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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il sindaco fa togliere la scritta “Verità per Giulio Regeni” e la Regione la mette sulla sua sede

Il sindaco fa togliere la scritta “Verità per Giulio Regeni” e la Regione la mette sulla sua sede

Trieste - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha affisso nella mattinata a un balcone del Palazzo del Lloyd, sede della Regione che si affaccia su piazza Unità a Trieste, lo striscione giallo di Amnesty International con la scritta "Verità per Giulio Regeni" che fa parte della campagna per non dimenticare l’atroce morte del giovane ricercatore friulano.

Pochi minuti prima delle 12, la presidente, insieme con altre due persone, ha materialmente sistemato e assicurato al balcone lo striscione. 

Il giorno precedente il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza aveva deciso di far rimuovere dal Municipio in piazza Unità d’Italia un medesimo striscione.

La decisione sul tenere o togliere lo striscione avrebbe dovuto esser presa nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 10 ottobre, in seguito alla decisione di alcuni esponenti del centrodestra di presentare una mozione per togliere la scritta con la seguente motivazione: “è opportuno che la permanenza sulla facciata del Palazzo municipale abbia una tempistica contenuta”.

La mozione era stata sottoscritta dai consiglieri Piero Camber di Forza Italia, Claudio Giacomelli di Fratelli d’Italia, Paolo Polidori della Lega Nord e Vincenzo Rescigno della Lista Dipiazza.

Il primo cittadino tuttavia ha dato autonomamente l’ordine di rimuovere la scritta in anticipo rispetto alla discussione.

L’atto non ha mancato di suscitare forti polemiche. Il quotidiano locale “Il Piccolo” è uscito il 7 ottobre con la prima pagina in giallo con la campagna di Amnesty.

"Oggi - scrive la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani - è stato tolto lo striscione intitolato a Giulio Regeni dalla facciata del Comune di Trieste. Ci sono battaglie dove, accanto alle azioni istituzionali e diplomatiche, contano anche i simboli in cui si riconoscono intere comunità”.

"Gesti che alimentano polemiche non aiutano a trovare la verità per Regeni: questo è un obiettivo per il quale tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte - aggiunge Serracchiani -. Perciò il mio auspicio è che l'Amministrazione comunale di una città importante come Trieste decida di ripensare la sua decisione, rimanendo assieme alle altre Istituzioni che rendono visibile la solidarietà alla famiglia Regeni".

Anche l'Assostampa Fvg “è al fianco dei colleghi del quotidiano "Il Piccolo", in edicola stamattina con questa prima pagina per protestare contro la decisione dell'amministrazione comunale di Trieste di togliere dalla facciata del municipio, in piazza Unità, lo striscione che chiede "Verità per Giulio Regeni”".

“Chiedere ancora e sempre la verità sul feroce assassinio in Egitto del ricercatore nato nel Friuli Venezia Giulia - si legge nel comunicato Assostampa -  è un atto di civiltà di cui una comunità degna di questo nome deve essere fiera”.

Giulio Regeni era “triestino d’adozione” avendo frequentato il locale liceo Petrarca prima di partire per il New Mexico come studente del Collegio del Mondo Unito. Si era poi laureato all’Università di Oxford e stava raccogliendo materiale per la sua tesi di dottorato presso l’Università di Cambridge.

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