscale internazionale. Lo comunica una nota del Comando provinciale diffusa il 19 novembre.
Sono stati smascherati circa 9 milioni di ricavi non dichiarati e quasi due milioni di euro di IVA sottratti al fisco da parte di una società con sede fittizia all’estero.
Il caso di evasione fiscale, perpetrato su scala internazionale, ha visto il coinvolgimento di una società estera attiva nel commercio di prodotti elettronici e di alta fedeltà che, pur risultando formalmente localizzata oltre i confini dello Stato, in realtà, operava in Italia sotto la direzione di un imprenditore nazionale.
Lo stratagemma contabile scoperto dai militari del I Gruppo Trieste è riconducibile, in sostanza, al cosiddetto fenomeno dell’“esterovestizione societaria”, consistente nella fissazione - solo cartolare - della sede aziendale all’estero al fine di beneficiare di una tassazione di vantaggio.
Al riguardo, il “risparmio” derivante dai minori oneri fiscali permette, di fatto, di offrire prezzi economicamente più vantaggiosi, in piena lesione dei principi di libera concorrenza del mercato, a totale discapito degli altri soggetti economici che operano nel rispetto delle regole.
La Guardia di Finanza continua ad operare con impegno per contrastare il preoccupante fenomeno dell’evasione fiscale internazionale. Per tali ragioni è stato avviato un monitoraggio sistematico finalizzato ad individuare indici di rischio in grado di orientare relativi controlli finalizzati ad evidenziare il fenomeno evasivo realizzato mediante “esterovestizione”.
Le Fiamme Gialle, dopo una minuziosa attività di indagine, sviluppata anche mediante accertamenti bancari condotti sui conti correnti intestati a società compiacenti, hanno ricostruito l’insieme dei ricavi e dei costi delle attività imprenditoriali, complessivamente pari a circa 9 milioni di euro con un’Iva evasa pari a circa 2 milioni.
Al termine delle attività, l’amministratore triestino dell’impresa è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Trieste per il reato di omessa presentazione della dichiarazione.
Aveva una carabina e una scure in macchina, denunciato cittadino sloveno fermato a Pese
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- Pubblicato Mercoledì, 09 Novembre 2016 11:05
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Durante l’ordinaria attività di monitoraggio dei confini con la vicina Slovenia, in esecuzione di operazioni a largo raggio coordinate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di via Giulia, un equipaggio di Baschi Verdi del I Gruppo Trieste, nel corso dei controlli, ha intercettato una vettura slovena con armi a bordo, in ingresso nel territorio nazionale attraverso il valico di Pese.
All’interno del mezzo, condotto da un cittadino sloveno di 35 anni, i Finanzieri hanno individuato la presenza di una carabina ad aria compressa, tenuta dietro al sedile dell’automobilista senza che questi fosse in grado di esibire alcun documento che ne giustificasse la detenzione.
Dal controllo, esteso anche al vano portabagagli, è, inoltre, emersa l’ingiustificata presenza di due paia di manette, di un coltello a serramanico, di una scure nonché di un piede di porco e di una chiave inglese di grosse dimensioni.
Anche a riguardo di tali oggetti, il cittadino sloveno non è stato in grado di fornire spiegazioni.
I militari hanno sottoposto a sequestro quanto rinvenuto, denunciando alla Procura della Repubblica l’uomo, per violazione alla normativa sulla detenzione di armi e di oggetti atti ad offendere.
Profughi dalla Siria ritrovati in un container nel porto di Trieste. Erano chiusi da 4 giorni
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- Pubblicato Mercoledì, 02 Novembre 2016 10:52
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Trieste - Tredici profughi di nazionalità siriana sono stati ritrovati nel porto di Trieste nel pomeriggio del 1° novembre all’interno di un container che aveva viaggiato sulla nave UN Marmara. Tra loro anche una donna, incinta di otto mesi, subito ricoverata all’ospedale Burlo Garofolo.
I migranti erano chiusi nel container da almeno quattro giorni. Le loro condizioni non sono gravi sebbene cominciasse a mancare l'aria. A trovarli sono stati uomini della Capitaneria di porto e agenti di polizia. Il container è stato sbarcato un giorno e mezzo fa da una nave proveniente dalla Turchia, viaggio per il quale impiega sono necessari dai tre ai quattro giorni.
A trovarli sono stati uomini della Capitaneria di porto e agenti di polizia. Il Capo servizio operazioni della Capitaneria di porto e Guardia costiera di Trieste, comandante Lorenzo Savio, ha spiegato alla stampa che i migranti erano chiusi nel container e in attesa di essere smistati con un camion alle rispettive destinazioni.
Intorno alle 18 sono cominciate le operazioni di soccorso del gruppo, che è stato fatto uscire dal container. Secondo una prima ricostruzione da parte degli investigatori, i siriani dovevano essere prelevati da qualcuno al loro arrivo in Porto, dopo il viaggio dalla Turchia.
Qualcosa, però, non sarebbe andato secondo i piani e quindi, essendo il container chiuso dall'esterno, uno dei migranti ha telefonato chiedendo soccorso.
L'uomo ha detto di essere rinchiuso in un container da giorni, senza saper però indicare dove si trovasse, specificando che altre persone erano con lui ma in condizioni di salute critiche perché in difficoltà respiratorie.
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