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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Prima Categoria, il Ragogna perde con la Tarcentina e termina la stagione con una prestazione incolore

rima Categoria, il Ragogna perde con la Tarcentina e termina la stagione con una prestazione incolor

Ragogna (Ud) -  La domenica pomeriggio di ieri, spenta e umida, ha visto scendere in campo il Ragogna e la Tarcentina, per la 30a e ultima giornata del girone B di Prima Categoria, al campo comunale di Pignano. Un appuntamento che interessava soprattutto gli ospiti, che con i loro 34 punti occupavano il terzultimo posto con Buiese e Cassacco, mentre i padroni di casa erano già salvi a 42 punti.

I rossoblu scendono in campo con il 4-3-3, senza il bomber Garlati (16 reti per lui questa stagione) ma con il trio Donati-Toppazzini-Gerometta in attacco. Modulo più coperto per i gialli, che optano per il 4-4-2 con la coppia avanzata Motta-Serafini che partono da subito a mille. Davanti a un modesto pubblico, i più al chiosco anziché sugli spalti, arbitra il signor Savona di Cervignano del Friuli.

Il primo tempo inizia con le formazioni che si studiano a vicenda, cercando di impensierirsi con azioni veloci e cross lunghi. Il primo acuto arriva così al 7', con Serafini che sfiora la rete. Il Ragogna cerca di contrattaccare, ma manca l'attenzione fra i compagni di squadra, che sciupano passaggi importati. Al 12' il primo episodio contestatissimo dai tifosi: Donati cade vicino l'area avversaria, ma l'arbitro lascia giocare. Nonostante le urla di protesta dagli spalti, l'impressione netta è che l'attaccante si sia buttato.

Il primo cartellino giallo della partita arriva al 14', per un fallo di Verona della Tarcentina su un avversario. Ma bisogna aspettare ancora cinque minuti per assistere alla decisione che decide la giornata: Serafini si invola verso la porta ragognese, il portiere Temporale si lancia per impedire che tiri ma, tra palla e gambe, prende le seconde. Rosso diretto e rigore. Mister Fornasiere cambia allora Forabosco con il secondo portiere Zonta, non bravo abbastanza però per parare il tiro dal dischetto di Motta, al 21'.

Giocare in dieci non è facile e, infatti, i padroni di casa soffrono in contropiede. Ciò non toglie che si possano rendere pericolosi anche loro, quando al 32' Guadagni sfiora la rete. La partita, nel frattempo, ha sostituito la fisicità al gioco, e arriva anche il secondo cartellino giallo, a Della Ricca al 31'. Motta si morde le mani al 35' per non aver sfruttato una palla che gli arriva vicino, dopo il tiro di Spizzo che devia per una serie di rimpalli. Ed è proprio quest'ultimo a raddoppiare, quando al 42' insacca, dimenticato dalla difesa rossoblu.

Dopo l'intervallo, il Ragogna cerca di mostrare i denti e recuperare lo svantaggio, e sembra che la Tarcentina si sia un attimo addormentata. Al 8' della ripresa Donati corre bene lungo la fascia destra, ma il suo tiro finisce alto. Gli ospiti reagiscono e, poco dopo, Venuti si fa mezza area in lunghezza con la palla al piede, ma quando calcia la difesa respinge. Continua l'assedio giallo e al 15' Serafini insacca un gol bellissimo: stop, alza la palla, si gira e rete. 0 a 3, si può tornare anche a casa.

Perchè il resto della partita dice ben poco. Di gioco non se ne vede, c'è spazio solo per la fisicità e lanci lunghi senza senso.

Uno degli ultimi barlumi è al 28' con il tiro di Venuti, subentrato al 18' per Marano nella Tarcentina, che sfiora il 0-4. Tutto il resto, come cantava Califano, "è noia"  e l'atmosfera uggiosa si sposa perfettamente con il triste spettacolo in campo. Il Ragogna tenta tiri della disperazione da decine di metri, sintomo della mancanza assoluta di idee, e la cosa peggiora quando l'arbitro segnala i tre minuti di recupero: inizia uno snervante possesso palla a centrocampo simile a un riscaldamento, più che a una partita vera. E finalmente il supplizio ha termine.

Con questa vittoria, la Tarcentina va a 37 punti e lascia al terzo posto solo il Cassacco, a 35. Nel giorno B il fondo della classifica è occupato dal Caporiacco, con 5 miseri punti, e la Nuova Sandanielese con 28. Vince anche il Real Udinest, che aumenta a 72 il proprio bottino, ma il primo posto l'aveva già conquistato da qualche giornata. Il Ragogna termina al settimo posto la stagione, rinviando alla prossima qualsiasi auspicio di raggiungere la Promozione.

