Terremoto: messe in sicurezza tre statue del palazzo della Borsa a Trieste
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- Pubblicato Martedì, 01 Novembre 2016 12:18
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Trieste - Vigili del Fuoco e Polizia municipale del capoluogo il 31 ottobre hanno effettuato una verifica di stabilità sui basamenti delle statue della facciata del Palazzo della Borsa Vecchia della Camera di commercio della Venezia Giulia, in particolare di quelle non assicurate da un gancio in metallo.
I controlli erano già in programma per problemi di risalita dell'umidità (il palazzo è costruito su struttura palificata) e vibrazioni indotte dall'ambiente esterno.
In particolare sono state riscontrate fessurazioni sul basamento della statua denominata "Africa" che potrebbero essere attribuibili alla recente scossa sismica.
Dopo la verifica, la Camera di Commercio di Trieste, per tutelare i passanti, ha deciso di mettere le statue in sicurezza.
Si tratta di tre delle quattro statue indicanti i continenti che sono alla base dell'edificio, situate in apposite edicole. Sono proprio quelle non assicurate dal gancio e che dunque potrebbero cadere in avanti, sulla strada. I tecnici hanno parlato di fessurazioni (non di crepe).
Una serie di sbarre orizzontali immobilizzano ora le statue nei propri alvei. Inizialmente era stato transennato l'intero portico del palazzo, poi si è deciso per un intervento meno incisivo.
Al sopralluogo ha partecipato anche il sindaco, Roberto Dipiazza. Il palazzo fu inaugurato nel 1805, le statue l'anno successivo.
Sessanta chili di eroina nascosti nel sale: blitz con cani antidroga scopre traffico
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- Pubblicato Venerdì, 28 Ottobre 2016 11:54
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Nell’ambito dell’attività di contrasto ai traffici illeciti condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dall’Ufficio delle Dogane di Trieste, i militari del II Gruppo ed i Funzionari del Servizio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane che operano presso il porto di Trieste hanno sequestrato, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trieste, un rilevante carico di eroina nascosto all’interno di un autoarticolato iraniano proveniente dalla Turchia, appena sbarcato presso il Punto Franco Nuovo di Trieste.
L’automezzo - selezionato attraverso una quotidiana e mirata analisi dei rischi effettuata dalle Fiamme Gialle e dai Funzionari delle Dogane sui numerosissimi autoveicoli, camion e container in entrata ed in uscita dagli spazi portuali - è stato vincolato e sottoposto ad accurata verifica.
Durante l’ispezione, condotta con il prezioso ausilio di Acab e Sacher, i cani antidroga in forza al reparto portuale, i militari hanno rilevato il particolare interessamento dei colleghi a quattro zampe che fiutavano qualcosa di sospetto tra le 12 palette di sale industriale trasportate dall’automezzo.
Continuando nel meticoloso controllo - effettuato anche a mezzo scansione dell’automezzo con apposita apparecchiatura a “raggi X” in dotazione all’Agenzia delle Dogane - il successivo e più attento esame del carico ha consentito di individuare alcuni involucri, celati all’interno dei sacchi di sale, contenenti eroina.
Il complessivo conteggio dell’illecita sostanza ha permesso di accertare il trasporto di circa 60 chilogrammi di eroina, che è stata sottoposta a sequestro.
Il conducente, K.M., cittadino iraniano di 34 anni, è stato associato alla carceri di Trieste a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Profughi accolti in parrocchia: ignoti vandali danneggiano l’automobile del parroco
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- Pubblicato Lunedì, 24 Ottobre 2016 19:41
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Difficile il cammino dell’impegno a favore dei profughi che affluiscono anche in Friuli Venezia Giulia. Domenica 23 ottobre ignoti vandali hanno danneggiato l’automobile di don Paolo Iannaccone, parroco di S. Benedetto Abate ad Aquilinia (Ts).
Il sacerdote alcuni giorni fa si era reso disponibile ad accogliere una richiesta della Prefettura del capoluogo, in cui si manifestava la necessità di ospitare in locali dignitosi alcuni migranti richiedenti asilo.
I profughi troverebbero rifugio in un ex convento di monache Canossiane posto nei pressi della parrocchia, che si trova in via di Zaule ad Aquilinia.
L’ex convento è un edificio vuoto ma non fatiscente. I profughi, come precisato dalla diocesi, si tratterrebbero sul posto solo per la notte, in quanto durante il giorno sarebbero impegnati in attività coordinate dalla Caritas diocesana.
Da parte sua la diocesi aveva pubblicato sul suo sito web un comunicato a firma del direttore della Caritas, don Alessandro Amodeo.
Nella nota si legge che “A seguito della presenza sul territorio cittadino di alcuni richiedenti asilo già identificati ma privi di alloggio, la Diocesi di Trieste per disposizione dell’Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi si è fatta promotrice, tramite la Caritas diocesana, verso alcune parrocchie di trovare soluzioni di accoglienza esclusivamente notturna. Questo tipo di alloggio non prevede la permanenza nelle strutture parrocchiali durante le ore diurne e qualsiasi altro tipo di servizio di accoglienza, essendo i richiedenti asilo già in contatto con gli enti presenti sul territorio quali la Fondazione Diocesana Caritas Trieste ONLUS e il Consorzio Italiano di Solidarietà ONLUS. Le spese di queste accoglienze parrocchiali, sono per il momento totalmente a carico degli enti gestori”.
Alcuni abitanti di Aquilinia hanno manifestato forte contrarietà alla presenza dei richiedenti asilo: un certo numero di madri si son dette “preoccupate", definendo "inaudito" e "inaccettabile" che migranti "possano insediarsi a una decina di metri da una scuola elementare"; un comitato raccoglie firme contro l’arrivo.
Poi, domenica 23, l’increscioso episodio di vandalismo sull’auto, che di regola è posteggiata accanto alla casa parrocchiale, una villetta priva di palizzata situata ad un centinaio di metri dalla chiesa.
Questo il messaggio che don Paolo Iannaccone - nominato parroco il 1° ottobre scorso - ha pubblicato su Facebook: “Ritengo una azione barbara, vigliacca e testimone di profonda immaturità umana quella di chi ha ben pensato stamattina, probabilmente mentre celebravo Messa, di manifestare il suo dissenso verso l'avviata iniziativa emergenziale di accoglienza di profughi rompendo il fanale posteriore della mia vettura. Sono segnali intimidatori che fanno scaturire dal mio cuore una preghiera perché si abbassino i toni e ci si riappropri di un guizzo di civiltà".
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