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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Oltrepassati i 20mila iscritti alla "Color Run" di Trieste in programma sabato 20 giugno

Oltrepassati i 20mila iscritti alla

Trieste - Si svolge sabato 20 giugno nel capoluogo la manifestazione "The Color Run" organizzata da RCS Sport – RCS Active Team in collaborazione con il Comune e la Bavisela. Le partenze avranno luogo dalle ore 17.30 sino alle 19.30, organizzate a ondate dal punto start di fronte al Color Village, in Porto Vecchio.

The Color Run è una corsa non competitiva, a metà tra sport e divertimento, che si sviluppa lungo un percorso di 5 km. I partecipanti, a ogni chilometro, vengono cosparsi di polveri colorate e brillantini luccicanti, il tutto rigorosamente atossico e lavabile.

Trieste ospita la manifestazione per il secondo anno consecutivo. La quarta tappa della singolare corsa ha registrato 21.000 iscritti. Le prime tre tappe si sono svolte a Torino, Firenze e Trento. Dopo Trieste, la Color Run approda a Genova, Bari, Rimini e Milano.

Il "format" proveniente dagli USA, introdotto tre anni fa in Italia, sta raggiungendo risultati di rilievo anche in questa edizione 2015. A metà del tour ha già registrato numeri da record: Trieste raddoppia gli iscritti dello scorso anno portando a 81.000 le adesioni nelle prime quattro tappe organizzate, rispetto alle 60.000 registrate nel 2014.

Il sindaco Roberto Cosolini, intervenuto nel corso della conferenza stampa svoltasi il 18 giugno, ha dichiarato: “È stato un grande lavoro di squadra in una città diversa dalle altre, perché con il percorso si entra in Porto Vecchio, zona che normalmente è solo in parte accessibile alle persone e che comporta un impegno straordinario per tutti i soggetti coinvolti. Ringrazio RCS Sport per aver scelto di nuovo Trieste, la Bavisela che collabora all’evento con tutto il suo staff e ancora le forze dell’Ordine, la Polizia Locale, l’Autorità Portuale e gli uffici comunali. Fa piacere sapere che oltre il 70% dei partecipanti arriva da fuori città, creando quindi un importante indotto per la nostra città”.


“Sarà Porto Vecchio la venue che ospiterà la tappa di sabato” ha spiegato Andrea Trabuio, responsabile dei mass event in RCS Sport – RCS Active Team.

“Un’area individuata grazie al Comune e all’associazione Bavisela, di grande importanza strategica per la città interessata da un progetto di riqualificazione internazionale. Uno spazio adeguato alle caratteristiche di un format come The Color Run e nel quale concentreremo le partenze e gli arrivi nonché le molteplici attività che dal mattino caratterizzeranno il Color Village".

"Il percorso individuato consentirà ai color runner di percorrere le Rive che costeggiano la magnifica piazza dell’Unità d’Italia, di arrivare in Tommaso Gulli per poi rientrare in zona stazione dove sarà ubicato il traguardo".

"Sottolineo inoltre che Trieste ha centrato un piccolo ma significativo record, le prime duemila iscrizioni sono state effettuate dopo appena due minuti dall’apertura online, a dimostrazione della grande attesa per l’evento”.

"L'eccezionale bis di The Color Run a Trieste con ben 21mila iscritti è la dimostrazione della grande attrattività di una delle più belle location al mondo” - commenta Fabio Carini, presidente della Bavisela.

“A dare maggiore valore alla nostra città proprio l'imminente aggregazione del fantastico Porto Vecchio che in anteprima aprirà le sue porte per l’occasione. Risultati raggiunti solo grazie a sinergie virtuose tra privati e istituzioni, in particolare da un Comune che ha compreso, fin dal primo istante, la valenza di questa manifestazione che garantirà alla città oltre 15mila presenze, non solo italiane ma anche di visitatori provenienti da Austria, Slovenia e Croazia".

Coppa del mondo di ciclismo paralimpico di Maniago con due uomini-coraggio: Alex Zanardi e David Smith

Alla Coppa del mondo di ciclismo paralimpico di Maniago uomini-coraggio come Alex Zanardi e David Sm

Maniago (Pn) - Si è conclusa domenica 7 giugno la gara internazionale di ciclismo paralimpico UCI Para-cycling Road World Cup. Ottima l'affermazione degli italiani: Carlo Calcagni, dopo il successo nella crono T2 del 5 giugno, ha vinto anche la corsa su strada.

Nelle gare cronometro Luca Mazzone e Francesca Porcellato hanno vinto la medaglia d'oro nelle classi H2 e H3, rispettivamente, mentre Alessandro Zanardi si è aggiudicato l'argento nella H5 e Marco Milanesi il bronzo nella H1.

La gara paralimpica ha regalato emozioni che vanno oltre il risultato sportivo.

Come la partecipazione di Alex Zanardi, ex pilota automobilistico e conduttore televisivo, che perse entrambe le gambe in un incidente di cart nel 2001.

Dopo il ritiro dalle corse automobilistiche Zanardi ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, dove corre in handbike nella categoria H4.

Come la storia di David Smith, scozzese, affetto da una forma di tumore particolarmente invalidante, che ha gareggiato a Maniago per l'Inghilterra. È arrivato sedicesimo e si considera un uomo felice.

Il canale britannico BBC sport racconta la sua odissea.

Nato con entrambi i piedi torti, Smith è stato uno sportivo fin dai primi anni della sua vita: ha rischiato di perdere entrambe le gambe, ed in seguito ad un intervento è rimasto fortemente limitato nel camminare.