 

Ragogna: 1 Termporale, 2 Forabosco (21' 1t Zonta), 3 Bertoni, 4 Simonutti, 5 Casasola, 6 Jogna, 7 Guadagni, 8 Rizzon (12' 2t Persello), 9 Donati, 10 Toppazzini, 11 Gerometta (12' 2t Polli)   All. Fornasiere Ivan

Tarcentina: 1 Clocchiatti, 2 Marano (18' 2t Camola), 3 Della Ricca, 4 Keci, 5 Stella, 6 Verona, 7 Mauro, 8 Venuti, 9 Spizzo (21' 2t Venuti), 10 Motta (29' 2t Picco), 11 Serafini   All. Maisano Raffaele

Udinese, la sconfitta con l'Inter fa ripartire tutto da zero

Udinese, la sconfitta con l'Inter fa ripartire tutto da zero

Udine - Stesso risultato ma parti invertite: al Friuli finisce 2-1 la partita tra Udinese e Inter, come sabato contro i Milan, solo che questa volta a trionfare sono stati gli ospiti. Una serata che ha visto i bianconeri giocare alla fine nove contro undici, per colpa delle espulsioni di Domizzi e Badu, entrambe per somma di ammonizioni, e dominata per larga parte dal nervosismo delle zebrette. 

I 90 minuti sono stati un lungo concerto di fischi, da parte del pubblico di casa, verso l'arbitro Rocchi, con tanto di proteste finali anche dei Pozzo a fine gara. Contestatissimo è stato, infatti, il rigore assegnato a inizio secondo tempo ai nerazzurri per un fallo di Danilo su Kovacic, realizzato freddamente da Icardi sempre più goleador nella formazione di Mancini. Ma già prima i friulani si erano alzati furibondi verso il direttore di gara: al 40' estrae il secondo cartellino giallo per Domizzi dopo il suo fallo su Hernanes e, prima ancora, le proteste per l'assegnazione di un calcio d'angolo agli avversari. Rosso, quindi, e Udinese in dieci.

Gli uomini di Stramaccioni continuano nel loro nervosismo, l'Inter affonda gli attacchi e fa sempre più paura alla difesa. Ma Di Natale ha un obiettivo dall'inizio della stagione: agguantare il record di gol del grande Roberto Baggio. Ed ecco allora che salta Vidic e supera l'ex compagno di squadra Handanovic con un ottimo pallone: il 205esimo in Serie A, un altro record infranto dal capitano bianconero.

Nel frattempo arriva anche la seconda espulsione della serata, con Badu che torna negli spogliatoi e lascia la squadra in nove. Dannosissima la sua reazione nei confronti di Rocchi, che lo allontana dal campo per proteste, l'ennesima da parte dei padroni di casa. Il pubblico si infuria, l'Inter raddoppia: Podolski mette a segno la sua prima marcatura italiana. Ciò nonostante i neroazzurri fanno infuriare Mancini, perché smettono di giocare e l'Udinese rischia di approfittarne. Ma i giochi sono ormai conclusi al terzo fischio dell'arbitro.

Sul piano dell'agonismo, le zebrette si sono imposte bene e hanno ottenuto anche gli applausi dei tifosi a fine partita. Ma ha giocarle contro è stato assolutamente la troppa tensione in campo: chissà che partita sarebbe stata se Badu fosse rimasto fino alla fine. Adesso Stramaccioni ha da rimotivare una squadra intera, in vista del prossimo incontro di campionato.

Udinese, aldilà delle statistiche la vittoria sul Milan deve lasciare voglia di vincere

Udinese, aldilà delle statistiche la vittoria sul Milan deve lasciare voglia di vincere

Udine - Le grida d'entusiasmo possono aspettare. È vero, vincere al Friuli è sempre importante per l'autostima, ma l'Udinese sabato aveva di fronte un Milan nel pieno degli acciacchi, tormentato da una stagione a dir poco in sordina. Ciò nonostante i tre punti fanno respirare i bianconeri, con la classifica è un po' meno nera, mentre Stramaccioni pensa già a come impostare la partita con l'Inter.

Brutta la squadra di Inzaghi ma l'Udinese non è sempre stata brillantissima, tanto che verso la fine ha temuto il pericolosissimo pareggio, dopo il gol di Pazzini. Comunque sia, se il mister rossonero ha poco da salvare della prestazione dei suoi, diverso è il punto di vista del tecnico dei friulani, che da questa vittoria ha ritrovato un Badu pronto a segnare, segnale che il centrocampo c'è anche se tira poco.

Cosa che sabato, invece, non è stata così: sono stati 21, infatti, i tiri dei bianconeri, contro i 6 degli ospiti. E anche se soltanto 5 si sono avvicinati allo specchio della porta, i padroni di casa hanno osato fuori dall'area in 9 occasioni, mettendo paura alla difesa milanista. Altrettanto positivi sono gli 12 tiri dentro l'area, con l'attacco che è riuscito a destreggiarsi bene tra le maglie del reparto arretrato rossonero. Ma la precisione va migliorata: il 23% è veramente troppo poco.

In vista dell'arrivo dell'Inter, Strama dovrà lavorare anche sul possesso palla: i suoi sono fermi a poco meno del 40%. Buona comunque la percentuale di passaggi, al 74%, ma per velocizzare l'attacco sarà da migliore il 30% dei cross andati a buon fine. A parte i dati, comunque, la cosa più importante è il gioco, punto su cui l'allenatore ha sempre puntato, ottenendo anche grandi successi.

I dati raccolti dalla vittoria sul Milan possono dire tante cose, ma influenzeranno marginalmente il percorso della squadra in queste ultime giornate, che ormai posso dire ben poco di nuovo. L'obiettivo minimo della salvezza matematica è praticamente raggiunto, con un'Inter altrettanto in crisi servirà però mostrare di nuovo gli artigli. Prima che la belva torni a cuccia.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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