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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Tre stelle, tre grandi acquisti: le trattative più importanti per l'Udinese da Zico a Bierhoff

Tre stelle, tre grandi acquisti: le trattative più importanti per l'Udinese da Zico a Bierhoff

Udine - Ci sono due momenti all'anno in cui i campionati passano in secondo piano e c'è solo una cosa che conta: il calciomercato. In estate e a gennaio, infatti, le trattative tra i club di tutto il mondo raggiungono picchi incredibili, con gli agenti dei giocatori pronti a far vendere i propri clienti alla miglior offerta e le squadre che cercano i nomi più interessanti ai prezzi più incredibili che possano esistere.

Già, perché la tradizione che questo rito calcistico si porta dietro ormai da decenni è quella di sparare la cifra più grande che possa esistere. Basta vedere le campagne acquisti delle ultime stagioni del Real Madrid per capire come i soldi diventino noccioline, quando si parla di comprare calciatori. E sono servite oltre 100 “noccioline”, alias milioni di euro!, per acquistare il gallese Bales, mentre i blaugrana del Barcellona ne hanno speso circa 80 per il brasiliano Neymar. Il tutto mentre la UEFA tenta di mantere l'ordine nei bilanci dei club, sanzionado quelli con debiti con multe ed esclusioni dalle coppe.

La follia collettiva del calciomercato non ha lasciato immune nemmeno l'Udinese, che nel corso degli anni è stata protagonista anche di acquisti dal valore faraonico, oltre ai soliti investimenti low-cost sulle giovani meteore sudamericane. Certo, la società friulana non può vantare un elenco lunghissimo di trasferimenti stellari in entrata, contando molto invece su quelli in uscita, ma anche a Udine sono passati piedi già affermati, a volte trasformandosi addirittura in polemiche nazionali.

A tal proprosito, l'esempio più noto è sicuramente quello del fenomeno brasiliano Zico, detto anche “il Pelè bianco”. Lo volevano tutti in Italia: la Juventus di Agnelli, la Roma di Viola, ma lui era troppo legato al suo Flamengo. Con la formazione carioca aveva vinto tutto, perfino la Coppa Intercontinentale, ma alla fine i missari di un piccolo club di provincia erano riusciti in quello che nessuno pensava fosse possibile: portarlo in Europa. Nell'estate del 1983, il numero 10 firma il contratto a Udine per un costo di 6 miliardi di lire, prezzo che dopo qualche tempo decreterà la crisi nera della Zanussi di Pordenone, azienda di proprietà dell'allora presidente bianconero Mazza.

Famosissime furono le contestazioni dei friulani quando la Federcalcio si mise di traverso alla trattiva, dicendo che quelli per il giocatore erano troppi soldi. “O Zico o Austria!” erano gli striscioni e alla fine arrivò l'ok: la prima, grande stella del calcio mondiale solcava l'erba del Friuli.

Arrivò sempre dal Flamengo un altro degli acquisti più esosi dell'Udinese, ben 23 anni dopo il Galinho: Marcio Amoroso dos Santos, anch'egli verdeoro. Il suo cartellino fu pagato da Pozzo 7 miliardi di lire, anche se inizialmente l'attaccante arrivò in Italia in prestito per 800 milioni nel 1996. Il primo anno realizzò 12 reti, 6 quello dopo e 24 tra il '98/'99, vincendo la classifica capocannonieri della Serie A con 22 centri. Fu la stessa stagione dello storico terzo posto e l'ultimo di Amoroso a Udine: la stagione dopo approdò al Parma per la cifra extraterrestre di 64 miliardi di lire!

Amoroso incrociò per qualche tempo a Udine un altro nome rimasto sul taccuino degli acquisti più importanti, anche se più ridimensionato rispetto ai precedenti citati: Oliver Bierhoff. Arrivato dal Foggia nel 1995 per 2 miliardi e mezzo di lire, il tedesco divenne ben presto un punto fermo dell'attacco friulano, segnando in totale 57 reti in tre anni. Riuscì a conquistare nel 1998 il titolo di capocannoniere con 27 gol e a portare il club al terzo posto, dietro Juventus e Inter. In estate passò al Milan, per far coppia con George Weah, e il suo periodo al Friuli fu caratterizzato soprattutto per la partecipazione con la Germania agli Europei del '96: fu lui a decidere la finale con la Repubblica Ceca.

Queste tre stelle sono sicuramente legate a tempi lontani, quando ancora cifre esorbitanti per un giocatore erano viste con sdegno da chi faticava ad arrivare alla fine del mese. Oggi molti media marciano sulle trattative, rendendole a volte più attraenti del gioco stesso, ma non esiste squadra che, più dell'Udinese, è riuscita a fare affari investendo meno degli altri e guadagnando miliardi. Un trend che ha reso celebri in tutto il mondo i Pozzo, a volte contestato dai tifosi, che prima o poi tornerà a regalare emozioni al pubblico friulano.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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