Non si è mai perso d'animo tuttavia: ha gareggiato negli sport più disparati: karate, sci, atletica, nelle normali categorie, ottenendo anche dei piazzamenti a livello regionale.

Intrapreso il bob come frenatore, nel 2006 David ha perso - per un solo secondo - l'opportunità di partecipare alle Olimpiadi invernali. In più, dopo poco tempo, ha dovuto rinunciare a causa di problemi alla schiena.

Anziché rassegnarsi, David Smith ha scelto la via delle gare paralimpiche, cambiando per l'ennesima volta specialità: nel 2009 ha esordito nel canottaggio paralimpico ed ha vinto una medaglia d'oro ai Campionati del Mondo 2009 in Slovenia.

Nel 2010 la diagnosi di un tumore molto invasivo, trattato con un'intervento chirurgico lungo e complesso. Sfuggito alla morte, Smith si è ripreso a tal punto da partecipare e vincere ai Giochi Paralimpici di Londra, nel 2012.

Dopo Londra, un altro cambio di sport: il ciclismo su strada, stavolta. David si allena senza sosta, ma nel 2014 si riaffaccia il tumore: grande come una palla da tennis, localizzato sulla spina dorsale. Stavolta le possibilità di sopravvivenza sono bassissime: solo una su 500 persone ce la fa a uscirne fuori. E David è una di queste.

Lo ritroviamo sul monte Ventoso, in Francia, ad allenarsi per i Giochi paralimpici di Rio del 2016. E lo scorso fine settimana era a Maniago.

La manifestazione maniaghese ha attirato quasi quattrocento atleti da tutto il mondo: "Una manifestazione importante, che promuove nel mondo le attrattive dello splendido territorio della Pedemontana pordenonese, e rappresenta un elemento di richiamo, oltre ad animare le attività del maniaghese".

Queste le parole del vicepresidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello, intervenuto a salutare gli atleti e le atlete di 25 Paesi.

Udinese: Stramaccioni ha "pagato" perché voleva cambiare. Ora si ricomincia da Colantuono

Udinese: Stramaccioni ha

Udine - I titoli di coda ormai sono passati, calando definitivamente il sipario su quella che, per ammissione di molti, è stata una delle stagioni peggiori per l'Udinese in questi ultimi anni. Non si può chiedere di più alla squadra, si è detto fin dall'inizio del girone di ritorno, quando i risultati iniziavano già a mostrarsi lacunosi e il gioco si vedeva soltanto a sprazzi.

Ma fino alla penultima giornata non ci si aspettava nulla di nuovo per il 2015/16: stesso progetto, stesso allenatore. Pozzo lo aveva sempre ribadito ai giornalisti, anche nei momenti più cupi quando vincere sembrava un'abitudine ormai persa dai bianconeri: Stramaccioni resterà con noi anche l'anno prossimo. E fino all'indomani della partita contro il Sassuolo nessuno ipotizzava l'incontrario, aldilà delle chiacchiere da bar Sport.

Dove non è arrivata l'orribile prestazione dei friulani, però, è arrivato il contrasto tra mister e parôn sul mercato: Strama probabilmente avrebbe voluto ricevere carta bianca su acquisti e cessioni, mandando in "pensione" veterani come Domizzi e Di Natale per far spazio a elementi necessari, come un centrale difensivo. Non le solite future promesse, quindi, che al primo anno in Italia spesso non rispondono prontamente.

La filosofia dei Pozzo però, lo si è capito in tutto questo tempo, ha poco a che fare con l'idea di un allenatore ambizioso e desideroso di creare una squadra che giochi per puntare in alto. Meglio la metà classifica, i 40 punti, e chissenefrega se l'Europa si potrebbe benissimo conquistare, com'è successo con Guidolin: o ti arrangi con quello che hai o arrivederci. E mandi, allora, deve aver risposto Strama. Lasciando quello stadio Friuli dove, per un anno, ha cullato il sogno di gettare le basi per un progetto importante.

Il campionato 2014/15 ha rivelato le fragilità che l'Udinese si trascinava ormai da troppo tempo, non imputabili certo all'ultimo mister. L'accanimento dei tifosi per i miseri risultati andava forse risvegliato prima, quando in panchina c'era ancora il Guido, che per quanto abbia fatto di eccezionale ha anche lui le sue colpe (soprattutto a livello di mentalità), e non nascondere la polvere sotto il tappetto, come ha fatto certa stampa. Ma a pagare è stato chi, invece, avrebbe dovuto veramente cambiare le cose.

Ciò che il fresco ex, "silurato" amaramente ancora prima della fine del campionato, lascia al nuovo Colantuono è una rosa che deve ritrovare la voglia di giocare con decenza. Probabilmente Totò accetterà, in extremis, di rimanere a Udine anche l'anno prossimo, con un ruolo ridimensionato rispetto al passato, ma ciò non risolve nulla, perché in campo scendono in 11 e la difesa va notevolmente rivista. Inoltre, con la quasi certa partenza di Allan, richiesto dal mercato, bisognerà pensare anche al centrocampo: tutto entro fine agosto.

Intanto il nuovo Friuli rimane lì, quasi ultimato, pronto a riaccogliere le zebrette. Il pensiero di rivivere lì dentro un'annata simile all'ultima fa venire i brividi: farebbe dell'impianto un bel pacchetto, vuoto all'interno e troppo costoso. Colantuono risponderà a dubbi e perplessità, con il ritiro estivo in città, e si capirà che cosa dobbiamo aspettarci: l'ennesima Udinese anno zero o una squadra pronta a lottare per qualche titolo?

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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